Ahmadinejad: l’Olocausto è un grande imbroglio

Ahmadinejad: l’Olocausto è un grande imbroglio

Letto sul sito belga “7sur7” alla data del 3 Giugno 2009: “Ahmadinejad definisce l’Olocausto un grande imbroglio” (http://www.7sur7.be/7s7/fr/1505/Monde/article/detail/874885/2009/06/03/Ahmadinejad-qualifie-l-holocauste-de-grosse-tromperie.dhtml )

“Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha attaccato Israele ancora una volta definendo mercoledì l’Olocausto “un grande imbroglio”.

Nelle affermazioni pubblicate sul sito internet della televisione iraniana il presidente sostiene che le democrazie liberali hanno degradato “i valori umani”.

“L’identità della democrazia liberale è stata rivelata al mondo intero dalla sua protezione del regime più criminale della storia dell’umanità, il regime sionista [Israele], utilizzando il grosso imbroglio che è l’Olocausto”.

Il presidente si è espresso in tal senso davanti a 600 universitari e religiosi invitati alle commemorazioni del 20° anniversario della morte del fondatore della repubblica islamica, l’ayatollah Khomeiny, celebrata giovedì.

“Il solo mezzo di sostituire il pensiero liberale è di ritornare all’insegnamento dei divini profeti”, ha detto Ahmadinejad.

“Il pensiero e i metodi dei regimi liberali hanno abbassato il livello della perfezione umana. I regimi liberali non possono risolvere i problemi politici più semplici del mondo”, ha aggiunto”.

28 Comments
    • Andrea
    • 4 Giugno 2009

    Quella che segue è la parte che riguarda direttamente il conflitto israelo-arabo-palestinese del discorso tenuto giovedì dal presidente Usa Barack Obama al Cairo.

    […] La seconda grande fonte di tensione che dobbiamo discutere è la situazione fra israeliani, palestinesi e mondo arabo.
    I forti legami dell’America con Israele sono ben noti. Questo legame è indistruttibile. È fondato su legami storici e culturali e sul riconoscimento che l’aspirazione degli ebrei a una patria è radicata in una tragica storia che non può essere negata. In tutto il mondo, per secoli, gli ebrei sono stati perseguitati e l’antisemitismo in Europa è culminato in un olocausto senza precedenti. Domani visiterò Buchenwald, che faceva parte di un sistema di campi dove gli ebrei vennero schiavizzati, torturati, e uccisi con le armi e con il gas per mano del Terzo Reich. Sei milioni di ebrei vennero uccisi: più dell’interna popolazione ebraica di Israele oggi. Negare questo fatto è cosa infondata, ignorante e odiosa. Minacciare Israele di distruzione, o ripetere gli ignobili stereotipi sugli ebrei, è profondamente sbagliato e serve solo a rievocare nella mente degli israeliani queste memorie dolorosissime, impedendo quella pace cui i popoli di questa regione hanno diritto.

    (segue)

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    • Andrea
    • 4 Giugno 2009

    D’altra parte, è anche innegabile che il popolo palestinese, musulmani e cristiani, ha sofferto nella ricerca di una patria. Da più di sessant’anni patiscono il dolore dell’allontanamento. Molti attendono nei campi profughi in Cisgiordania, Gaza e nelle terre circostanti quella vita di pace e sicurezza che non hanno mai potuto condurre. Subiscono umiliazioni quotidiane, grandi e piccole, che si accompagnano all’occupazione. Dunque, non vi siano dubbi: la situazione del popolo palestinese è intollerabile. L’America non volterà le spalle alla legittima aspirazione palestinese alla dignità, alle opportunità e a un proprio stato.
    Da decenni c’è uno stallo: due popoli con legittime aspirazioni, ciascuno con una storia dolorosa che rende inafferrabile il compromesso. È facile puntare il dito: per i palestinesi, puntare il dito sullo spodestamento portato dalla fondazione di Israele; per gli israeliani, puntare il dito sulle costanti ostilità e aggressioni lungo tutta la loro storia, dentro e da fuori i loro confini. Ma se guardiamo a questo conflitto da una parte soltanto, allora non vediamo la verità: la sola soluzione è soddisfare le aspirazioni di entrambe le parti attraverso due stati, dove israeliani e palestinesi vivano in pace e sicurezza. È nell’interesse di Israele, nell’interesse della Palestina, nell’interesse dell’America e nell’interesse del mondo.
    (segue)

