La Svizzera, l'”Olocausto” e il Rapporto Bergier

La Svizzera, l'”Olocausto” e il Rapporto Bergier

Dalla nostra
corrispondente
Bocage ricevo e
traduco:

1.      
La sera del 27 gennaio, sul giornale della
catena tedesca SRF , si annunciava che il Consiglio federale (esecutivo della
Confederazione svizzera) era a conoscenza, già dal 1942, dei crimini nazisti. Ora,
si troverà la risposta a queste dicerie sul sito del revisionista svizzero
Frank Brunner, risposta accompagnata da solidi commenti del prof. Faurisson. Vedere
“Histoire: l’art de faire dire aux textes testi qu’ils ne disent pas” [“Storia:
l’arte di far dire ai testi ciò che non dicono”], a:

2.      
Nel 2002, una commissione incaricata di studiare
il comportamento delle autorità svizzere durante l’ultima guerra aveva
pubblicato un rapporto, il “Rapporto Bergier”, che giunse alla conclusione che
la Svizzera aveva “contribuito alla realizzazione del più atroce obbiettivo
nazista, l’Olocausto” e, di conseguenza, le banche svizzere si erano viste
costrette a versare 1.25 miliardi di dollari ai “sopravvissuti dell’Olocausto”.
I revisionisti svizzeri Jürgen Graf, René-Louis Berclaz e Philippe
Brennnenstuhl avevano, dal canto loro, pubblicato un “Contro-Rapporto Bergier”
(che si troverà negli “Ecrits de Combat” di R.-L. Berclaz, Editions de
Cassandra, Casella postale 141, CH-3960 SIERRE, 22 euro, rivolgersi a [email protected] )
che era costato a questi valorosi svizzeri delle pesanti pene di prigione per
violazione dell’articolo 261bis del Codice penale svizzero. Ora, il 30 gennaio
2013, uno storico, pur non revisionista ha pubblicato sul sito svizzero “Les
Observateurs” un articolo che ha intitolato “Crimes nazis. Rapport Bergier: à
jeter aux oubliettes” [Crimini nazisti. Il Rapporto Bergier: da gettare nel
dimenticatoio]:
Lentamente (troppo), ma sicuramente, si
avanza …

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