Corteo a Milano: contro Expo e contro Israele

Corteo a Milano: contro Expo e contro Israele

Ricevo e pubblico questo appello che, per me, oltretutto, ha il merito di aver suscitato le ire “opposte” (ma in realtà complementari) dell'”Osservatorio Antisemitismo” e del “Corriere di Sion”:

Appello alla
mobilitazione:
continuiamo la
campagna “No Expo – No Israele”
Il 19 settembre, giornata nella quale è previsto l’arrivo di
Abu Mazen all’Expo – contestualmente, nello stesso mese, alla presenza di un
rappresentante israeliano – deve essere un’occasione per far sentire la nostra
voce, rilanciare la lotta contro Expo e la narrazione che ci propina, opporsi
alla presenza di Israele come principale partecipante alla fiera delle
multinazionali, occasione in cui la Palestina che si presenta si fa relegare,
invece, in un piccolo stand nella “zona arida”.
Invitiamo quindi tutti i solidali con la Resistenza
Palestinese e i suoi prigionieri, gli antimperialisti, coloro che sono
impegnati nell’appoggio alle resistenze dei popoli e le realtà di lotta contro
Expo a costruire con noi la mobilitazione. Questo diventa un compito cui nessuno
si dovrebbe sottrarre.
Perché?
L’indomabile ed eroica Resistenza Palestinese è un
insegnamento rivolto a tutti gli sfruttati, gli oppressi e le classi subalterne
del nostro paese per opporsi a un destino di miseria e sottomissione. Mentre
l’Unione Europea e le sue istituzioni tecnocratiche impongono ai lavoratori di
tutto il continente politiche di lacrime e sangue per foraggiare il sistema
finanziario capitalista, trovano i fondi per finanziare l’economia di guerra
del più importante stato colonialista del mondo: Israele. Sono quasi
settant’anni che questo stato, in nome dell’ideologia sionista e razzista,
impone un sistema di Apartheid anti-arabo e la colonizzazione della terre
palestinesi. Anche le ultime, recenti, pseudo-elezioni, hanno riconfermato alla
guida dell’entità sionista una giunta paramilitare, sostenuta da un blocco
politico fondamentalista e coloniale, che ha come programma l’annientamento
delle aspirazioni della popolazione arabo-palestinese. Un governo in perfetta
sintonia con l’aggressione di un anno fa, ennesimo massacro perpetrato dai
bombardamenti israeliani su Gaza che ha provocato 2.200 morti, di cui 600
bambini, e oltre diecimila feriti.
Occorre proseguire e rilanciare la campagna di denuncia
della presenza sionista in Italia e nel mondo. Il 10 novembre del 1975, con la
risoluzione 3379, perfino l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilì che
il sionismo è una forma di razzismo, equiparabile al nazifascismo. È un terreno
assolutamente da percorrere perché il progetto sionista di occupazione di spazi
e potere all’interno dell’Italia non è stato né sconfitto né si è fermato. Lo
dimostra chiaramente il tentativo di presentare come candidato sindaco di
Milano un sionista dichiarato, sostenitore di Israele e dei crimini che ha
commesso in questi decenni: parliamo del responsabile nazionale PD con delega
alle Riforme e deputato Emanuele Fiano che, inoltre, dal 2005 è segretario nazionale
di Sinistra per Israele. Riteniamo che i contenuti di un antifascismo reale e
di una condanna forte del sionismo siano temi imprescindibili per chi crede in
un vero cambiamento nel nostro paese.
Bisogna riaffermare con forza la lotta contro chi
collaborare, ad ogni livello, con l’occupazione della Palestina. L’Autorità
Nazionale Palestinese di Abu Mazen non è nient’altro che una creatura del
processo di pacificazione tra la borghesia compradora palestinese, l’entità
sionista e l’imperialismo internazionale, in primis Usa e Ue. Per questo
motivo, essa collabora direttamente e dichiaratamente con gli occupanti, contro
la Resistenza Palestinese, incarcerandone i militanti, come già accaduto per il
segretario generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, Ahmad
Saadat, rapito dai sionisti nel 2006 proprio mentre si trovava in una galera
dell’Anp gestita con gli imperialisti occidentali. Il fine ultimo
dell’esistenza dell’Autorità Nazionale Palestinese è essere base politica per
la cosiddetta soluzione “due stati due popoli” il che significa legittimazione
storica dell’occupazione e creazione di un “bantustato” palestinese,
inevitabilmente succube e strumentale al progetto sionista in Palestina, in
tutta la regione araba e a livello globale.
È importante denunciare e contrastare le politiche del PD,
partito che in Italia sta conducendo una polal servizio di banche e poteri
forti, al servizio dell’imperialismo e del sionismo. Oltre a ridurre in
frantumi ciò che rimane delle conquiste emerse dalla lotta di liberazione dal
nazifascismo della quale in troppi, pateticamente, si sono riempiti la bocca
durante le celebrazioni del 70°, proprio in questi giorni ha dato il colpo di
grazia alla scuola pubblica, dopo aver affossato ogni tutela dei lavoratori con
l’approvazione del Jobs Act. Il PD, indossati i panni dello squadrismo, il 25
aprile è sceso in piazza non per commemorare il 70° della Liberazione ma per
scortare i sionisti. Infatti quel giorno a Milano a seguito dei sionisti sventolavano
le bandiere del PD, anch’esse duramente contestate dalla folla, che da un lato
e dall’altro della strada gridava ripetutamente slogan contro la politica
guerrafondaia, di complicità con l’occupazione della Palestina e di attacco ai
lavoratori portata avanti dal governo Renzi. Non ci ha sorpreso, quindi, che
gli agenti dello stesso PD abbiano scortato i sionisti della Brigata Ebraica,
alla stregua di guardie giurate di un’agenzia privata che scorta il
portavalori. Un “gruzzolo”, il capitale sionista, che sta copiosamente
innaffiando le campagne elettorali di tale massoneria, in cui la presenza di
esponenti di spicco come Emanuele Fiano fa da garante sul “tesoro”, come un
direttore di banca sul caveau.
È necessario contrastare l’esportazione del modello sionista
anche nel suo aspetto militare e di controllo della società. Israele è una vera
e propria industria della violenza con un apparato militar-industriale
all’avanguardia, la Palestina è un laboratorio di oppressione, Gaza un grande
campo di sperimentazione e una vetrina dell’industria bellica, la Cisgiordania
un laboratorio per il controllo delle masse. L’industria della repressione
israeliana fa affari in tutto il mondo esportando modelli e tecnologie per la
sicurezza alle frontiere e per la sorveglianza sociale oltre che per la guerra.
19 settembre 2015 –
ore 15.00
CORTEO da Piazza Duca
D’Aosta, Milano
ore 20.00 – PIZZATA e CONCERTO al CSA Baraonda
per la campagna a sostegno dei prigionieri palestinesi
A sostegno della Resistenza Palestinese e di tutti i popoli
che si ribellano alla schiavitù e all’oppressione, conntro vecchi e nuovi
fascismi, a sostegno dei prigionieri palestinesi e di tutti coloro che sono
stati repressi per aver lottato contro Expo!

Aggiornamento del 20.09.2015: 

 
Alla manifestazione per la Palestina contro israele e i nemici
interni legati alle petromonarchie in combutta coi sionisti e gli usa.
Con la Palestina rossa, la Palestina socialista dei compagni del FPLP e con la Siria antimperialista.

UN NEMICO,
UN FRONTE,
UNA LOTTA!
 

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