Il rilascio di Ernst Zündel: parla sua moglie Ingrid

Il rilascio di Ernst Zündel: parla sua moglie Ingrid

Da Ingrid Zündel ricevo e volentieri rilancio:

A tutti:

Stamattina [il 17 Febbraio], di buon ora, ho ricevuto da un giornalista dell’Associated Press la richiesta di commentare l’imminente uscita di prigione di Ernst.

Gli ho detto che avrei risposto alle domande se mi fossero state sottoposte per iscritto, e se avessi potuto rispondere per iscritto.

Ne è seguito il seguente scambio:

AP: Perché questa [di Ernst Zündel] è la fase più pericolosa della sua vita?

Risposta: Mio marito è il detenuto per reati d’opinione più famoso d’Europa. È molto stimato in tutto il mondo per aver prodotto prove documentarie, forensi e storiche, nel corso di diversi processi clamorosi che hanno visto la testimonianza di esperti per i quali le tradizionali dicerie olocaustiche – di un genocidio premeditato e attuato con modalità industriali – semplicemente non quadrano. Non quadra nulla di nulla!

Dalla versione ortodossa dell’Olocausto dipendono somme e poteri enormi – e tuttavia, tra le persone colte e intelligenti, il cosiddetto “Olocausto” è finito! Grazie all’attivismo durato una vita di mio marito per restituire l’onore al suo paese e al suo popolo, l’Olocausto è ora largamente riconosciuto come un’arma propagandistica. Per questo, lui è ferocemente odiato dall’egoista Lobby dell’Olocausto.

Per decenni, gli avversari di Ernst Zündel hanno cercato di ridurlo al silenzio con ogni mezzo, onesto o disonesto. È già sopravvissuto a tre ben noti tentativi di omicidio – due mediante bombe e uno mediante incendio. Quando questi tentativi sono falliti, è stato rapito in pieno giorno in territorio americano con il solo scopo di ridurlo al silenzio – abbiamo le prove, grazie a una lettera su carta intestata dell’ambasciata, che tutto ciò è stato un disegno coordinato che ha visto coinvolte persone ai più alti livelli governativi di tre, forse quattro, paesi cosiddetti “democratici”.

Vi chiedo: cosa ci vuole a far stare zitto Zündel per sempre? Cosa ci vuole a pagare qualche punk per fargli del male? Temiamo che, come minimo, verrà arrestato di nuovo con il più futile dei pretesti e rimesso in galera a vita.

AP: Dove pensa di vivere (in quale paese)?

Risposta: Al momento, non abbiamo nessun progetto pronto. Mio marito è cittadino tedesco per nascita. Ha diritto ad avere un passaporto. Lo avrà? Ci aspettiamo enormi ostacoli diplomatici volti a farlo rimanere in Germania, dove la libertà di parola semplicemente non esiste.

AP: Gli è stato vietato di viaggiare negli Stati Uniti e in Canada?

Risposta: Non tecnicamente. Non è mai stato accusato di nessun reato, né negli Stati Uniti né in Canada – non è mai stato accusato, men che meno condannato, per nessun cosiddetto “reato di odio”. In realtà, qualche mese prima di essere rapito, l’FBI indagò su di lui e suggerì che il suo caso venisse burocraticamente chiuso. Tutti i suoi problemi legali derivano dall’aver offeso la Lobby dell’Olocausto.

AP: Lei verrà qui per il suo rilascio?

Risposta: No, non metterò piede in Germania. Non è un segreto per nessuno che l’attuale governo tedesco, per sua disgrazia e vergogna, è totalmente sottomesso alla Lobby. Sono la proprietaria e la webmaster del Zundelsite, uno dei primissimi siti web revisionisti del cyberspazio. Qui in America c’è ancora il vincolo della Libertà di Parola che mi protegge, mentre se mettessi piede in Germania rischierei l’arresto immediato. La Repubblica Sovietica di Germania non è esattamente un posto sicuro da visitare per persone con opinioni non accettate. Chiedete al Vescovo Williamson, che è cittadino inglese.

FINE

Dopo meno di un’ora, ho ricevuto il seguente riscontro:

Salve, grazie per le risposte. Spero capirà che non posso mettere tutto, ma ho aggiunto i suoi commenti nella storia qui sotto. Saluti,
Dave.

BERLINO (AP)[1] – Un procuratore tedesco ha detto mercoledì che l’attivista di estrema destra Ernst Zundel sarà presto rilasciato di prigione dopo aver scontato la sua condanna a cinque anni per aver negato l’Olocausto.

Il procuratore di Mannheim, Andreas Grossmann ha detto che Zundel, 70 anni, sarà rilasciato il 1 Marzo dopo il credito ricevuto per il periodo scontato prima del suo processo del 2007.

Zundel, autore dell’opuscolo “The Hitler We Loved and Why” [L’Hitler che abbiamo amato e perché] venne deportato dal Canada nel 2005. Nel Febbraio del 2007, venne riconosciuto colpevole di 14 capi d’imputazione per attività antisemite, inclusa quella di aver collaborato ad un sito web volto a negare l’Olocausto, il che in Germania è un reato.

I procuratori sono riusciti a processarlo in Germania perché il sito web era lì accessibile. Zundel, che ha vissuto anche nel Tennessee, e i suoi sostenitori hanno detto che lui aveva esercitato il suo diritto alla libertà di parola.