    Rispondi
    • Andrea
    • 4 Giugno 2009

    Ecco perché intendo personalmente perseguire questo risultato con tutta la pazienza che l’obiettivo richiede. Gli obblighi che le parti hanno concordato in base alla Road Map sono chiari. Affinché venga la pace, è ora che essi e tutti noi ci assumiamo le nostre responsabilità.
    I palestinesi devono abbandonare la violenza. La resistenza con la violenza e le uccisioni è sbagliata e non ha successo. Per secoli i neri in America hanno sofferto sotto i colpi di frusta come schiavi e l’umiliazione delle segregazione. Ma non fu con la violenza che ottennero pieni ed eguali diritti. Fu con persistenza pacifica e determinata sugli ideali che stanno al centro della fondazione dell’America. La stessa storia la possono raccontare tanti popoli dal Sudafrica all’Asia del sud, dall’Europa dell’est all’Indonesia. È una storia con una semplice verità: che la violenza è un vicolo cieco. Non è indice né di coraggio né di forza sparare razzi su bambini che dormono o far esplodere donne anziane su un autobus. Non è così che si rivendica un’autorità morale, è così che la si perde. È ora che i palestinesi si focalizzino su ciò che possono costruire. L’Autorità Palestinese deve sviluppare la sua capacità di governo, con istituzioni che servano i bisogni della sua gente. Hamas ha sì il sostegno di alcuni palestinesi, ma ha anche delle responsabilità. Per svolgere un ruolo nella realizzazione delle aspirazioni palestinesi e unificare il popolo palestinese, Hamas deve mettere fine alla violenza, riconoscere gli accordi precedenti e riconoscere il diritto di Israele ad esistere.
    Nello stesso tempo, gli israeliani devono riconoscere che, così come il diritto di Israele ad esistere non può essere negato, non può esserlo neanche quello della Palestina. Gli Stati Uniti non accettano la legittimità dei persistenti insediamenti israeliani. Queste costruzioni violano gli accordi precedenti e minano gli sforzi per far avanzare la pace. È ora di fermare questi insediamenti. Israele deve inoltre adempiere il suo dovere di garantire che i palestinesi possano vivere, e lavorare, e sviluppare la loro società. E la perdurante crisi umanitaria a Gaza, mentre è devastante per la vita delle famiglie palestinesi, non serve alla sicurezza di Israele, né la serve la persistente mancanza di opportunità in Cisgiordania. Il progresso nella vita quotidiana del popolo palestinese deve far parte della via per la pace e Israele deve fare passi concreti per permettere tale progresso.
    Infine, gli stati arabi devono riconoscere che l’Iniziativa di pace araba è stata un inizio importane, ma non esaurisce le loro responsabilità. Il conflitto arabo-israeliano non deve più essere usato per distrarre la gente delle nazioni arabe da altri problemi. Deve invece spingere ad agire per aiutare il popolo palestinese a sviluppare le istituzioni che sostengano il suo stato; per riconoscere la legittimità di Israele; per scegliere il progresso rispetto a una controproducente focalizzazione sul passato.
    L’America schiererà la sua politica con chi persegue la pace, e dirà in pubblico ciò che diciamo in privato agli israeliani, e ai palestinesi, e agli arabi. Noi non possiamo imporre la pace. Ma in privato molti musulmani riconoscono che Israele non è destinato a scomparire. Allo stesso modo molti israeliani riconoscono in privato la necessità di uno stato palestinese. È ora che agiamo tutti in base a ciò che tutti sanno essere vero.
    Troppe lacrime sono state versate. Troppo sangue è stato sparso. Tutti noi abbiamo la responsabilità di adoperarci per il giorno in cui le madri israeliane e palestinesi potranno veder crescere i loro figli senza paura, in giorno in cui la Terra Santa alle tre grandi fedi sarà il luogo di pace che Dio voleva che fosse, in cui Gerusalemme sarà una casa sicura e duratura per ebrei e cristiani e musulmani e un luogo per tutti i figli di Abramo, affinché possano mescolarsi pacificamente insieme, come nella storia di Isra [il viaggio di Maometto], quando Mosè, Gesù e Maometto, sia la pace su di loro, si unirono in preghiera. […]

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    • Anonimo
    • 4 Giugno 2009

    Complimenti Andrea, questa volta sei riuscito ad inserire, alla chetichella, delle frasi mielate che sembrano equidistanti e ragionevoli…

    la realtà di Gaza e dei territori è molto diversa, checchè ne dica la marionetta a stelle e striscie!

    vale la pena di rileggere gli illuminanti articoli di quei "Giusti tra i Giudei" che sono Israel Shahak ed Israel Shamir…

    fallo anche tu, e poi vergognati.

