Parla l’aguzzino dei revisionisti

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IL NEGAZIONISTA DELL’OLOCAUSTO FREDRICK TÖBEN PRESTO SOTTO PROCESSO, SPERA IL SUO ACCUSATORE[1]

Il Pubblico Ministero tedesco che vuole mettere sotto processo il cittadino australiano Fredrick Töben per negazione dell’Olocausto ha ammonito ieri che è intenzionato a vedere l’ex insegnante di fronte alla giustizia.

Andreas Grossmann, il procuratore distrettuale di Mannheim che gestisce il caso Töben, ha detto che nonostante i tentativi di evitare l’estradizione dall’Inghilterra alla Germania, si aspetta che Töben venga processato all’inizio dell’anno prossimo.

Grossmann ha anche ammonito che Töben dovrà scontare fino a 5 anni di prigione e, sebbene la maggior parte dei carcerati in Germania scontino solo da un terzo a metà della pena, l’ostinato rifiuto dei revisionisti dell’Olocausto di sconfessare le proprie opinioni implica che di solito venga negata loro la scarcerazione condizionale.

“Queste persone hanno poche possibilità di uscire prima della fine dell’intera pena”, ha detto Grossmann al The Weekend Australian.

Come cittadino straniero, il dr. Töben potrebbe venir rimandato in Australia una volta scontata metà della pena, per scontare in patria il resto della condanna, ma anche una tale misura verrebbe compromessa dal rifiuto di ritrattare.

Mannheim è diventato il centro degli sforzi tedeschi per inasprire le leggi che criminalizzano la negazione, la giustificazione o la minimizzazione del massacro nazista degli ebrei.

Di conseguenza la massiccia prigione, costruita cento anni fa in una tranquilla zona residenziale al confine della città, detiene più carcerati condannati per tali reati di ogni altra prigione tedesca, ed è qui che le autorità sperano che il sessantaquattrenne dr. Töben venga presto imprigionato.

I negazionisti dell’Olocausto detenuti nella prigione, costruita nella caratteristica arenaria di colore bruno-rossastro, includono Ernst Zündel, un sessantanovenne tedesco neonazista che ha vissuto in Canada per 42 anni, ma che è stato deportato a Mannheim dove sta scontando il massimo dei 5 anni della pena; e Germar Rudolf, un chimico di 43 anni espulso dagli Stati Uniti e condannato a 30 mesi per aver sostenuto che lo sterminio degli ebrei nel campo della morte di Auschwitz non può essere avvenuto nelle dimensioni accettate dagli storici “mainstream”.

Grossmann, un magistrato che ha assunto nel 2005 l’incarico di perseguire a Mannheim i reati politici, ha detto che il ruolo-guida del suo distretto su questa materia
è stato assunto in parte per caso e in parte come risultato dello zelo del suo predecessore, Hans-Heiko Klein.

Nell’Aprile del 1999, Töben, che è nato in Germania, visitò l’ufficio a due piani del dr. Klein in un’indaffarata strada di Mannheim e spiegò il suo punto di vista sull’Olocausto. Al dr. Töben venne chiesto di tornare il giorno successivo e di ripetere i suoi commenti; venne quindi arrestato e condannato a nove mesi nella prigione di Mannheim.

Quando il dr. Töben tornò in Australia l’anno seguente, continuò a esprimere le sue opinioni sul suo sito web e altrove. Nel 2004, Klein formalizzò una nuova serie di accuse contro di lui.

Tali accuse hanno costituito la base dell’arresto di Töben all’aeroporto di Heathrow il 1 Ottobre.

[1] ://www.theaustralian.news.com.au/story/0,25197,24478370-5006787,00.html

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