Gilad Atzmon: Io denuncio la religione dell’Olocausto, ma non sono solo

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IO DENUNCIO LA RELIGIONE DELL’OLOCAUSTO, MA NON SONO SOLO[1]

Di Gilad Atzmon, 29 giugno 2019

‘Yeshayahu Leibowitz, il filosofo che fu un ebreo ortodosso osservante, mi disse una volta: “La religione ebraica è morta 200 anni fa. Ora non c’è nulla che unifichi gli ebrei di tutto il mondo a parte l’Olocausto”’. Remember What? Remember How? Uri Avnery

Il Partito Laburista è ora uno spettacolo comico. Anche quando fa la cosa giusta, è veloce nel sostenere che ciò è avvenuto per errore. Tre giorni fa il Partito ha deciso di far rientrare il deputato Chris Williamson nei suoi ranghi, una decisione che aveva convinto qualcuno che Corbyn avesse finalmente tirato fuori gli attributi. A quanto pare, non ci sono volute più di 72 due ore al partito per ribaltare in modo umiliante la propria decisione e per piegarsi alla pressione esercitata sulla sua dirigenza dalla lobby ebraica, dai Labour Friends of Israel e, lo si creda o no, da un gruppetto di funzionari del partito che hanno “chiesto”, né più né meno, un “ripensamento immediato” della decisione riguardante Chris Williamson.

I firmatari, che secondo il Jewish News includono “la grande maggioranza dei rimanenti funzionari ebrei del partito”, hanno voluto “rimanere anonimi per paura di perdere il loro impiego”. Ancora una volta ci troviamo di fronte alla natura immorale del modus operandi sionista. i nostri funzionari “anonimi” hanno firmato una lettera chiedendo che il partito sospenda un deputato eletto e che praticamente gli faccia perdere il suo lavoro, e tuttavia hanno chiesto di rimanere anonimi in modo da poter conservare il proprio.

Da parte mia, mi sono divertito in questi ultimi giorni nel vedere alcuni dei più orrendi politici del Labour mentire su di me nel tentativo di diffamare il deputato Williamson. Due giorni fa ho postato un video che smonta le assurdità infondate che la deputata Margaret Hodge mi ha attribuito e che parimenti contesta le sciocchezze dell’ignorantone Lord Falcone riguardanti il mio lavoro. Tuttavia, sono rimasto sorpreso nello scoprire che gli anonimi funzionari del Labour mi hanno effettivamente descritto in modo esatto. I funzionari hanno chiesto che il deputato Williamson venga espulso dal partito, in base all’unico argomento che “egli ha appoggiato una petizione a sostegno di Gilad Atzmon, che ha denunciato la ‘religione dell’olocausto’ e ha suggerito che esiste un piano sionista per il dominio mondiale”.

Devo qui ammettere che solo raramente vedo i miei detrattori riferirsi alle mie parole e al mio lavoro in modo esatto. Tuttavia, vorrei far notare agli anonimi funzionari che la dominazione mondiale sionista non è più un “piano”, ma che è la realtà in cui viviamo. Con i LFI[2] che terrorizzano la dirigenza del Labour quotidianamente, con l’80% dei deputati conservatori che sono membri dei sionisti CFI[3], con l’AIPAC[4] che domina la politica estera americana, con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che intraprendono guerre criminali seguendo gli immorali mantra interventisti dei zio-con, il sionismo che domina la politica mondiale non è un “piano” astratto. È il mainstream quotidiano!

Ma i funzionari hanno ragione nel descrivermi come una persona che denuncia la religione olocaustica.

Nel mio lavoro, professo un grande rispetto per il filosofo israeliano prof. Yeshayahu Leibowitz, che coniò la definizione “religione dell’Olocausto” negli anni ’70. Leibowitz accertò che gli ebrei credono in molte cose differenti: il giudaismo, il bolscevismo, i diritti umani, il sionismo, l’”antisionismo” ma tutti gli ebrei credono nell’Olocausto. Leibowitz, egli stesso un ebreo ortodosso, si opponeva alla religione dell’Olocausto. Egli affermava di quando in quando che tutti gli eventi storici, non importa quanto catastrofici, sono religiosamente insignificanti.

