Dietro una bomba che scoppia ce n’è sempre un’altra …

Dietro una bomba che scoppia ce n’è sempre un’altra …



Benedetto XVI con il cardinale Christoph Schoenborn
 
Da Emanuela Irace ricevo e pubblico:

Dietro una bomba che scoppia ce n’è sempre un’altra, che non
si vuol far brillare.

La prima considerazione che mi è
venuta in mente seguendo l’annuncio delle “dimissioni” del Papa, di pochi
minuti fa, riguarda la successione. Ossia chi salirà al soglio di Pietro al
posto di Ratzinger. Di per sé può essere un criterio, ma non certo il solo, per
far luce sulla vicenda. L’evidenza delle cosiddette teorie complottiste che
verranno presto chiamate in rassegna obbligano alla cautela. Gli scandali
denunciati da Viganò nell’inchiesta sulla corruzione della banca vaticana
rappresenteranno sicuramente una pista. Così come le compromissioni pedofile
che da anni scuotono la base e le alte gerarchie del clero. Compromissioni per altro
imbarazzanti per lo stesso Papa, da molti indicato a conoscenza se non
addirittura testimone, di quel che a riguardo è stato denunciato in Baviera.
L’affare di Emanuela Orlandi è un altro macigno che lede la credibilità di questo
pontefice obbligato più dalla ragion di stato che dalla cura pastorale del
proprio gregge. Eppoi naturalmente ci sono le forze interne alla politica del
vaticano. I gruppi di potere cardinalizi che giocano in una direzione o in
un’altra.  Le scuole teologiche che
premono per diventare egemoni o per recuperare il terreno perso. Logico quindi
aspettare il nome che uscirà dal prossimo Conclave per cercare di comprendere.
In base alla modestia o caratura del personaggio potranno svilupparsi
interessanti ulteriori congetture. Utili a mantenere per un bel po’ sotto i
riflettori l’intera chiesa.

Emanuela Irace

Un romanzo che non perde di attualità… 
 
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