Revisionismo: cosa rimane da studiare?

Revisionismo: cosa rimane da studiare?

COSA RIMANE DA STUDIARE?

Di Thomas Kues (2008)[1]

Come già è stato detto dall’autorevole revisionista Germar Rudolf, vi sono ancora molti aspetti dell’Olocausto non studiati: molte opere revisioniste devono essere [ancora] scritte. Sicuramente abbiamo fatto molta strada, specialmente tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, con la pubblicazione dell’importante serie degli Holocaust Handbooks[2], ma l’opera della storiografia revisionista è lungi dall’essere ultimata. Non dobbiamo cullarci sugli allori, ma guardare avanti e porre a noi stessi la domanda: che cosa, in termini di ricerca, deve essere fatto?

Questo articolo non vuole essere una rassegna esaustiva, ma piuttosto un elenco personale di argomenti che ritengo abbiano bisogno di chiarimenti. Spero che ciò possa ispirare nuove ricerche revisioniste su argomenti finora trascurati.

Libri in attesa di pubblicazione e di traduzione

Focalizziamo innanzitutto la nostra attenzione sulla letteratura revisionista di cui era prevista la pubblicazione. Secondo il sito web VHO, siamo in attesa di una collaborazione tra Germar Rudolf e Jürgen Graf sulle testimonianze oculari delle camere a gas, come pure di un’opera critica sul Processo Auschwitz di Francoforte ad opera di Germar Rudolf. Ma in realtà avremmo dovuto essere in attesa, poiché l’editore della Theses & Dissertation Press Germar Rudolf langue in carcere e la sua casa editrice è a quanto pare defunta[3].

Dal 2005, Carlo Mattogno ha scritto tre libri meritevoli di traduzione: una demolizione degli argomenti dei cavalieri dello sterminazionismo, Jean-Claude Pressac e Robert Jan van Pelt[4], come pure una critica approfondita della metodologia del defunto storico dell’Olocausto Raul Hilberg[5]. E’ in attesa di pubblicazione [anche in italiano] un volume sul sistema sanitario di Auschwitz, non ancora tradotto. Mattogno ha scritto anche un opuscolo di 46 pagine sulla presunta testimonianza oculare del Sonderkommando di Auschwitz Shlomo Venezia[6], che ha scritto un libro tradotto in molte lingue europee, presentato dai media come un documento d’importanza “unica”.

Come è stato menzionato da Graf in un’intervista, pubblicata nel numero 147 dello Smith’s Report[7], c’è anche una monumentale storia del campo di Auschwitz che attende di essere scritta se ve ne sarà l’opportunità. Stiamo anche aspettando la pubblicazione cartacea dello studio di Carlo Mattogno sui crematori di Auschwitz.

A seguire, elencherò un certo numero di potenziali argomenti di ricerca, divisi tra le varie “aree” del presunto processo di sterminio.

AuschwitzBirkenau e Majdanek

Se l’ipotesi revisionista è vera, Auschwitz avrebbe funto da campo di transito per centinaia di migliaia di ebrei che all’arrivo non vennero registrati. Come scrive Graf, questi deportati vennero probabilmente messi in quarantena prima di essere mandati altrove. Sarebbe possibile scoprire dove queste persone venivano tenute a Birkenau?

I contenuti e il contesto documentario dei diari dei membri del Sonderkommando di Birkenau, diari all’epoca presuntamente seppelliti, devono essere esaminati in modo più approfondito.

L’uomo che presuntamente scoprì alcuni di questi documenti, e che è stato pure il loro principale esegeta, fu uno storico ebreo-polacco di nome Ber Mark. Significativamente, Pierre Gullaume scrive, nel suo Droit et Histoire (p. 114)[8], che Mark “venne accusato di aver inventato falsi diari di bambini del Ghetto di Varsavia”. Come fonte, Guillaume cita una rivista francese, Revue d’histoire de la Seconde Guerre Mondiale, Gennaio 1962. Questa questione merita di essere approfondita.

Jürgen Graf ha già scritto un articolo sulle ultime revisioni delle cifre dei morti di Majdanek[9]. Sarebbe auspicabile anche una critica del recente libro di Tomasz Kranz, Extermination of Jews at the Majdanek Concentration Camp (Majdanek State Museum, 2007).

I campi Reinhardt e Chelmno

Sarebbe auspicabile uno studio critico approfondito sulle varie testimonianze oculari dei campi Reinhardt, analogo a quello scritto a suo tempo da Jürgen Graf sulle testimonianze di Auschwitz[10]. Finora, la sola critica revisionista approfondita si può trovare in un vecchio libro di Carlo Mattogno, disponibile solo in italiano.[11]

Mattogno, sulla scia di Jean-Claude Pressac, identifica i forni di Belzec descritti da Stanislaw Kozak come Heißluftentwesungsöfen, forni di disinfestazione ad aria calda (Mattogno, Belzec, pp. 45-46). E’ possibe confrontare i forni descritti da Kozak con degli esempi documentati di Heißluftentwesungsöfen? Descrizioni del prodotto, brevetti e fotografie potrebbero trovarsi negli archivi delle compagnie tedesche (come la Kori) o in riviste specialistiche tedesche d’epoca della seconda guerra mondiale (come Der praktischer Desinfektor). Bisognerebbe, se possibile, riesumare anche il resoconto originale in polacco di Kozak ed esaminarlo.

