Dieudonné potrebbe rilevare il teatro della Comédie italienne a Parigi

La façade de la Comédie italienne, dans le 14e arrondissement de Paris, en novembre 2016. (Crédit : Guilhem Vellut/Wikimedia Commons)

DIEUDONNÉ POTREBBE RILEVARE IL TEATRO DELLA COMÉDIE ITALIENNE A PARIGI[1]

19 gennaio 2021

Il direttore del teatro, alle prese con gravi difficoltà finanziarie, e il presidente del CRIF[2], Francis Kalifat, tentano di impedire il subentro del contratto di locazione da parte del polemista.

Luogo storico della capitale, la Comédie italienne è una sala del 14° distretto alle prese con importanti difficoltà finanziarie da molti anni – una situazione divenuta critica in seguito al secondo lockdown, e questo, malgrado la vendita da parte del teatro di un fazzoletto di Marilyn Monroe per 300.000 euro nel luglio scorso.

Per questa ragione, il suo direttore, Attilio Maggiulli, vede una sola soluzione: cedere la locazione al fine di salvare i locali. Venerdì, in un articolo del Point, egli affermava: “Abbiamo un buco in cassa di circa 40.000 euro. La sala di 100 posti è nostra. Ma il locale attiguo che funge da hall viene affittato per circa 7.000 euro a trimestre ad una società immobiliare. Ora, non riusciamo più a sbarcare il lunario”.

Così, diversi “predatori” e “avvoltoi”, dice Maggiulli, si sono interessati, prima di lasciar cadere l’idea quando hanno appreso che la vocazione del teatro non poteva essere modificata. Altri, come il regista Jean-Pierre Mocky – poi deceduto – l’attore del cinema pornografico Rocco Siffredi o ancora il pastore evangelico Chriss Campion, figlio dell’uomo d’affari dei luna park Marcel Campion, hanno egualmente figurato tra i pretendenti, ma le trattative non hanno avuto esito. Oggi, uno solo ormai viene considerato come potenziale acquirente della sala: il polemista Dieudonné, condannato più volte per antisemitismo, espulso dal teatro de La Main d’Or nel 2017, alla ricerca da allora di una nuova sala. Isabelle Coutant-Peyre, avvocato della società “Les Productions de la Plume”, l’impresa diretta dalla donna di Dieudonné, ha confermato che il suo cliente vorrebbe affittare la sala per 86.400 euro l’anno.

Spaventato dall’idea di lasciare la sala all’”odioso personaggio” Dieudonné, la cui squadra è venuta a visitare il teatro tre volte in questi ultimi mesi, Attilio Maggiulli spiega che questa potrebbe essere la sola possibilità.

“Ci assillano. Anche se siamo sempre in totale disaccordo con le sue affermazioni che riproviamo, la nostra associazione, in seguito alla perdita di tutte le sovvenzioni, si vede costretta a vendere la locazione del nostro teatro”, spiega Maggiulli.

Benché egli abbia fatto appello al ministero della Cultura e al Consiglio regionale, per evitare questa opzione, egli ha ottenuto un rifiuto.

“Mi rammarico che lei sia tentato di cedere la locazione del vostro teatro per fare (fronte) alle vostre difficoltà. Il ministero (…) non è tuttavia in grado di impedire questa vendita”, gli è stato risposto. “Costoro alla fine se ne fottono che cediamo il posto a questo tipo”, spiega il regista.

La presenza dell’avvocato Isabelle Coutant-Peyre nell’affare rattrista ancora di più l’uomo. Costei ha difeso Ali Riza Polat, amico di Amedy Coulibaly, terrorista dell’Hyper Cacher[3] nel 2015. “Il povero Wolinski [ucciso nell’attentato di Charlie Hebdo due giorni prima di quello dell’Hyper Cacher] che disegnava tutti i nostri cartelloni degli spettacoli si deve rivoltare nella tomba”, dice Maggiulli.

Salvare il suo teatro è stata la battaglia della vita di questo italiano. Nel 2013, per sensibilizzare sulla sua situazione già precaria, egli lanciò la sua vettura contro i cancelli dell’Eliseo – prima di essere internato. Nel 1999, egli aveva intrapreso uno sciopero della fame per chiedere una riduzione delle imposte. “Non abbiamo fatto tutto questo lavoro da 47 anni per farci mettere la chiave sotto la porta”, ha detto al Figaro.

Ieri, Francis Kalifat, presidente del CRIF, ha scritto su Twitter: “Non lasciamo che l’antisemita e negazionista Dieudonné si reinstalli a Parigi! Ho scritto a Roselyne Bachelot [ministro della Cultura] e a Anne Hidalgo [sindaco di Parigi] per allertarle sul suo progetto di acquisizione di un teatro nel 14° distretto”. Forse sarà in grado di mobilitarsi per impedire l’acquisizione del contratto di locazione da parte di Dieudonné.

Commento di Bocage-Info:

Eppure basterebbe mettere all’asta i calzini di Francis Kalifat, valutati a un prezzo infinitamente superiore a quello del fazzoletto di Marilyn Monroe, per salvare questo teatro dalla bancarotta e nel contempo il mondo…

[1] Traduzione di Andrea Carancini. L’articolo originale è disponibile all’indirizzo: https://fr.timesofisrael.com/dieudonne-pourrait-reprendre-le-theatre-de-la-comedie-italienne-a-paris/

[2] L’acronimo CRIF sta per Conseil Représentatif des Institutions Juives de France.

[3] L’Hyper Cacher è un supermercato kosher di Parigi: https://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_di_Parigi_del_13_novembre_2015

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