Olivier Rioult: Omaggio al professor Robert Faurisson

OMAGGIO AL PROFESSOR ROBERT FAURISSON[1]

Dell’Abbé Olivier Rioult, 24 ottobre 2018

Il professor Robert Faurisson è deceduto domenica 21 ottobre 2018 nella sua casa di Vichy, in seguito ad una violenta crisi cardiaca, di ritorno da un viaggio nel suo luogo di nascita (Shepperton, nel Regno Unito).

Questo professore aveva pubblicato un articolo, su Le Monde del 29 dicembre 1978, intitolato “Le problème des chambres à gaz ou la rumeur d’Auschwitz” che terminava con queste parole: «L’inesistenza delle “camere a gas” è una buona notizia per la povera umanità. Una buona notizia che si avrebbe torto a tenere ancora nascosta».

In seguito a questo articolo e alla sua argomentazione che affermava una «impossibilità fisico-chimica», Pierre Vidal-Naquet e Léon Poliakov avevano dichiarato, insieme ad altri trentadue storici francesi: «Non bisogna domandarsi come, tecnicamente, un tale assassinio di massa sia stato possibile. È stato tecnicamente possibile poiché ha avuto luogo. Questo è il punto di partenza obbligato di ogni inchiesta storica su questo soggetto. Questa verità dobbiamo ricordarla semplicemente: non vi è, non vi può essere dibattito sull’esistenza delle camere a gas» (Le Monde, 21 febbraio 1979, p. 23).

Il professor Faurisson ha più volte proposto dei dibattiti pubblici su questi argomenti. Questa offerta è sempre stata rifiutata. Faurisson ha subito diciassette aggressioni fisiche di cui tre violente e una quasi mortale, e innumerevoli processi.

Avendo avuto la grazia di incontrare tre volte il professore, presso di lui, la verità mi obbliga a dire che ho incontrato nella sua persona un uomo onesto, un’intelligenza superiore, una cultura classica immensa, un grande amore della verità e dell’esattezza, una memoria non comune, una delicatezza squisita, un’ospitalità impeccabile, un coraggio eroico che gli faceva sopportare una moltitudine di ferite dell’anima e del corpo. Un giorno, nel preparare un caffè, dovette fermarsi per diverse decine di secondi, bloccato da dolori alla mascella, in conseguenza della sua vecchia aggressione nel giardino di Vichy; scusandosi, mi confidò che la notte si svegliava spesso a causa degli incubi dovuti alle violenze che aveva subito, poi riprese la conversazione come niente fosse …

Mi aveva confidato di credere nel «Dio dei ricercatori» dopo che aveva trovato le planimetrie originali di Auschwitz. E quell’11 luglio 2014, nel suo salotto, aveva concluso la nostra chiacchierata con queste parole: «Il riso, donato da Dio, sarà la soluzione finale alla questione ebraica».

La sua sola debolezza, ed essa è grossa: aveva perso la fede del suo battesimo. Invitiamo tutti i lettori della Sapiniere.info a dire tre Ave Maria per il riposo dell’anima di questo eroe.

Che il Dio dei ricercatori gli doni tutta la sua luce eterna.

Pace a quest’anima veridica così calunniata.

Pace a quest’anima pacifica tanto perseguitata.

Che Gesù crocifisso, la Verità stessa, accordi il riposo eterno a Robert Faurisson.

Abbé Olivier Rioult, il 24 ottobre 2018.

 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.lasapiniere.info/archives/3084

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