Haramlik, Magdi Allam e i rossobruni 12 (Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino I)

Haramlik, Magdi Allam e i rossobruni 12 (Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino I)

Miguel Martinez: le mirabolanti avventure di un farfallino (I)

miguel martinez kelebek

Il testo che segue (tranne la nota 3) è INTEGRALMENTE tratto da: Ugo Maria Tassinari, Fascisteria, ed. Castelvecchi 2000, pagg 299-302.

[…] Più inquietante è la vicenda di Nuova Acropoli,
gruppo fondato in Argentina nel 1957 da Jorge Angel Livraga Rizzi. […]
NA si è poi diffusa in altri paesi sudamericani e nella Spagna
franchista. Da lì è approdata in altre nazioni europee, principalmente
meridionali […]

Uno dei leader italiani, Miguel Martinez¹,
rompe dopo quindici anni di militanza e denuncia l’esistenza di un
doppio livello, con una struttura iniziatica per adepti neonazisti. La
prima denuncia è del 1990 – con un’intervista a “Famiglia Cristiana” –
seguita anni dopo da un memoriale, Nuova Acropoli. Dentro una setta neonazista.

Martinez svela i segreti di “un’organizzazione totalizzante che,
livello dopo livello, inculca nei giovani adepti – inizialmente
inconsapevoli – una dottrina [elaborata in Austria e Germania agli inizi
del secolo] in cui si combinano elementi di nazionalismo, di
tradizionalismo e di naturalismo “v
ölkisch” con le teorie
occulte mutuate dalla teosofia ottocentesca di madame Blavatsky, tesa a
prevedere e motivare il predominio mondiale di una ‘razza superiore’:
quella ariana. Scopo ultimo dell’organizzazione è infatti, oltre alla
propria espansione, la creazione di un “Uomo nuovo” che dovrà preparare
l’avvento di questa “razza purissima”.”² La struttura piramidale occulta
di NA è ignota ai militanti di base i quali si ritengono membri di
un’organizzazione culturale e umanistica
[…]

Al vertice dell’organizzazione c’è il comandante mondiale (che è
stato il fondatore fino alla morte) che governa per decreti e ha
contatti diretti solo con il corpo d’élite degli Asciati. I militanti
sono divisi in tre strutture: il “Corpo di sicurezza”, le “Brigate
maschili” e le “Brigate femminili”. Il Corpo di sicurezza, divise nere
da SS e simbolo della folgore, ha compiti di vigilanza e di pronto
intervento. In Italia, dopo la svolta ecologista dei primi anni Ottanta,
ha cambiato il nome in Dipartimento di protezione civile. Niente di
grave, rispetto alle modifiche apportate al settimo comandamento: “Non
ucciderai, se non è strettamente necessario.” Per educare i ragazzi, i
responsabili pensano di farli allenare con pestaggi di drogati e
omosessuali, che Livraga desiderava internare in campi di
concentramento.

