Il caso Busekros

Il caso Busekros

NON COSI’ LIBERI IN GERMANIA

Di Joseph Quesnel (2007)[1]

Rinuncerò al piacere di bere birra chiara tedesca e di mangiare crauti nell’immediato futuro e chiedo agli amanti della libertà di unirsi a me.

Ho infatti aderito ad un boicottaggio internazionale dei prodotti tedeschi a causa dell’allontanamento di questo paese dalle libertà fondamentali.

Qui in Nord America non sappiamo molto sulla Germania, poiché i nostri media si concentrano sui punti caldi del pianeta, ma io ho notato un trend avvertibile che ci suggerisce che la gente dovrebbe prestare attenzione alla perdita delle libertà nelle cosiddette democrazie avanzate occidentali, come la Germania.

L’esempio più sinistro è quello costituito dalla famiglia Busekros [foto]. Una petizione in rete sta chiedendo il boicottaggio dei prodotti tedeschi a causa del trattamento subito da questa famiglia.

Il “crimine” orrendo di cui si è resa colpevole, come altre in Germania, è che questi genitori hanno scelto di impartire essi stessi l’insegnamento scolastico ai propri figli, un diritto che qui da noi è riconosciuto. Insegnare a casa lì invece è illegale, e le autorità sono in cerca dei colpevoli.

Hanno impiegato 15 funzionari per portare via di casa la quindicenne Melissa Busekros: il governo tedesco ha iniziato a usare la mano pesante con questi pericolosi nemici dello stato. Per ordine del tribunale, i funzionari scolastici hanno ordinato la rottura di una famiglia con cinque figli, dopo che lo stato ha deciso che il tirocinio scolastico domestico d’impronta cristiana è una “cultura parallela” che la Germania non può approvare.

Una bambina è stata addirittura confinata in un reparto psichiatrico la cui ubicazione è stata negata ai genitori.

I genitori che praticano in Germania l’insegnamento domestico sono stati imprigionati per aver insegnato ai propri figli uno stile di vita cristiano. La Home School Legal Defense Association [Associazione per la difesa legale dell’insegnamento domestico] ritiene che vi siano altri 40 casi in corso in Germania contro insegnanti domestici.

Gli insegnanti domestici non ricevono molta attenzione poiché sono una minoranza, ma è questa minoranza che ha bisogno della massima protezione contro una maggioranza desiderosa di negare i suoi diritti.

L’essenza di uno stato libero è data dall’esistenza di una società civile pluralistica dove sono permesse scelte differenti. Le autorità tedesche a quanto pare non rispettano le convinzioni di comunità religiose che ritengono che la famiglia debba essere il primo insegnante, non lo stato onnipotente. I miei genitori consideravano il compito di farmi da insegnanti un fatto non preoccupante negli anni in cui il cristianesimo veniva cancellato dalle scuole pubbliche. Sono contento che non abbiamo vissuto in Germania.

Quello che è spaventoso è che la legge che proibisce l’insegnamento domestico venne adottata durante l’era nazista in base al principio che lo stato doveva assumere il controllo di ogni aspetto della vita.

Un sostenitore tedesco dell’insegnamento domestico ha detto: “Non siamo molto lontani da una dittatura intollerante. I diritti dei genitori sono sempre più cancellati. Se tu non educhi nel modo voluto dallo stato, il cosiddetto Judenamt (Ufficio per il benessere della gioventù) controlla subito se ti possono portare via la custodia dei tuoi figli.”

Se questo fosse il solo segnale inquietante proveniente dalla Germania, mi fermerei, ma non lo è. Questo attacco all’insegnamento domestico arriva subito dopo l’imprigionamento del revisionista dell’Olocausto Ernst Zündel, che è stato condannato a cinque anni di prigione per aver “negato l’Olocausto”, una cosa considerata sovversiva in Germania.

Dite pure che sono un folle, ma le idee e i pensieri dovrebbero essere messi alla prova nel forum di un dibattito pubblico, non criminalizzate. L’Olocausto è uno degli eventi più documentati della storia, così c’è un motivo per cui Zündel è emarginato. La libertà non vale nulla se non protegge le persone più vulnerabili e denigrate.

Per quanto mi riguarda, butterò via le mie uova Kinder Sorpresa e chiederò all’Ambasciata Tedesca di fermare la persecuzione delle famiglie tedesche.

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.winnipegsun.com/News/Columnists/Quesnel_Joseph/2007/03/03/pf-3690101.html . Ulteriori informazioni sul caso Busekros possono essere lette all’indirizzo seguente: http://www.netzwerk-bildungsfreiheit.de/html/pe_erlangen_it.html

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