Irruzione della polizia nella sede del partito nazionalista “Die Rechte” a Dortmund

IRRUZIONE DELLA POLIZIA NELLA SEDE DEL PARTITO NAZIONALISTA «DIE RECHTE» A DORTMUND[1]

3 maggio 2019

Giovedì mattina la polizia della città tedesca di Dortmund accompagnata dai procuratori ha fatto irruzione nella sede del partito nazionalista tedesco «Die Rechte». Muniti di un mandato, hanno sequestrato tutta la documentazione disponibile, ivi comprese le liste dei membri, i documenti contabili, la propaganda, gli archivi ecc. Oltre ai locali del partito, hanno perquisito l’appartamento di Michael Bruck, segretario generale dell’organizzazione e i magazzini del loro negozio in rete. Di conseguenza, oltre alla documentazione già menzionata, sono stati egualmente sequestrati diversi computer, delle stampanti e una quindicina di telefoni mobili.

Con quale scopo?

La ragione ufficiale di questo raid è che una dozzina di firme sulle circa 6.000 raccolte dal partito per partecipare alle elezioni europee, possono essere state falsificate. In effetti, in certi paesi, ogni partito che vuole partecipare alle elezioni al Parlamento europeo deve raccogliere un certo numero di firme. In Germania, questo numero è fissato a 4.000. «Die Rechte» ha raccolto più di 6.000 firme, ma dopo la verifica da parte della Commissione elettorale, circa 1.500 di esse sono state invalidate a causa dell’assenza di tutte le condizioni richieste ai firmatari. Tuttavia, le 4.500 firme restanti costituivano dunque un numero sufficiente per iscriversi alle elezioni e, di conseguenza, la commissione elettorale ha convalidato la candidatura del movimento.

Così, anche se questa dozzina di firme fossero state realmente falsificate, da una parte questo non può toccare la validità della partecipazione del movimento alle elezioni a causa del numero sufficiente delle firme raccolte e, d’altra parte, il partito non può essere ritenuto responsabile delle firme che gli sono state inviate. Questa dozzina di firme gli sono state trasmesse da simpatizzanti di «Die Rechte» di una piccola città del nord-est della Germania, e il movimento non ha il potere di verificarle grafologicamente. Tutto ciò lascia pensare che le azioni della polizia e dei procuratori condotte ieri hanno un obbiettivo differente da quello annunciato ufficialmente.

I veri motivi dell’inchiesta

Se «Die Rechte» che è uno dei movimenti che fanno parte dell’«Alleanza Fortezza Europa» costituita a Sofia il mese scorso, è debole numericamente in termini di adesioni, in compenso è molto attivo sulla scena politica, conduce una campagna di propaganda e organizza degli eventi in tutta la Germania.

È qui che si trova la vera ragione delle persecuzioni che hanno avuto luogo ieri. Poiché se mai «Die Rechte» riuscirà ad avere anche un solo eletto al Parlamento europeo di Bruxelles, questo sarà il suo capolista che non è altri che Ursula Haverbeck. Costei, ben conosciuta dai nostri lettori è una coraggiosa donna di 90 anni che sconta attualmente una pena di due anni in una prigione tedesca, per il solo motivo di essersi avvalsa della sua libertà di espressione, il che è particolarmente imbarazzante per l’attuale establishment politico in Germania. Una volta eletta deputata europea, Ursula Haverbeck beneficerebbe dell’immunità inerente a questo status, e di conseguenza verosimilmente liberata dalla prigione per assidersi. Questo sarebbe sicuramente uno schiaffo clamoroso incredibile al regime politico antinazionale tedesco che tenta con tutti i mezzi di far tacere i dissidenti come Ursula Haverbeck, ivi compreso l’imprigionamento brutale di un’anziana di 90 anni in mezzo a dei criminali per due anni.

In queste condizioni, è assurdo credere che la presunta falsificazione di 12 firme sia la ragione delle perquisizioni e dei sequestri suddetti. Con ogni evidenza, l’obbiettivo delle autorità tedesche è di ostacolare il movimento nella sua campagna elettorale e di tentare di impedire così il suo ingresso nel Parlamento europeo. E per conseguire questo scopo, costoro sono pronti ad usare tutti i metodi repressivi ivi compresi quelli che essi rimproverano agli Stati totalitari.

Noi esprimiamo dunque la nostra solidarietà ai nostri amici tedeschi e speriamo che questi ostacoli non impediscano loro di contribuire alla liberazione di Ursula Haverbeck con la sua elezione come deputata europea.

Siamo pienamente coscienti di poterci attendere tali persecuzioni da parte delle elite dirigenti di tutta l’Europa, dovunque i nazionalisti tentino di distruggere la facciata dietro la quale queste elite nascondono le loro menzogne e la loro corruzione. Benché ci ostacolino, non ci possono fermare! E verrà il giorno in cui le nazioni europee saranno di nuovo libere dalla tirannia e dall’oppressione di queste forze mondialiste che non hanno altro scopo se non quello della distruzione degli Stati sovrani e la scomparsa dei popoli europei mediante l’invasione migratoria e il meticciato generalizzato.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: https://jeune-nation.com/natio-europe/descente-de-police-au-siege-du-parti-nationaliste-die-rechte-a-dortmund.html

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