La lotta delle donne palestinesi

LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: LE DONNE PALESTINESI CONTINUANO LA LORO LOTTA.

Comunicato del Centro Palestinese per i Diritti Umani, 8 Marzo 2008[1]

L’8 Marzo arriva quest’anno mentre le donne palestinesi affrontano una situazione molto dura e difficile, a causa delle violazioni dei diritti umani perpetrate dalle forze di occupazione israeliane (IOF) contro i civili palestinesi, incluse le donne. Negli ultimi giorni, le donne palestinesi hanno pagato un prezzo molto alto, dovuto alle azioni di rappresaglia delle IOF contro i civili e le proprietà palestinesi.

L’ultima forma di violenza sistematica da parte delle IOF è stata la campagna militare contro la città di Jabaliya, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, che è durata dal 28 Febbraio al 4 Marzo 2008. Durante questa campagna militare, 110 palestinesi sono stati uccisi dalle IOF, inclusi 27 bambini e sei donne di un’età compresa tra i 19 e i 60 anni. Queste donne sono state tutte uccise dalle IOF mentre si trovavano dentro le proprie case. Una donna, Ghada ‘Abdullah, di 27 anni, è stata uccisa da un missile il 1 Marzo 2008 mentre stava in cucina a preparare la colazione per i suoi bambini. Su’ad Rajab ‘Atallah, di 60 anni, e le sue figlie Ibtissam, di 25 anni, e Rajaa’, di 30, sono tutte state uccise quando gli aerei delle IOF hanno lanciato tre missili contro la loro casa. Questi attacchi hanno portato a 13 il numero delle donne palestinesi uccise dalle IOF dall’inizio del 2008.

Inoltre, le donne palestinesi sono state colpite dalla politica di punizione collettiva e di assedio imposti dalle IOF contro la Striscia di Gaza, a partire soprattutto dal Giugno 2007. In questo quadro, le IOF hanno intensificato le misure di strangolamento economico e sociale contro la popolazione civile della Striscia di Gaza, donne incluse. La Striscia di Gaza è stata trasformata in una grande prigione per un milione e mezzo di abitanti, a cui è stato negato il diritto alla libertà di movimento e ai bisogni quotidiani elementari.

Tali misure hanno colpito le condizioni di vita delle donne palestinesi. In particolare, alle donne ammalate, come agli altri ammalati, è stato negato l’accesso alle cure mediche fuori della Striscia di Gaza. Dal Giugno del 2007, sette donne sono morte a causa di questo rifiuto, da parte delle IOF, del loro diritto alle cure mediche fuori della Striscia di Gaza. Inoltre, altre sei donne sono morte, mentre erano bloccate – insieme ad altri civili – al valico internazionale di Rafah, che era stato chiuso in precedenza per almeno due mesi.

E ancora, le sofferenze delle donne palestinesi sono raddoppiate a causa della violenza esercitata contro di loro dalla società. Esse sono state soggette a varie forme di violenza psicologica, fisica e sessuale. Infine, il loro diritto alla vita è stato distrutto con degli omicidi, messi in atto per “la protezione dell’onore della famiglia”. In questo quadro, sono state uccise 14 donne nel 2007.

In questa occasione il Centro Palestinese per i Diritti Umani ribadisce il suo totale sostegno alle donne palestinesi alla luce delle dure condizioni che sono costrette ad affrontare a causa delle misure messe in pratica dalle IOF, e

· Fa appello alla comunità internazionale affinché intervenga immediatamente per fermare i crimini e le violazioni dei diritti umani ad opera delle IOF, che hanno un impatto tragico sulla vita dei palestinesi, specialmente delle donne.
· Chiede l’abolizione del blocco imposto alla Striscia di Gaza, poiché si tratta di una punizione collettiva imposta contro la popolazione civile palestinese in violazione del diritto e delle leggi umanitarie internazionali.
· Fa appello all’Autorità Nazionale Palestinese affinché fermi la violenza e l’abuso delle armi.
· Chiede sforzi congiunti, alla società e alle istituzioni, affinché vengano assicurate misure serie contro ogni forma di violenza verso le donne.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è consultabile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article9385.shtml

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