Agli occhi della Russia, è Israele e non l’Iran che destabilizza il Medio Oriente

Anatoly Viktorov, ambasciatore russo a Tel Aviv

AGLI OCCHI DELLA RUSSIA, È ISRAELE E NON L’IRAN CHE DESTABILIZZA IL MEDIO ORIENTE[1]

Arrêt sur info — 24 gennaio 2021

È Israele che attacca Hezbollah, Hezbollah non attacca Israele”

Fonte: Times of Israel & Jerusalem Post, 8 dicembre 2020

Anatoly Viktorov, ambasciatore russo a Tel Aviv, afferma egualmente che l’aggressore è Israele in ciò che concerne le consegne di armi imputate a Hezbollah, e che non esiste “nessuna prova” che il partito libanese abbia scavato i tunnel sotto la frontiera nord.

L’inviato della Russia in Israele ha dichiarato martedì che è il conflitto dello Stato ebraico con i palestinesi e con altri paesi arabi che destabilizza il Medio Oriente, e non l’Iran.

L’ambasciatore Anatoly Viktorov ha parimenti accusato Israele di essere l’aggressore per aver attaccato dei convogli che stavano consegnando armi al gruppo Hezbollah sostenuto dall’Iran, e si è chiesto se dei tunnel trovati sotto la frontiera israelo-libanese fossero stati scavati dall’organizzazione libanese.

“Il problema nella regione non risiede nelle attività iraniane”, ha dichiarato Viktorov al Jerusalem Post. Esso risiede nella mancanza di comprensione tra i paesi e nel non rispetto [da parte di Israele] delle risoluzioni dell’ONU nel conflitto israelo-arabo e israelo-palestinese”.

Evocando gli attacchi aerei in Siria, attribuiti a Israele, che hanno preso di mira delle posizioni militari iraniane e dei convogli di armi destinati a Hezbollah, Viktorov ha dichiarato che è Israele che è all’origine della violenza.

“È Israele che attacca Hezbollah, Hezbollah non attacca Israele”, ha dichiarato, aggiungendo che Israele non dovrebbe attaccare “i territori di membri sovrani dell’ONU”.

Viktorov ha egualmente respinto l’idea che Israele coordinerebbe tali attacchi con la Russia, affermando che tutti gli avvertimenti che Gerusalemme fornisce a Mosca su tali attacchi concernono la sicurezza delle forze russe in Siria, che sono presenti per sostenere il regime di fronte ad una guerra perdurante.

“Non c’è modo per noi di appoggiare gli attacchi israeliani alla Siria, mai in passato e mai in futuro “, ha sottolineato.

Israele ha un canale di comunicazione con la Russia per impedire che gli eserciti dei due paesi si affrontino nell’arena siriana. Tuttavia, nel 2018, la Russia ha incolpato Israele quando le difese aeree siriane abbatterono accidentalmente un aereo russo durante un attacco aereo israeliano, uccidendo i 15 membri dell’equipaggio.

Israele, che ammette raramente di aver condotto gli attacchi, ha perseguito una campagna mirante ufficialmente a impedire ai combattenti sostenuti dall’Iran di mettere piede in Siria.

La campagna ha incluso migliaia di attacchi aerei su degli obbiettivi legati all’Iran e a dei presunti convogli d’armi, secondo dei rapporti e dei resoconti da parte di responsabili che si sono espressi anonimamente.

Per quanto riguarda l’operazione “Scudo del Nord” e i tunnel scoperti dalle forze di difesa israeliane l’anno scorso sotto la frontiera libano-israeliana, e che, secondo Tsahal[2], sono stati scavati da Hezbollah in vista di un futuro attacco importante contro il paese, Viktorov ha dichiarato che non c’è “nessuna prova che Hezbollah abbia creato i tunnel”.

Viktorov ha egualmente incolpato gli Stati Uniti per lo smantellamento dell’accordo nucleare del 2015 tra l’Iran e le potenze mondiali, che aveva tolto le sanzioni contro l’Iran in cambio di un controllo del suo programma nucleare.

L’accordo, tuttora sostenuto dagli altri firmatari, tra cui la Russia, sta andando a rotoli, poiché l’amministrazione Trump ha reimposto delle sanzioni severe e l’Iran ha aumentato il suo arricchimento dell’uranio.

Viktorov ha dichiarato che è “deplorevole” che gli Stati Uniti abbiano abbandonato il sedicente piano d’azione globale congiunto (JCPOA, o accordo sul nucleare iraniano), e ha aggiunto che è stato questo a indurre l’Iran ad abbandonare i propri impegni verso l’accordo. Questo, ha aggiunto, è egualmente “deplorevole”.

