Un giovane eroe

Un giovane eroe

UN GIOVANE TEDESCO SI RIBELLA ALLA DITTATURA DELLA SHOAH

Lo stesso giorno in cui cominciava il processo all’avvocato tedesco Sylvia Stolz, il 15 Novembre 2007, un giovane tedesco residente a Heilbronn, nel Baden-Württemberg, si è auto-denunciato alla polizia per aver diffuso un testo revisionista a tre destinatari della sua zona: il sindaco, un prete cattolico, un pastore protestante. L’11 Febbraio del 2008 il detto giovane ha ricevuto, come di prammatica, l’atto d’accusa del tribunale cantonale della sua città. Ma bisogna soprattutto registrare la dichiarazione commovente ed eroica dell’imputato che circola da qualche giorno su Internet. Ecco il testo:

Mi chiamo Dirk Zimmermann, ho 36 anni, sono felicemente sposato, ho due bei figli, amo tante cose della vita, e tuttavia mi sono auto-denunciato alla polizia. No, non ho commesso delle truffe, non ho nemmeno commesso dei furti e degli omicidi. Mi sono esposto a una denuncia penale perché ho inviato a tre persone della mia zona, che neppure conosco, degli esemplari di un libro proibito in Germania. Il reato in questione si chiama “Volksverhetzung” [istigazione del popolo, equivalente all’”istigazione all’odio razziale”]. E’ in funzione di questo paragrafo sull’istigazione all’odio razziale che una certa opinione su un certo soggetto della storia recente costituisce un reato passibile di repressione giudiziaria. E’ dunque un reato d’opinione. Il soggetto in questione è quello dell’Olocausto: lo sterminio industriale degli ebrei europei all’epoca del nazionalsocialismo. Il libro che ho divulgato in pubblico s’intitola “Conferenze sull’Olocausto”. Il suo autore è Germar Rudolf, in prigione – dopo il Novembre 2005 – per aver pubblicato questo studio. Laureato in chimica, Germar Rudolf sostiene la tesi secondo cui non c’è stato alcun genocidio degli ebrei, vale a dire nessuno sterminio industriale. Non c’è stato sterminio degli ebrei né prima né durante la seconda guerra mondiale. Le autorità hanno dunque confiscato questo libro. Ma io mi pongo la domanda: quale verità ha bisogno di essere protetta da leggi penali? Ma c’è di più: Sylvia Stolz, avvocato di Germar Rudolf [e in precedenza anche di Ernst Zündel] è stata parimenti accusata di “istigazione all’odio razziale”; ella è stata condannata il 14 Gennaio 2008 a tre anni e mezzo di prigione e, il giorno stesso della sentenza, ella è stata condotta immediatamente in galera. Se persino gli avvocati sono trascinati in tribunale per aver esercitato le proprie funzioni – e imprigionati – bisogna che sorga infine una resistenza contro queste misure arbitrarie! Ho dunque deciso un giorno che era venuto il momento di auto-denunciarmi: è stato il giorno in cui è cominciato il processo a Sylvia Stolz. Lo ripeto ancora una volta: in base alle leggi della repubblica federale di Germania mi sono messo nella condizione di essere processato. Ma allo stesso modo in cui sono un criminale intellettuale sono anche un libero pensatore ed è in modo del tutto consapevole che mi assumo la responsabilità del mio gesto. E’ certo che non so come lo stato reagirà contro di me visto che mi sono auto-denunciato; preferirei, sicuramente, i vantaggi della vita di tutti i giorni e non amo mettere in pericolo la mia famiglia né me stesso. Tuttavia, ho il diritto di pensare con la mia testa e di pormi delle domande. Questo diritto è inviolabile, è intangibile. E’ solamente ponendosi delle domande e cercando di vedere più chiaro nei problemi che ci si può sbarazzare di un dubbio e di giungere alla verità con una decisione libera. E visto che ciò non viene permesso, posso dire questo: la mia posizione, quanto all’Olocausto, è molto chiara. Non credo a quello che mi viene detto e benché il fatto di esprimere pubblicamente dei dubbi sia un delitto, io dubito.

Fonte: Bocage
2 Comments
    • Anonimo
    • 22 Marzo 2008

    ONORE A QUESTO GIOVANE ED AUTENTICO EROE.

    non praevalebunt !

    ALESSANDRO D’ALTERIO

    Rispondi
    • Kode
    • 5 Febbraio 2009

    Onore agli eroi della libertà d’opinione
    ai virtuosi del “secondo me”
    ne conosco altri:
    Fulvio un carpentiere di Forlì che nega il valore della
    cosmogonia copernicana.
    Kurt un piastrellista di Lipsia secondo il quale
    la logica formale è un cumulo di cazzate.
    Marc, un proctologo di Nizza che sulla base delle esperienze della consorte
    nega l’esistenza dell’orgasmo femminile.
    Onore a voi e alla beata libertà della vostra ignoranza.

    Luca aka kode surate

    Rispondi

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