Gilad Atzmon: Putin, Erdogan e il complotto contro il resto di noi

Gilad Atzmon: Putin, Erdogan e il complotto contro il resto di noi

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PUTIN, ERDOGAN E
IL COMPLOTTO CONTRO IL RESTO DI NOI1
di Gilad Atzmon,
21 luglio 2016
Putin e Erdogan hanno concordato di incontrarsi all’inizio di agosto.
La tensione tra la Russia e la Turchia è gradualmente scemata a
partire dalla telefonata di giugno tra Putin e Erdogan. Questa
settimana, funzionari turchi e russi hanno dichiarato che le due
amministrazioni hanno raggiunto un nuovo accordo. 
L’effetto di questa
nuova intesa è che Erdogan sta cambiando la sua politica nei
confronti della Siria, di Assad e dell’intervento della NATO. La
Turchia potrebbe non essere più parte della crisi siriana, così
come potrebbe diventare fondamentale per il processo di pace. Le
prove di questo cambiamento hanno avuto luogo più di una settimana
fa quando la Turchia ha iniziato a ristabilire le sue relazioni con
il regime siriano.
Mercoledì 13 luglio, solo due giorni prima del tentato colpo di
Stato, il Guardian ha
scritto:
“Più di cinque anni dentro la
guerra civile siriana, la Turchia, il paese che ha più aiutato la
ribellione contro il regno
di Assad, ha lasciato intendere che potrebbe muoversi per
normalizzare le relazioni con Damasco”. Il titolo del Guardian
recita: “I ribelli siriani
sbalorditi che la Turchia lanci segnali di normalizzazione con
Damasco”.
Abbiamo anche appreso nelle ultime
ore che il governo russo accetta ora che l’attacco turco ai suoi jet
Su-24 avvenuto nello spazio aereo siriano l’anno scorso fu un chiaro
complotto per far deragliare le relazioni tra i due paesi2.

Questa è certamente una buona
notizia per la regione. Ma non è certo la notizia che la NATO,
l’America e Israele volevano.
L’emergente alleanza tra la Russia,
la Turchia ed eventualmente la Siria ha indotto pochi leader militari
turchi a tentare un colpo di Stato? È
una coincidenza che il quartier generale del fallito colpo di Stato
fosse la base aerea di Incirlik, la base turca da dove gli Stati
Uniti e la NATO regolarmente lanciano attacchi aerei contro lo Stato
Islamico? C’è stata anche la notizia, questa settimana, che Incirlik
ospita 50 bombe nucleari americane.
Putin
e Erdogan condividono molte caratteristiche. Entrambi i leader sono
popolari e carismatici. Entrambi sono considerati dal proprio popolo
come nazionalisti e patriottici ed entrambi operano in nazioni che
hanno una lunga storia di instabilità politica e di colpi militari.
Tutti e due appaiono come animali politici originali e astuti. Ma
nessuno dei due appare tra
i favoriti
degli Stati Uniti e della NATO. Entrambi
sono disprezzati dai Zio-con, dalla lobby ebraica e da Israele.
Alcuni commentatori suggeriscono che gli eventi di venerdì scorso in
Turchia potrebbero essere un avvertimento per Putin: egli potrebbe
essere il prossimo a subire un tentativo di colpo di Stato.
Questa
è un’epoca strana per la stampa. Non una sola notizia sembra essere
attendibile o meritevole di fiducia. Siamo bombardati da una pletora
di reti propagandistiche globali. Costruire un’immagine coerente e
obbiettiva della realtà o degli affari globali è praticamente
impossibile. Le reti degli attivisti e dei commentatori progressisti
che riciclano bite sonori preconfezionati parimenti non aiutano. Sono
rimasto scioccato nello scoprire questa settimana che un pugno di
sostenitori occidentali di Assad, che consideravo erroneamente
assennati e informati, hanno impiegato termini neocon quali
“islamisti” “fanatici” e “islamo-fascisti” all’insegna
del popolo turco che era sceso in strada per salvare il proprio paese
da un regime militare.
Mentre
l’immagine
si dipana,
sembra che il tentativo di colpo fosse
motivato
dall’alleanza emergente tra la Turchia e la Russia. La possibilità
che la Turchia diventi parte
integrante di una soluzione pacifica in Siria sancisce la fine della
guerra interventista della NATO contro il regime di Assad. I
congiurati contro Erdogan cercavano disperatamente di fermare una
tale transizione.
Un
mio vecchio amico mi ha ricordato ieri la preziosa intuizione di
Charles Bukowski: “il problema con il mondo è che le persone
intelligenti sono piene di dubbi mentre gli stupidi sono pieni di
fiducia”.
1Traduzione
di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile
all’indirizzo:
http://www.gilad.co.uk/writings/2016/7/21/putin-erdogan-and-the-plot-against-the-rest-of-us

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