Quella foto dei camini di Auschwitz taroccata dal Simon Wiesenthal Center

Quella foto dei camini di Auschwitz taroccata dal Simon Wiesenthal Center

Simon Wiesenthal

Dal sito di David
Irving[1]:

Per conciliare la fotografia aerea del 1944 con le “testimonianze
oculari” postbelliche sul fumo fluttuante dai camini dell’edificio del
crematorio, gli storici e gli studiosi del Simon Wiesenthal Center hanno convenientemente
inserito nella fotografia del fumo, per evitare con ciò nocive perplessità agli
studenti e ad altri ingenui visitatori del loro sito web, che altrimenti
avrebbero potuto cadere preda delle menzogne[2]
dei revisionisti.

Ricordiamo che quando il governo americano diffuse
finalmente nel 1978 le foto aeree di Auschwitz, gli storici e gli studiosi
della Central Intelligence Agency vi avevano in precedenza inserito delle
didascalie che identificavano gli edifici come “camere a gas”, etc.; persino i
National Archives si dissociarono dal quel tentativo di falsificazione.

Nel 1999, il Simon
Wiesenthal Center
pubblicò sul suo sito web una foto (…) con questa didascalia: “Mentre questi prigionieri venivano passati al vaglio
per i lavori forzati, molti dei loro amici e dei loro figli venivano gasati e
cremati nei forni dei crematori. il fumo può essere osservato sullo sfondo. Giugno
1944”.

Da venerdì 5 maggio del 2000 la didascalia era stata
furtivamente e colpevolmente cambiata in: “Mentre questi prigionieri venivano
passati al vaglio per i lavori forzati, molti dei loro amici e dei loro figli
venivano gasati e cremati nei forni dei crematori”.

Il falso fumo era tuttavia ancora presente nella foto…

Aggiornamento (alla data di domenica 3 dicembre 2000): presi
in flagrante nella loro falsificazione, i responsabili del SWC hanno rimosso il
falso fumo dalla foto suddetta.

Ad una verifica di lunedì 11 agosto 2003, la fotografia
risultava interamente rimossa, e sostituita dalle parole: [Hungarian arrivals after the “Selektion” at Auschwitz] “Foto non disponibile”. Dunque c’era (…) ma era
un falso, o no? Abbiamo archiviato la pagina[3]
nel caso il Centro decida che aver ammesso la falsificazione è stata una
cattiva idea.

(…)

I nostri ringraziamenti all’esperto di foto [aeree] John Ball che ha attirato la nostra attenzione su questa falsificazione.

La foto originale, pubblicata dalla Beate Klarsfeld Foundation nel 1978
Versione ritoccata dal Centro Wiesenthal nel 1999
Commento di Andrea Carancini

Un’ulteriore prova di quanto affermato da Irving è
costituita dalla pagina del Centro Wiesenthal rimossa prima del 3 dicembre 2000
(quella con il falso fumo ancora sulla foto) ma tuttora presente nel Web
Archive
, all’indirizzo seguente:

A dimostrare ancora una volta che su Internet molto si crea
e poco si distrugge…
 

[2] Nel
testo originale c’è scritto “lies”, che significa appunto menzogne: mi sembra strano
che Irving definisca “menzogne” gli argomenti dei revisionisti: forse il
termine è riferito al punto di vista di chi ha messo in atto la falsificazione.
5 Comments
    • Anonimo
    • 6 Gennaio 2012

    certo che irving e' attendibile come i suoi articoli, di lei andrea, sul quella fogna di olotruffa.
    che e' tutto dire. questa balla della liberta' di espressione ve la ingoierete tutta.

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    • Anonimo
    • 6 Gennaio 2012

    pensi piuttosto alle balle che scrive irving da 20 anni, e pensi pure che in corte lo abbiano tacciato di essere un ciarlatano – vi somigliate un po tutti – e lei ne pubblica gli "articoli"? oppure visto che s'e' rimpicciolito davanti alla Lipstadt, vittima anche lui del megacomplottogiudaico, e quando ne rimane vittima lei, una buona volta e per tutte, eh?
    ma non parliamo dei falsi e delle balle di zundel, faurisson e la combriccola di perseguitati (si, da disturbo narcisistico) nella quale non fatica ad entrare quel maniaco di Firenze che avete accompagnato a fare un massacro di innocenti.appena sara' pronto il brevetto per le sonde da spedire su marte, non abbia paura, vada, si levi dai coglioni.vivo o morto che sia uno di meno fa sempre bene.
    con disgusto per lei ed il circo che , purtroppo, arma imbecilli in tutta la penisola.purtroppo il ribrezzo non e' quantificabile a parole nonostante nei suoi "articoli" ce la metta tutta.

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  1. Nervosetti, eh?
    Pubblicati comunque, in quanto i vostri commenti sono notizie di reato.

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  2. Grande Andrea, soprattutto per la calma nei confronti di questi raffinati gentiluomini, di cui è ammirevole soprattutto la pacatezza delle argomentazioni.

    Rispondi
  3. Grande Andrea, soprattutto per la calma.

    Rispondi

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