Professore russo licenziato dall’Università per aver negato l’Olocausto

Russian Academy of National Economy and Public Administration under the President of the Russian Federation. (Wikimedia Commons via JTA)

L’Accademia Russa di Economia Nazionale e Pubblica Amministrazione

Da Bocage-Info ricevo e traduco:

UN PROFESSORE RUSSO INDIGNA SAN PIETROBURGO NEGANDO L’OLOCAUSTO

INIZIO

Alla metà di gennaio, un professore universitario russo ha introdotto un corso sull’Olocausto in occasione di un seminario di formazione in rete destinato ai professori di storia, dedicato alla Giornata internazionale della Memoria dell’Olocausto il 27 gennaio, e ha presentato degli argomenti ben conosciuti della letteratura neonazista. Egli ha esortato i docenti a trasmettere queste riflessioni ai loro allievi in modo didattico.

Nel suo corso, Vladimir Matveyev ha ripetuto un certo numero di accuse grossolane, secondo cui l’uccisione presunta di sei milioni di ebrei da parte del regime nazista dovrebbe essere respinta come una menzogna storica. Il corso, dai numerosi argomenti antisemiti, è stato pubblicato ieri dal caporedattore della radio liberale “L’eco di Mosca” a San Pietroburgo, il che ha provocato uno scandalo.

L’università economica di Stato di San Pietroburgo (SPbEU) ha annunciato oggi ai media russi che essa esaminerà il programma controverso del suo docente. L’antenna di San Pietroburgo dell’Accademia russa dell’economia e del servizio pubblico (RANChiGS) ha parimenti annunciato delle misure, Accademia dove il professore insegna e tratta in particolare questioni di sicurezza nazionale.

L’antisemitismo in Unione Sovietica

È poco probabile che Matveyev sia il solo in Russia e in particolare a San Pietroburgo a condividere tali opinioni. Anche nell’Unione Sovietica, il termine “Olocausto” è stato negato per decenni, e il KGB ha sistematicamente combattuto la cultura della Memoria dei crimini contro gli ebrei commessi dagli occupanti del regime nazionalsocialista.

Il passato di Matveyev nell’esercito sovietico, dove vi è stato sempre un grande pregiudizio antisemita, dovrebbe egualmente essere una ragione pertinente per spiegare le sue opinioni. Inoltre, la città di Leningrado, oggi San Pietroburgo, era caratterizzata da un antisemitismo particolarmente virulento nella vita quotidiana durante gli ultimi decenni dell’Unione Sovietica.

FINE

https://orf.at/stories/3199177/

Il commento di Bocage-Info:

Il semplice fatto di affrontare l’argomento viene assimilato ad una negazione dell’Olocausto. Questo per dire la penuria di argomenti da parte dei partigiani dell’Olocausto che sono ridotti a intimidire i ricercatori e gli insegnanti per chiudere il dibattito prima ancora che esso cominci…

Il mio personale commento:

La notizia riferita da Bocage-Info risaliva allo scorso 27 gennaio. A questo proposito il Times of Israel ha riferito poche ore fa che l’Università in cui insegna(va) il professor Matveyev ha deciso di licenziare il docente. Scrive il quotidiano israeliano:

“Una prestigiosa università di Mosca ha detto che licenzierà un professore che ha negato l’Olocausto durante la Giornata Internazionale della Memoria dell’Olocausto.

“Vladimir Matveyev, un docente di relazioni internazionali, aveva detto agli insegnanti della regione di San Pietroburgo giovedì che ‘non furono trovate camere a gas per uccidere le persone nei campi di concentramento’, ‘il gas veniva utilizzato dai tedeschi per disinfestare’ e “sei milioni di ebrei morti sono una finzione’”.

Il Times of Israel riporta inoltre la notizia che Menachem-Mendel Pevzner, un rabbino di San Pietroburgo, ha detto che “il suo ufficio sporgerà denuncia contro Matveyev per discorso di odio e negazionismo dell’Olocausto”, che sono illegali in Russia.

Tutto ciò dimostra che in Russia c’è meno libertà rispetto a 20 anni fa, quando vi si rifugiò il revisionista Jürgen Graf.

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