Nel 1987, Adi Ophir, un altro importante filosofo israeliano, presentò la sua critica della religione dell’Olocausto. Nel suo saggio On Sanctifying the Holocaust: An Anti-Theological Treatise, Ophir ammise che “una coscienza religiosa costruita sull’Olocausto può diventare l’aspetto centrale di una nuova religione”.

Ophir elencò i quattro comandamenti della nuova religione:

  1. “Tu non avrai un altro olocausto”.
  2. “Non adorerai altro Dio all’infuori di me”.
  3. “Non nominerai il nome invano”.
  4. “Ricorda il giorno dell’Olocausto per preservarne la santità, in memoria della distruzione degli ebrei d’Europa”.

Sebbene le formulazioni di Ophir siano comprensibilmente datate, il mio lavoro sulla Religione dell’Olocausto è coerente con il discorso critico espresso dai due filosofi israeliani. Ne L’errante chi? sostengo che il discorso olocaustico nella sua forma corrente contiene numerosi elementi religiosi essenziali. Ha i suoi sacerdoti e i suoi profeti. Ha i suoi dogmi e i suoi comandamenti (ad esempio “Mai Più”) e i suoi rituali (giorni memoriali, pellegrinaggi ad Auschwitz ecc.). Possiede un ordine simbolico esoterico costituito (bene, male, morte, liberazione). Possiede anche un tempio, lo Yad Vashem e santuari – i musei dell’Olocausto nelle capitali del mondo. La religione dell’Olocausto viene anche mantenuta da una massiccia rete finanziaria globale, quella che Norman Finkelstein chiama l’”Industria dell’Olocausto”. Questa nuova religione è strutturata a tal punto da individuare i suoi “anticristi” (i negazionisti) e potente a tal punto da perseguirli (mediante le leggi contro il negazionismo e il discorso di odio).

Sostengo anche che la religione dell’Olocausto è lo stadio conclusivo e finale della dialettica ebraica; è la fine della storia ebraica. La nuova religione assegna agli ebrei un ruolo centrale all’interno del loro universo. Nella nuova religione: il “sofferente” e l’”innocente” marciano verso la “redenzione” e l’”investitura”. Dio è fuori dal gioco ed è stato licenziato, avendo fallito nella sua missione storica. Non era lì a salvare gli ebrei, dopo tutto. Nella nuova religione, “l’ebreo”, in quanto nuovo Dio ebraico, redime sé stesso o sé stessa.

Io in verità denuncio la nuova religione, e per ragioni umanistiche ed etiche ovvie. La religione olocaustica aderisce al primato di un popolo. È un precetto anti-universale che non offre speranza, misericordia o compassione. Produce invece una giustificazione per nuove oppressioni, conflitti globali e devastazioni. Non è certo una sorpresa che le tante persone che aderiscono all’olocausto siano impegnate nella distruzione della Palestina e del suo popolo indigeno. Per quanto io possa dire, la religione olocaustica è un precetto cieco e insensibile. Se l’Olocausto è la nuova religione globale tutto ciò che chiedo al Partito Laburista britannico, ai suoi funzionari e ai suoi consulenti è di rispettare il mio diritto a essere agnostico, non credente e ateo.

E se il deputato Williamson verrà espulso dal Partito Laburista perché io professo tali idee, forse il deputato Williamson dovrebbe prendere in considerazione l’idea di chiamarmi e di ringraziarmi per averlo liberato dal suo reazionario partito sionistizzato.

 

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://gilad.online/writings/2019/6/29/i-denounce-the-holocaust-religion-but-i-am-not-alone

[2] Labour Friends of Israel.

[3] Conservative Friends of Israel.

[4] American Israel Public Affairs Committee.

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