Un lungo elenco di addebiti, per episodi di violenza e di terrorismo,
attività di criminalità comune, contiguità con gruppi e diffusione di
idee razziste e xenofobe, è riportato da Herman de Tollenaere, in un
articolo critico pubblicato dopo il convegno sulle sette di Amsterdam,
per la decisione del CENSUR di affidare a una dirigente di NA, Maria
Dolores Fernandez-Figares, la relazione sullo stesso gruppo. Livraga
Rizzi negli anni ’70 rivendica apertamente rapporti inquietanti in
America Latina (con i golpisti argentini e uruguagi, i cileni di Patria y Libertad)
mentre in Europa organizza un addestramento mirato dei militanti con
armi da fuoco. In Francia, il movimento anti-sette denuncia l’esistenza
di un doppio livello e i rapporti con l’ultradestra già nella prima fase
di proselitismo. Nel 1987 NA ha organizzato un convegno a Lione assieme
ai leader del Fronte Nazionale mentre suoi membri hanno messo una bomba
nella moschea di Romans. In Spagna
il rapporto con la Falange fa crescere il movimento, che si
contraddistingue per gli scontri di piazza con gli antifascisti ma anche
per il traffico illegale di quadri. Il 30 aprile 1993 la polizia fa
irruzione nel quartier generale di Madrid e vi sequestra molte opere
d’arte rubate. In Belgio negli anni ’80 sono forti i legami con i
terroristi neonazisti di Westland New Post
(stesso indirizzo, praticamente stessi nomi) mentre l’adepto Marcel
Barbier è arrestato per duplice omicidio a Anderlecht. Gli arsenali
della setta sarebbero ben forniti: mitra a Buenos Aires, fucili nel
castello spagnolo di Santiuste, armi corte a Madrid e in casa del
responsabile ateniese, condannato a un anno di carcere. Un incidente
succede anche in Italia. Durante un campo a Montefiascone, nel settembre
1989, nella perquisizione di una cascina acquistata anni prima sono
trovati gagliardetti, labari, coltelli, radio ricetrasmittenti senza
licenza e numerosi bossoli. I carabinieri arrestano un miliziano del
corpo di sicurezza.

La divisione sessista dei compiti delle Brigate rende manifesta la
concezione razzista: NA è severamente preclusa a omosessuali,
prostitute, tossicodipendenti e disabili. Le Brigate maschili, simbolo
la croce celtica, ricalcano gli schemi del Fronte del lavoro hitleriano
mentre alle donne è riservata l’assistenza a bambini e anziani. Molti
giovani che partecipano alle attività di volontariato ignorano
l’esistenza di un livello occulto, con il suo armamentario di riti del
Solstizio e saluti romani. Particolare attenzione è dedicata ai figli
degli adepti: all’asilo nido, “la Catenina d’Oro”, insegnano ai bambini a
vedere gli gnomi, gli elfi e le fate. A 7 anni scatta la divisione per
sesso, tra “Cavalieri della Tavola Rotonda” e “Tavola d’Iside”,
escludendo subnormali e bambini con problemi: l’umanità si divide in
razze inferiori e superiori, la selezione naturale è esaltata in nome di
una malsana etica dell’uomo forte, che è inculcata insieme al disprezzo
per i più deboli.

Oggi in Italia NA si presenta come organizzazione ambientalista e apolitica ma ai primordi – fondata a Roma nel 1975, aprì 15 sedi in 4 anni – potè contare sull’appoggio di Serafino Di Luia, uno dei leader della disciolta Lotta di Popolo.
In altri Stati, come la Spagna e l’Argentina, le simpatie neonaziste
sono dichiarate. In Messico si giunge a organizzare convegni storici
revisionisti: Hitler: colpevole o innocente.

Il mio era un caso a parte“, racconta Martinez, “venivo da Ordine Nuovo e non hanno dovuto usare i sotterfugi che utilizzavano con le altre matricole.
Si inizia con un corso, all’interno del quale l’adepto viene seguito
individualmente. Lo si sonda, se ne capiscono gli interessi, lo si
indirizza verso un lavoro all’interno dell’organizzazione. Per formare
un capomanipolo del Corpo di sicurezza ci vogliono circa due anni. Si
comincia con l’utilizzo di piccoli codici e ci si ritrova inquadrati,
stretti in divise similnaziste, a fare il saluto romano. O a sparare
.”

Gli addestramenti si svolgono su un terreno acquistato sulla Cassia,
nei pressi della cascina di Montefiascone. L’esercizio della violenza è
controllato: “L’organizzazione non va sputtanata, non bisogna tradirsi.
Al massimo qualche scazzottata con i punk che non gradiscono Wagner e
la musica celtica. Non è necessario essere disturbati mentalmente per
farsi coinvolgere. Può bastare una forte dose di idealismo. ³ Io ho avuto tutto chiaro da subito ed è per questo che ho salito i gradini dell’associazione. L’obiettivo finale è la costruzione di uno stato piramidale, dittatoriale.