Come è stato accennato dallo specialista sterminazionista di Belzec Michael Tregenza (ibid, p. 43), potrebbe esservi da qualche parte un certo numero di foto scattate in questo campo, all’epoca in cui era operativo, da polacchi del luogo come pure dallo staff delle SS. Sappiamo di quattro foto che ritraggono delle SS e alcuni detenuti davanti alle “baracche di smistamento”. Andrzej Kola fornisce come fonte di queste quattro immagini l’archivio fotografico del museo regionale di Tomaszow Lubelski. Ulteriori immagini potrebbero essere state conservate da persone del luogo come pure potrebbero trovarsi negli archivi locali. Tali fotografie potrebbero fornire delle delucidazioni su quello che davvero accadeva in quel campo.

C’è bisogno di ulteriori studi sulle tre foto aeree di Treblinka scattate nel 1941 e nel 1944, come pure di una critica qualificata dell’articolo in rete “Reconstructing Treblinka”, dello sterminazionista Charles A. Bay. Sarebbe auspicabile anche un esame più circostanziato delle foto contenute nell’album di Kurt Franz. Lo scenario delle foto della scavatrice è conciliabile con il paesaggio delle foto aeree? L’edificio visibile nelle foto della scavatrice, identificato dagli sterminazionisti come il primo edificio delle gasazioni di Treblinka quadra davvero con le descrizioni fatte dai presunti testimoni oculari?

Bisogna dedicare più attenzione al programma Euthanasia (“T4”) e alle dicerie sulle gasazioni dei malati mentali. Cosa sappiamo davvero sul “metodo Brack”? Quale fu il destino successivo del personale destinato al programma T4 che non partecipò all’Aktion Reinhardt (sicuramente la maggioranza)?

Sarebbe auspicabile un libro analogo a quello scritto da Rudolf e Mattogno, Auschwitz Lies,[12] ma focalizzato sulle argomentazioni antirevisionistiche riguardanti i campi Reinhardt.

Uno studio revisionista approfondito su Chelmno deve essere ancora scritto. Il libro recente di Shmuel Krakowski Das Todeslager Chelmno/Kulmhof (Wallstein, 2007) potrebbe servire da punto di partenza.

Gli Einsatzgruppen e miscellanea

Il presunto sterminio degli ebrei negli stati baltici per mezzo di plotoni di esecuzione deve essere indagato. Possibile argomenti per studi specifici includeranno i presunti massacri nei Forti VII e IX in Lituania e nel campo Jagala in Estonia, il cui personale venne condannato da un processo-show sovietico nel 1961.

Sarebbe auspicabile un numero maggiore di studi specifici sulle fucilazioni degli Einsatzgruppen.

Un esame delle pubblicazioni polacche e sovietiche dell’epoca di guerra scritte in Yiddisch potrebbe fornire nuove delucidazioni su come la storia delle camere a gas venne creata e diffusa.

Come la ricerca revisionista può essere rafforzata

In questo momento, il revisionismo dell’Olocausto sta lottando contro molte avversità, non ultima l’incarcerazione e la repressione legale di importanti revisionisti. A seguito dell’incarcerazione di Germar Rudolf da parte dell’inquisizione tedesca, gran parte della pubblicazione degli studi revisionisti in Occidente si è fermata. Ma abbiamo Internet. Grazie a notiziari elettronici come questo e a siti web come CODOH e VHO/AAARGH la pubblicazione dei testi revisionisti può continuare incessantemente, raggiungendo nuovi lettori in tutto il mondo. Con l’aiuto dei web-forum e delle mailing list i ricercatori revisionisti possono comunicare tra loro, scambiandosi opinioni e materiali di studio.

Scrivere un elenco di cose da fare, come questo, vi darà una sensazione un po’ brutta. Più esattamente, vi sentirete come se voi stessi doveste fare qualcosa invece di incitare gli altri a farlo. Naturalmente, ognuno di noi può fare solo quello che può, ma se scopriamo le nostre competenze e le uniamo tra loro, si potrà fare molto. Iniziamo da oggi e scopriamo quello che – per quanto possa essere modesto – ciascuno di noi può fare per contribuire alla ricerca revisionista.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.codoh.com/newrevoices/nrtkremains.html
[2] http://www.vho.org/GB/Books/HHS.html
[3] In realtà, Germar Rudolf è uscito dal carcere lo scorso 4 Luglio 2009: http://www.germarrudolf.com/ (Nota del traduttore)
[4] LE CAMERE A GAS DI AUSCHWITZStudio storicotecnico sugliindizi criminalidi JeanClaude Pressac e sullaconvergenza di provedi Robert Jan van Pelt, Genova, Effepi, 2009
[5] Raul Hilberg icentri di sterminionazionalsocialisti, in rete all’indirizzo: http://civiumlibertas.blogspot.com/2009/07/carlo-mattogno-raul-hilberg-e-i-centri.html
[6]La verità sulle camere a gas? Considerazioni storiche sullatestimonianza unicadi Shlomo Venezia. In rete all’indirizzo: http://civiumlibertas.blogspot.com/2007/11/slomo-in-grande-emozione-con-veltroni-e.html
[7] http://www.codoh.com/newsite/sr/online/sr_147.pdf
[8] http://vho.org/aaargh/fran/livres5/pgdeth2.pdf
[9] http://ita.vho.org/041_Sulla_revisione_numero_vittime_Majdanek.htm
[10] Auschwitz: Tätergeständnisse und Augenzeugen.
[11] Il rapporto Gerstein: anatomia di un falso, Monfalcone, 1985 .
[12] http://vho.org/dl/ENG/al.pdf

One Comment
  1. Credo che andrebbe indagato il motivo per il quale NON è stato indagato(e condannato per negazione della "verità" di Norimberga)l'ebreo Fritjof Meyer.
    Caso unico(a quanto ne so) in Germania.
    Credo che i "giudici" tedeschi abbiano ricevuto "ordini" precisi in merito.
    CHI li ha dati?
    Perchè?

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