Zundel è cittadino tedesco, così che dopo il suo rilascio potrà andare dovunque voglia, entro i confini del paese, ha detto Grossmann, aggiungendo che ha dei parenti nella zona di Stoccarda.

Grossmann ha detto però di aver capito che a Zundel è stato vietato sia dagli Stati Uniti che dal Canada di rientrare in quei paesi.

La moglie di Zundel, Ingrid Zundel, ha detto ad AP in un’email che lui tecnicamente non è stato bandito dal Nord America ma che si aspettano “enormi ostacoli diplomatici volti a farlo rimanere in Germania, dove la libertà di parola semplicemente non esiste”.

Nato in Germania nel 1939, Zundel emigrò in Canada nel 1958 e visse a Toronto e a Montreal fino al 2001. Le autorità canadesi respinsero due volte la sua richiesta di diventare cittadino canadese, e lui si trasferì allora a Pigeon Forge, nel Tennessee, fino a quando nel 2003 venne deportato in Canada per presunte violazioni della legge sull’immigrazione.

Nel Febbraio del 2005, un giudice canadese[2] sentenziò che le attività di Zundel non erano solo una minaccia alla sicurezza nazionale ma anche “a quella della comunità internazionale”, spianando la strada alla sua deportazione in Germania.

Dal momento del suo arresto, Ingrid Zundel – che è rimasta negli Stati Uniti – ha detto che è lei che gestisce il sito web, così che non può rischiare di essere presente quando il marito verrà rilasciato.

“Se mettessi piede in Germania rischierei l’arresto immediato”, ha detto.

[1] http://news.ca.msn.com/top-stories/cbc-article.aspx?cp-documentid=23472724
[2] Nota del traduttore: il famigerato giudice Blais, vedi l’articolo di Ingrid Zündel al riguardo: http://zundelsite.org/old_zundelsite/zundel_persecuted/nov27_zgram.html

9 Comments
    • Anonimo
    • 19 Febbraio 2010

    Bisogna chiedere ai giudici che lo hanno giudicato se prima di emettere la sentenza si sono documentati oppure hanno accettato solo la parte che meglio gli conveniva? Processi in stile norinberga.
    La conseguenza del pensiero Unico.

    Rispondi
    • Anonimo
    • 19 Febbraio 2010

    fossi in Zuendel adesso chiederei asilo politico all'Iran.

    Daltanius

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    Anche l'Italia , per ora almeno, può rappresentare un rifugio per Zundel.
    Ma,chissà per quanto ancora, l'influente Lobby ebraica, dopo alcuni tentativi a vuoto di imbavagliarci, ci riproverà fintanto che non ci sarà riuscita.
    Il preteso olocausto mette gli Ebrei in vetta all'umanità, non vi rinunceranno mai!

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    non credo che in Italia passerà mai una legge che vieti di negare la shoà..
    sarebbe più pericolosa che la libertà di parlarne..per Pacifici and Co.
    poichè il popolo italiano tra i mille difetti che ha certe imposizioni al pensiero non le tollera.
    detto questo non dico che i "nostri" sionisti non perseguano questo fine ..ma non sono sicuro che gli convenga davvero.
    pretendere di perseguire penalmente chi pensa fà rumore, troppo rumore.
    e la Chiesa Cattolica non potrebbe far finta di nulla se adeguatamente sollecitata.

    Daltanius

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    secondo me se volessero non avrebbero nessun problema a far passare una legge che vieta espressamente il revisionismo.
    La farebbero passare non come una legge contro la libertà di parola ma bensì come una legge antifascista e quindi garante di libertà secondo la logica partigiana.

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    sarebbe comunque anti-costituzionale.
    il sistema giudiziario attuale andrebbe in panne se ci fossero in tutta Italia 10 persone pronte a rischiare, ed io dico che ci sono.
    da notare che in Francia comunque la legge Gayssot non è riuscita a fermare il Revisionismo che grazie a uomini di coraggio ed amanti della libertà come Dieudonné sta diventando sempre più popolare tra i giovani.
    inoltre ripeto che la Chiesa Cattolica che in Italia conta è fortemente contraria a far scattare una legge repressiva del pensiero come in Germania.

    Daltanius

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    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    comunque sia per i giudei l'aver abusato della menzogna storiografica della shoà, li ha sicuramente avvantaggiati per questo periodo a ridosso della fine della II GM …ma nel periodo successivo ( che è già cominciato )potrebbe rivelarsi tragico considerando il fatto che oltre metà dell'umanità li considera responsabili dell'eccedio dell'11/9 e delle conseguenti guerre al "terrorismo" ..con morti e feriti che gridano giustizia e vendetta !

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Febbraio 2010

    … e meno male che ha chiesto una untervista scritta! Tre righe sono state riportate, tre righe.
    Si, il giornalista che ha richiesto questa intervista è un serio professionista,non c'è che dire.

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    • Anonimo
    • 21 Febbraio 2010

    Se zundel viene in italia,lo picchieranno come hanno fatto con Faurisson e mattogno.
    Comunque una persona scomoda agli affari fa la fine del leader curdo Ochalan,finire in un carcere israeliano.Ci sono sempre i volenterosi carnefici in fila per accontentare i desideri dei potenti.

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