NA rappresenta un’esperienza totalizzante: Martinez non ha mai avuto un lavoro regolare e solo a 38 anni è giunto alla soglia della laurea. Anche la moglie l’ha conosciuta nella setta “ma
lei è sempre stata meno importante dell’organizzazione. Ero da solo in
Egitto come capo dell’organizzazione locale. Ho avuto accesso
all’archivio generale: piani per conquistare il mondo accanto a foto di
vecchietti travestiti da gerarchi. Lontano da tutto, ho avuto modo di
capire come tutto ciò fosse grottesco e pericoloso
“.

Alle accuse di Martinez dà scarso credito Introvigne, che di NA si è
occupato in due dei suoi numerosi volumi. Pur citando le polemiche
francesi non riferisce le analoghe accuse dell’ex dirigente, che
considera “farneticante come la maggior parte delle persone in contatto
con i cosiddetti movimenti anti-sette”. NA respinge sdegnosamente le
rivelazioni di Martinez: l’uso di titoli come comandante, corpo o
brigata non ha alcun particolare significato paramilitare e si
riferirebbe alla diffusione organizzata della verità, nel rispetto della
tradizione ellenica. La concezione ultraelitaria di un governo
aristocratico, affidato a un Consiglio supremo composto dai migliori
cervelli, riconduce alla filosofia politica di Platone (dottrina che
ispira anche le tesi sul “vero Stato” di Freda) […]

Note:

1. Nato in Messico ma cresciuto in Italia, Martinez è entrato a
vent’anni in Nuova Acropoli, di cui è diventato membro del nucleo
d’élite degli Asciati (simbolo: un fascio littorio sormontato da
un’ascia bipenne), fondando diverse sedi in Italia (Siracusa, Piacenza,
Milano). Dopo essere stato nominato comandante nazionale per l’Egitto,
ha lasciato l’organizzazione nel 1990. Successivamente si è laureato in
Lingue e Letterature Orientali (indirizzo arabo e persiano) […] Tassinari, op. cit. pag 313.
2. Valerio Marchi, Mein Kampino, “Cuore”, a. IV, n. 200, 3 dicembre 1994. Tassinari, op. cit. pag 313.
3. Sul tema “politica e disturbo mentale”, la formazione di
dirigente di setta di Miguel Martinez appare preziosa alla luce della seguente riflessione di Marino Badiale: “La
stragrande maggioranza degli anticapitalisti attuali è costituita da
persone che presentano distorsioni della personalità tali da renderle
non affidabili per un lavoro collettivo. Il motivo di questo dato di
fatto può essere spiegato: proprio l’estrema pervasività attuale della
manipolazione capitalistica degli individui, proprio il fatto che oggi
il capitalismo plasma gli individui in profondità, fa sì che lo
sviluppo di coerenti posizioni anticapitaliste è possibile solo
attraverso un travaglio personale profondo, che il più delle volte è
motivato da grandi sofferenze individuali, variamente originate. Questo
tipo di esperienze finiscono col plasmare persone che da una parte
sviluppano capacità di comprensione dei principali problemi della nostra
realtà politica e sociale, dall’altra pagano questa lucidità con vari
tipi di distorsioni della personalità.
Queste distorsioni, che
possono essere le più diverse, rendono gli anticapitalisti, in larga
maggioranza, persone incapaci di un lavoro collettivo serio. Il
risultato è che solo una piccola minoranza di quella piccola minoranza
rappresentata dagli anticapitalisti può rappresentare oggi la base dalla
quale partire.

Questo inserimento è stato pubblicato in Divorzio islamico minuto per minuto, Libri e cose varie, Patria (matrigna?), Rossobruni e altri tipacci e il tag , , , . Metti un segnalibro su permalink. Sia i commenti che i trackback sono chiusi.

