Una visita in carcere a Ernst Zündel

Una visita in carcere a Ernst Zündel

La settimana scorsa la nostra corrispondente Bocage si è recata in Germania per incontrarsi con Ernst Zündel, prigioniero politico nel carcere di Mannheim. Ecco il suo resoconto:

“L’8 Maggio, alle 12.30, ci siamo incontrati con il più grande “criminale” della prigione di Mannheim: Ernst Zündel, il revisionista tedesco-canadese condannato a 5 anni dal tribunale di Mannheim unicamente per le sue opinioni revisioniste.

La nostra precedente visita risaliva all’8 Giugno 2007; in un anno la sua fisionomia non è cambiata: sempre quello sguardo affabile e, ecco la cosa che ci ha più stupito, non ha perduto nulla della sua vivacità, della sua chiaroveggenza, della sua presenza di spirito.

Beninteso, non si è mai lamentato: aspetta che la pena faccia il suo corso; il suo solo rimpianto è di non poter seguire adeguatamente l’attualità del revisionismo, e noi abbiamo avuto la possibilità, in un’ora e mezzo, di ragguagliarlo sugli avvenimenti più recenti, di alcuni dei quali aveva avuto notizia grazie a qualche telefonata che ormai gli permettono di fare a Ingrid, la sua donna, che vive negli Stati Uniti.

La cosa che gli ha fatto più piacere è il doppio messaggio che gli abbiamo riferito da parte del professor Faurisson (il suo “caro maestro”):
i segni d’inquietudine di fronte ai progressi del revisionismo ormai si moltiplicano all’interno della comunità ebraica, che non sa più cosa fare per bloccare questi progressi, in particolare su Internet;
un po’ in tutto il mondo Ernst Zündel è fatto segno di profonda stima.

Quest’ultima frase ha portato un po’ di conforto alle sue giornate.

Ernst Zündel è stato condannato in via definitiva, il regime carcerario è un po’ meno rigido che in precedenza: non è più necessario chiedere un’autorizzazione al giudice Meinerzhagen per poter visitare il prigioniero, i colloqui avvengono ormai senza censura né interprete, intorno a piccoli tavoli. Zündel ha diritto ogni mese a due visite di un’ora e mezza ciascuna: ne riserva una alle sue sorelle che vivono in Germania, e decide per la seconda – vale a dire solo 12 visitatori all’anno! – in base alle richieste ricevute dai suoi corrispondenti.

Circa 185 lettere devono ancora essere consegnate e a tal proposito ha incaricato un avvocato specialista in diritti umani di recuperare queste missive e di patrocinare la sua richiesta di trasferimento nella prigione di Singen, a cui avrebbe diritto.

Ci ha anche detto che il costo totale per il processo di Mannheim, escluse le spese legali, ammonta a… 59.829 euro.

Gli si può scrivere all’indirizzo seguente:

Signor Ernst Zündel

Herzogenriedstrasse 111

D-68169 Mannheim

(Germania)

Ernst Zündel dedica molta parte del suo tempo a rispondere ai propri corrispondenti: accludendo un biglietto di 5 o 10 euro (menzionato nella vostra lettera) l’aiuterete a sostenere le sue spese postali.

Ingrid Zündel continua, con un coraggio esemplare, a diffondere i suoi bollettini mensili “Power” (in inglese) e Germania (in tedesco) a dispetto di tutte le manovre intraprese per boicottarla: di recente i media hanno cominciato a dire che Zündel si è innamorato di Sylvia Stolz; poi hanno raccontato che Ingrid e Ernst si stanno per separare; infine il 2 Aprile Wikipedia – nientemeno! – ha annunciato la morte di Ingrid!

Quest’ultima tuttavia non si lascia impressionare e, ben decisa a recuperare suo marito una volta che uscirà di prigione (in linea di massima, il 1 Marzo 2010) si sta dando da fare in Tennessee, con il suo avvocato, per fare annullare l’interdizione di 20 anni dal territorio statunitense sancita a suo tempo contro Zündel”.
One Comment
    • Anonimo
    • 9 Giugno 2008

    Conosco solo me stesso,condivido il revisionismo, ho sperimentato su me stesso che la verità deve lottare per essere accettata. Wiederstand E.Zundel!Viviamo sotto il tallone de4l sionismo. A noi la riscossa.

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