    [FRED]

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  1. Nei fatti il sole sorge sempre ad Est.

    Le banalità del negro yankee ripetono le banalità dell'alcolizzato yankee:
    1) I sei milioni intoccabili (e indimostrabili)!
    2) L'olocausto come verità dogmatica INDISCUTIBILE!
    3) Il "gas" omicida!
    4) Due stati e popoli !
    5) L'onu e le sue idiozie ideologiche!

    E' Sembrato il discorso di un dopo guerra yankee.
    Banale ,reazionario e conservatore!

    Rispondi
    • Anonimo
    • 4 Giugno 2009

    Citazione dqa Erwi:"1) I sei milioni intoccabili (e indimostrabili)!
    2) L'olocausto come verità dogmatica INDISCUTIBILE!
    3) Il "gas" omicida!
    4) Due stati e popoli !
    5) L'onu e le sue idiozie ideologiche!

    E' Sembrato il discorso di un dopo guerra yankee".

    Queste espressioni sono pienamente condivivibili.

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    Il diritto di Israele su questa terra non si fonda solo, e nemmeno primariamente, sulle tragedie che sono capitate durante la storia ebraica in esilio. Quel diritto è legato, invece, al fatto che Israele era in esilio: da questa terra, dalla patria storica del popolo ebraico.
    Questo è l’unico posto sulla faccia della Terra dove gli ebrei sono stati sovrani, il posto che non hanno mai abbandonato volontariamente, il posto dove hanno sempre pregato di ritornare. La tragedia culmine della Shoà è occorsa proprio perché gli era stata negata quella legittima patria. Sei milioni di vite ebraiche sono andate perdute perché quella legittimità non era stata recepita in tempo a livello internazionale. Questo presidente, da quel podio, avrebbe dovuto mettere in risalto questo punto: avrebbe dovuto sottolineare le radici concrete della legittimità israeliana davanti al mondo islamico, e specialmente alla popolazione palestinese, che nella sua stragrande maggioranza rifiuta di riconoscerle.
    Invece, purtroppo, il presidente ha parlato del “dislocamento” dei palestinesi “portato dalla fondazione di Israele” (senza fare alcun cenno al rifiuto da parte del mondo arabo di quella entità araba che avrebbe dovuto essere creata simultaneamente accanto alla israeliana). Così facendo ha rafforzato proprio quell’immagine di Israele come di una moderna colonia da parvenu che il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad cinicamente e strategicamente continua a sostenere.

    Rispondi
  2. Credo che questo spazio serva all'esposizioni delle individuali opinioni.

    Il copia/incolla tratto dal sito sionista http://www.israele.net/articolo,251… NON apporta alcunchè.

    E' miseria umana o peggio propaganda di una politica criminale ,razzista,suprematista.

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    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    Bravo Erwin, come ci insegni bisogna sempre fare attenzione solo a CHI dice a una cosa, e non a COSA dice: il contenuto non conta, l'importante è la demonizzazione ontologica di Israele, tramite (anche) il negazionismo.

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  3. Il negro yankee ha aggiunto nulla di nuovo. Solo stantia olo-propaganda usareliana.

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    "negro yankee": ti ricordo che le persone hanno un nome e un cognome. Non vorrai mica passare per razzista vero?

    Rispondi
  4. Dalla semita: http://it.wikipedia.org/wiki/Negro

    "Il termine negro indica in genere una persona appartenente a una delle etnie originarie dell'Africa e caratterizzate dalla pigmentazione scura della pelle. Queste etnie sono predominanti nell'Africa subsahariana…"

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    Anche Wikipedia è "semita"? Sbaglio o vivi in uno psicodramma?

    Rispondi
  5. Un ebreo,israel shamir, afferma:

    …In un evidente caso di tendenziosità etnica, l’enciclopedia Wikipedia, che è curata da ebrei, scrive di un Ugo di Lincoln «a quanto si dice assassinato», mentre l’accusa provata è descritta come «calunnia del sangue»…

    Da: http://www.israelshamir.net/Italian/It7.htm

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    Tutti sanno che wiki è open, può essere modificata da chiunque, anche da te se lo ritieni opportuno.
    Comunque ti segnalo che esistono anche ebrei che dicono sciocchezze

    Rispondi
    • Anonimo
    • 5 Giugno 2009

    Erwin, perchè scrivi in minuscolo il nome delle persone di origine ebraica ?

