Le complicità del governo canadese

Le complicità del governo canadese

IL CANADA RIMUOVE GLI STATI UNITI E ISRAELE DALLA LISTA DEI PAESI CHE PRATICANO LA TORTURA

Di David Ljunggren, 19 Gennaio 2008[1]

Ottawa (Reuters) – Il ministro degli esteri del Canada, rispondendo alle pressioni dei suoi alleati più stretti, ha detto sabato che avrebbe rimosso gli Stati Uniti e Israele da una lista di monitoraggio dei paesi dove i carcerati rischiano di essere torturati.

Entrambi i paesi hanno espresso malcontento dopo che era emerso che erano stati inseriti in un documento che faceva parte di un manuale di formazione sul problema della tortura fornito ai diplomatici canadesi.

Il ministro degli esteri Maxime Bernier ha espresso rincrescimento per l’imbarazzo provocato dalla divulgazione del manuale, che classifica anche come tortura certe tecniche americane d’interrogatorio.

“Esso contiene una lista che include in modo erroneo alcuni dei nostri più stretti alleati. Ho impartito istruzioni affinché il manuale venga rivisto e riscritto”, ha dichiarato Bernier.

“Il manuale non è né un documento politico né programmatico. In quanto tale, non esprime le opinioni o le posizioni del governo”.

Il documento – reso disponibile alla Reuters e ad altri organi d’informazione – ha imbarazzato il governo conservatore di minoranza, che è un alleato fedele sia degli Stati Uniti che d’Israele.

L’ambasciatore statunitense ha detto che quell’elenco era assurdo, mentre l’inviato israeliano ha espresso la volontà che il proprio paese venisse rimosso da tale elenco.

Richiesto del perché i due paesi erano stati inseriti nella lista, un portavoce di Bernier ha detto: “Il manuale sollevava di proposito questioni di pubblico interesse per stimolare la discussione e il dibattito tra i partecipanti al corso”.

Il governo ha fornito per errore il documento a Amnesty International nel corso di una causa intentata dalle associazioni per i diritti umani contro il governo di Ottawa riguardo al trattamento dei detenuti in Afghanistan.

AMPIE PROVE DELLE VIOLENZE

La sezione canadese di Amnesty International, che afferma che vi sono ampie prove che i detenuti vengono torturati nelle prigioni sia degli Stati Uniti che d’Israele, ha detto di essere rimasta delusa dalla dichiarazione di Bernier.

“Quando si tratta di un argomento come la tortura, la principale preoccupazione del governo non dovrebbe essere quella di non imbarazzare gli alleati”, ha detto alla Reuters Alex Neve, il segretario generale dell’associazione. L’ambasciata statunitense non ha risposto immediatamente alla richiesta di commenti.

Sotto la “definizione di tortura” il documento elenca tecniche statunitensi d’interrogatorio quali la nudità forzata, l’isolamento, la privazione del sonno e la bendatura dei prigionieri.

Esso menziona anche il centro di detenzione statunitense di Guantanamo Bay a Cuba, dove viene tenuto prigioniero un canadese.

L’uomo, Omar Khadr, sta a Guantanamo da cinque anni. E’ accusato di aver ucciso un soldato americano durante uno scontro in Afghanistan nel 2002, quando aveva 15 anni.

Altri paesi della lista includono la Siria, la Cina, l’Iran, l’Afghanistan, il Messico e l’Arabia Saudita.

Il ministro degli esteri ha intrapreso il corso di formazione sul problema della tortura dopo che Ottawa è stata criticata per il modo con il quale ha gestito il caso dell’ingegnere canadese Maher Arar, che venne deportato dagli Stati Uniti in Siria nel 2002.

Arar afferma di essere stato ripetutamente torturato negli anni da lui trascorsi nelle prigioni di Damasco. Un’inchiesta ufficiale su questo caso ha dimostrato che i diplomatici canadesi non erano stati istruiti per scoprire se i detenuti potevano essere stati torturati.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://www.reuters.com/article/wtMostRead/idUSN1762987120080119?sp=true

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