Caccia al revisionista in Bassa Sassonia

Abbiamo da poco appreso che il 3 Dicembre scorso, un tedesco di 72 anni, Arnold Höfs, è stato condannato dal tribunale cantonale di Springe (Bassa Sassonia) a quattro mesi di prigione per “istigazione all’odio razziale”: aveva inviato, nel Febbraio e nel Marzo di questo anno, un centinaio di lettere al Ministero della Giustizia, a dei servizi pubblici e a dei media, accompagnate da scritti che aveva redatto con lo pseudonimo di “Herbert Hoff” e in cui aveva negato lo sterminio degli ebrei europei.

Dovrà inoltre pagare 1.500 euro al Museo della Bassa Sassonia e a quello di Bergen Belsen.

Arnold Höfs era stato il tesoriere dell’associazione fondata da Horst Mahler, “Associazione per la riabilitazione delle persone oppresse per la loro contestazione dell’Olocausto” (VRBHV), che è stata interdetta, insieme all’associazione “Collegium Humanum”, dal Ministero dell’Interno il 7 Maggio del 2008.

Il pubblico ministero, Katharina Ihnen, ha accusato Höfs di aver minimizzato il genocidio nei suoi scritti, “dando prova di cinismo e di una grande energia criminale”, per aver qualificato l’Olocausto di “propaganda”. La giudice, Franziska Jäger, ha approvato la requisitoria del pubblico ministero, stimando che quello che ha fatto l’imputato non era “cosa da poco”.

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