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    forse perchè Erwin non è anltro che un banale e semplice ANTISEMITA?

    Rispondi
  6. I nomi degli "animali parlanti"si scrivono(banalmente!) col maiuscolo,ovviamente gli "eletti" devono distinguersi anche nel nome.

    Rispondi
    • Andrea
    • 5 Giugno 2009

    Il nome rispecchia l'identità di ciascuno: ti da fastidio che tutti non abbiano lo stesso nome? Vuoi forse fare una lista dei nomi "politically correct" così da poterla circolarizzare nelle sinagoghe?

    Rispondi
    • Anonimo
    • 5 Giugno 2009

    Andrea, oggi sei più petulante del solito!

    che wiki sia open, lo sembrerà a te che sei "informatore corretto" ma chi ha provato ad inserire versioni non gradite ai padroni del vapore, sa bene che vige anche lì la grande censura globale.

    che il nome rispecchi l'identità, è una banalità che non merita nemmeno di essere citata (e mi scuso)

    ma ragazzi, guardate che il tema di questo blog è "IL GRANDE IMBROGLIO" per cui 6 milioni meno i 4 che prima c'erano ed ora mancano ad Auschwitz, fa sempre 6 milioni … (tanto per fare un banale esempio sui tantissimi che si potrebbero portare)…

    non facciamoci portare fuori tema dai provocatori di professione, autentici emulatori della scimmia di Dio, il principe della MENZOGNA, l'omicida fin dal principio!

    … hanno per padre il diavolo …

    [FRED]

    Rispondi
    • Anonimo
    • 5 Giugno 2009

    Aita, aita chiamte l'Esorciccio !

    Rispondi
    • Anonimo
    • 5 Giugno 2009

    Ahmadinejàd è un dono che Dio, nella sua infinita misericordia, ha fatto all'umanità.
    Obama è solo una marionetta.

    Daltanius

    Rispondi
    • Anonimo
    • 6 Giugno 2009

    Non è arrivato l'Esorciccio ma sono arrivati i supereroi.
    Accontentiamoci dei sockpuppets….

    Rispondi
    • Anonimo
    • 6 Giugno 2009

    non amo la censura – io la ho sempre sperimentata contro di me – ma prego il moderatore di eliminare senza indugi i commenti dei "signori imbecilli"

    gli argomenti trattati in questo blog, innegabilmente tragici e drammatici – comunque la si voglia vedere – e che lacerano da decenni la coscienza e la vita civile dei popoli europei, lo impongono.

    non si può scherzare beotamente (da beoti) con il dolore, il sangue, la morte di tanta povera gente, e con le sofferenze che ancora oggi colpiscono chi crede nella verità.

    … il riso abbonda sulla bocca degli stolti … e le loro madri sono sempre gravide …

    libera nos a malo!

    [FRED]

    Rispondi
    • Anonimo
    • 7 Giugno 2009

    Fred ma non sei tu il moderatore ?

    Daltonicus

    Rispondi
    • Anonimo
    • 7 Giugno 2009

    W il presidente iraniano,uomo libero e di valore,altro che le
    cacchette che dobbiamo sorbirci in Europa…
    :/

    Rispondi
    • Anonimo
    • 8 Giugno 2009

    sono [FRED] e non sono io il moderatore, sono un semplice aninimo lettore;

    avevo deciso di mettere la firma – ma d'ora in poi non la metterò più – solo per farmi riconoscere da un sedicente Andrea, che notavo per i suoi interventi provocatori e fuorvianti, oltre che poco sensati;

    avevo quindi deciso di rispondergli per le rime, cosa che effettivamente nessuno sembrava facesse;

    dato il livello medio dei commenti, d'ora in poi preferisco non scrivere nulla, mi limiterò a leggere gli ottimi articoli che ci sono su questo blog;

    su questo aspetto, voglio pubblicamente fare i miei complimenti al Sig. Carancini, per l'impegno e la competenza che dimostra;

    cordiali saluti

    Rispondi
    • Anonimo
    • 27 Gennaio 2010

    ciao andrea, per caso mi sono imbattuta in questo tuo articolo, che mi interessa pubblicare sul mio blog, se mi permetti.
    nonostante il tempo trascorso da quel giorno che quel signore ha pronunciato queste parole, resto sempre allibita e arrabbiata.
    io il tuo post lo pubblico col tuo nome, ma se ti desse fastidio per qualche motivo fammelo sapere e io provvederò a elliminarlo.
    ti ringrazio e ti saluto.

    Rispondi

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