Comments Closed

3 Commenti

  1. diego
    Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 12:57 | Permalink

    Ciao Lia,
    da parecchio non scrivo qui.
    Che Martinez abbia fatto parte di ON o NA per me (personalmente) non
    rappresenta un grosso problema, ognuno ha una storia, così come non mi
    sembra giusto dare un giudizio, di qualsiasi tipo, sulle scelte private
    di una persona o sulle sue esperienze professionali – anzi, ritengo sia
    ammirevole orientarsi “per scelta” (non è detto che sia per necessità)
    su professioni “neutrali”.
    Allo stesso tempo volevo segnalarti che forse il commento di Badiale è
    fuori luogo, nel caso specifico, visto che Badiale e Martinez sono amici
    (puoi vederlo tu stessa qui: http://www.radioradicale.it/scheda/250651/assemblea-nazionale-autoconvocata-degli-astensionisti ).
    Il problema, come sempre, è il presente – il comportamento pubblico nel presente.
    Apprezzo Martinez per quello che scrive e per come lo fa, lui stesso ne è
    al corrente, e si è anche mostrato molto disponibile su consigli e/o
    richiesta informazioni e/o traduzioni: cose che ha fornito in maniera
    sempre disinteressata.
    Sono invece rimasto estremamente deluso su come stia “gestendo”
    l’affaire Valent – Cloro, che ho avuto la ventura di seguire, e che sta
    avendo i suoi squallidi strascichi anche qui:
    http://ricchiuti.ilcannocchiale.it/comments/1885507

    Martinez, volente o nolente, è al corrente di come stiano
    effettivamente le cose. Il fatto che non intervenga “apertamente” sulla
    questione – appellandosi anzi pubblicamente ad un sentimento di unità,
    che in questo caso specifico è assolutamente fuori luogo, o alla ricerca
    delle “questioni più importanti” (come se questa non facesse parte
    della vita di persone reali) – è per me motivo di grande delusione.
    Non per questo, ripeto, avrei da ridire su tutte le sue presunte passate
    (affiliazioni (ma anche presenti, sempre che queste non vadano incontro
    ad un’ipocrita autocontraddizione).
    Saluti

  2. Pubblicato il 27 aprile 2008 alle 13:14 | Permalink

    Ciao, Diego.
    So che Martinez e Badiale sono amici. Trovo comunque interessante la
    riflessione di Badiale sui disturbi della personalità ricorrenti in
    certi ambiti politici, e credo che meriti di essere letta alla luce
    dell’esperienza ultradecennale di Martinez come lucido indottrinatore di
    personalità fragili (disturbate o molto idealiste, come dice Martinez
    stesso nel pdf qua sopra) raccontata nei documenti che riporto.
    Non mi interessa il passato della gente: mi interessano l’abitudine alla
    menzogna e la capacità di manipolazione che io stessa ho avuto
    abbondantemente modo di vedere in certi ambienti, e cerco di inserirle
    in un contesto che le spieghi.

    Sugli ultimi comportamenti di Martinez, che dire: li ho seguiti
    distrattamente, ma lui è sempre stato il grande sponsor della Valent (e
    della sua IADL). Fu capace di affossare una sollevazione di mezza rete
    contro Magdi Allam, all’epoca della vicenda che coinvolse me, al solo
    scopo di appoggiarla nelle schifezze che scriveva sul mio conto. Che
    oggi persista in un atteggiamento equivoco, come dire, non mi stupisce.
    Sarebbe interessante fare piena luce sul perché lo fa. Ma credo che ci si arriverà, prima o poi.

  3. Pubblicato il 1 maggio 2008 alle 17:17 | Permalink

    Be’: grazie al link al video di Radio Radicale segnalato da
    Diego qui sopra ho avuto modo di vedere che aspetto ha il Martinez,
    dopo tutto.
    Fortemente curiale, come pensavo.

5 Trackback

  • Archivi

    Archivi

  • Leave a comment

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Recent Posts
    Sponsor