Benché Viktorov non abbia designato Biden che come “il Presidente eventualmente eletto” degli Stati Uniti, sottolineando che è stato eletto solo “dalla stampa”, e non sia ancora stato ufficialmente dichiarato vincitore [questa intervista ha avuto luogo prima del 15 dicembre, data nella quale il Collegio elettorale ha confermato l’elezione di Joe Biden, dopo di che la Russia si è ufficialmente felicitata della sua vittoria], egli ha dichiarato che la Russia “ha preso nota di certe dichiarazioni” secondo cui Biden cercherebbe di ripristinare il JCPOA.

Se gli Stati Uniti ritornano all’accordo, “questo semplificherà molte cose”, ha dichiarato. “Sarà utile ridurre le inquietudini e permettere agli iraniani di sviluppare un programma pacifico di energia atomica e permettere [all’AIEA] di sorvegliare cosa succede in ambito militare”.

“Forse certe disposizioni potrebbero essere modificate”, ha detto, in riferimento alle dichiarazioni di Biden secondo cui costui rafforzerà il JCPOA, “ma è una questione che deve essere negoziata con le parti interessate: le autorità iraniane”.

Quanto al sapere se la Russia venderebbe delle armi all’Iran dopo la rimozione dell’embargo dell’ONU sulle armi in precedenza quest’anno, ha dichiarato: “L’Iran è uno Stato sovrano, perché no? Io non conosco i piani specifici, è una questione di negoziati”.

Su una nota più positiva, egli ha dichiarato che la Russia sostiene i recenti accordi di normalizzazione negoziati dagli Stati Uniti tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti e il Bahrein, così come i progressi verso un accordo simile con il Sudan.

Ma ha detto che il conflitto israelo-palestinese deve ancora essere affrontato allo scopo di pervenire ad una soluzione con due Stati.

“Siamo fermamente convinti che la questione palestinese non debba essere accantonata”, ha dichiarato. “La normalizzazione non deve rimpiazzare un accordo israelo-palestinese, poiché questo problema perdurerà e continuerà a mettere in pericolo non solamente i paesi e i popoli della regione, ma anche numerosi altri nel mondo”, ha dichiarato.

Viktorov ha reiterato l’offerta della Russia di accogliere i colloqui israelo-palestinesi a Mosca, e di tenere una conferenza internazionale consacrata alla questione.

Viktorov ha egualmente evocato gli sforzi del suo paese per lottare contro il COVID-19, affermando che la vaccinazione massiccia è cominciata questa settimana nella regione di Mosca e che sarà distribuita in tutte le regioni della Federazione Russa.

“Siamo sicuri che il nostro vaccino non è il peggiore del mondo”, ha dichiarato a proposito dei dubbi sul vaccino russo.

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e il Presidente russo Vladimir Putin hanno discusso della questione durante un colloquio telefonico il 16 novembre, e da allora le autorità israeliane e russe sono state in contatto per coordinare la consegna di 1,5 milioni di dosi a Israele, ha dichiarato.

“Pensiamo che l’intenzione dei nostri colleghi israeliani di diversificare l’utilizzo dei vaccini in Israele sia un buon approccio”, ha dichiarato Viktorov.

  

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://arretsurinfo.ch/aux-yeux-de-la-russie-cest-israel-et-non-liran-qui-destabilise-le-moyen-orient/?fbclid=IwAR207Ei60NzDfbcnKA8C2AjjRhu2VwZvIgS_w647nIz09LNvy9d34mrG_Ls

[2] Tsahal sono le forze armate israeliane.

One Comment
    • Non sono un Dicci'
    • 30 Gennaio 2021

    E la Russia,in competizione con l’Iran, cerca di compensare i vuoti dell’Iran in Siria,trasformando in opportunità gli scontri tra israeliani ed iraniani. Ora la Russia si trova in una situazione intermedia,cercando di non trasformare la competizione con l’Iran in inimicizia. Da una parte,cerca il controllo della Siria,spiazzando l’Iran,volendo impedire eventuali guerre con Israele,dall’altra,si rende conto che,destabilizzando Israele l’area,e non il contrario,cerca di trasformare in opportunità gli scontri tra giudei ed iraniani ed alleati degli iraniani per rafforzare la propria influenza militare ed economica nell’area. D’altro canto,l’Iran,sanzionato ed indebolito dai problemi interni ed esterni, intenderebbe rafforzare l’Asse della Resistenza. Ora vedremo con Biden cosa succederà. Come influenzerà la politica interna ed elettorale iraniana,e quindi,gli stessi rapporti con la Russia.

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