Gli ebrei CERTO che controllano i media

Gli ebrei CERTO che controllano i media

Obama ad una convention dell’AIPAC
GLI EBREI CERTO CHE CONTROLLANO I MEDIA[1]
Di Manny Friedman, 1
luglio 2012
Noi ebrei siamo una razza strana. Ci piace vantarci di ogni
attore ebreo. Qualche volta pretendiamo che un attore sia ebreo solo perché ci
piace così tanto da pensare che meriti di far parte dei nostri. Ci vantiamo
degli scrittori ebrei, dei politici ebrei, dei registi ebrei. Ogni volta che
qualcuno nomina un film un libro o un’opera d’arte, noi immancabilmente diciamo
qualcosa tipo “non sapevi che è ebreo”? Ecco come ci comportiamo.
Siamo un gruppo motivato, e non solo riguardo al mondo
dell’arte. Noi abbiamo, ad esempio, l’AIPAC, che è stata fondata essenzialmente
solo per dettare le agende a Washington D. C. E ci riesce in modo ammirevole.
E ce ne vantiamo. Di nuovo, è così che ci comportiamo.
Ma la parte divertente è quando qualunque persona antisemita
o anti-israeliana inizia a sputare roba come “Gli ebrei controllano i media!” e
“Gli ebrei controllano Washington!”.
Subito scendiamo sul piede di guerra. Creiamo enormi
campagne per stroncare queste persone. Facciamo tutto quanto è in nostro potere per farle
licenziare. Pubblichiamo articoli. Abbiamo creato intere organizzazioni[2]  che esistono solo per dire a tutti che gli
ebrei non controllano nulla. No, noi non controlliamo i media, non abbiamo più
potere a DC di chiunque altro. No, no, no, giuriamo: siamo proprio come
chiunque altro!
Chiunque altro (che non sia un fanatico) riesce a vedere
l’ironia di tutto ciò?
Siamo onesti con noi stessi, qui, amici ebrei. Noi certo che
controlliamo i media. Abbiamo così tanti tizi negli uffici direttivi di tutte
le case di produzione dei grandi film che è quasi osceno. Quasi ogni film o
show televisivo, che sia “Tropic Thunder” o “Curb Your Enthusiasm”, è pieno di
attori, registi, e sceneggiatori ebrei. Lo sapevate che tutti gli otto studi cinematografici
più importanti sono gestiti da ebrei?
Ma non è tutto. Controlliamo anche gli annunci pubblicitari
che vanno in quegli show televisivi.
E non dimentichiamo l’AIPAC, il bersaglio preferito di tutti
gli antisemiti. Stiamo parlando di un’organizzazione che è praticamente
l’equivalente dei Savi Anziani di Sion. Non dimenticherò mai quando al college
venni coinvolto nel sostegno a Israele e mi trovai ad una delle tante
convention dell’AIPAC. Un uomo stava letteralmente in piedi davanti a noi e ci
disse che tutto il loro scopo era solo quello di lavorare con i migliori 50
diplomati perché costoro alla fine sarebbero state le persone che avrebbero
apportato cambiamenti nel governo. Eccomi qua, un ragazzino idealista che va in
una delle ultime 50 scuole (l’ASU[3])
che vuole dare un qualche contributo di base, e questi tizi ci parlano
letteralmente di infiltrare il governo. Forte.
Ora, so quello che tutti diranno. Che tutti cercano di fare
lobby. Ogni gruppo di minoranza e ogni gruppo di maggioranza. Che ogni gruppo
ha qualche attore e qualche regista di successo. Ma che tutto ciò è lungi dal
dire che controlliamo Hollywood e Madison Avenue. Che i Mel Gibson di tutto il
mondo abbiano ragione nel dire che usiamo deliberatamente il nostro potere per
impadronirci del mondo. Che abbiamo una qualche pazza cospirazione all’opera.
Ok. Va bene. Così si tratterebbe di stramberie.
Ma esaminiamole un po’ più a fondo.
Forse è vero: tutti fanno lobby. Forse è vero che vi sono
attori di tutte le etnie là fuori. Ma andiamo. Siamo gli unici che ci vantiamo
di questa roba tutto il tempo. Non possiamo ammettere che abbiamo un successo
incredibile? Non possiamo dirlo al mondo?
Esporrò la mia teoria sul perché gli ebrei non vogliono
parlare del loro controllo sui media.

Prima di tutto, per quanto gli ebrei amino riconoscere che
così tanti di loro hanno successo, e che così tanti di loro hanno ottenuto così
tanto, odiano ammettere che tutto ciò ha a che fare con il loro essere ebrei.
Forse ammetteranno che è un qualcosa che ha a che fare con l’esperienza
ebraica. Ma quanti ebrei ammetteranno che c’è qualcosa di intrinseco ad ognuno
di loro che li aiuta a ottenere cose strabilianti?

Il direttore dell’ADL, Abe Foxman, venne  intervistato in un grande articolo[4]  sull’argomento e disse che “preferirei che la
gente dicesse che molti capitani d’industria ‘capita che siano ebrei’”. Tutto
ciò solo per riassumere la linea del partito.
La verità è che gli antisemiti hanno ragione. Noi ebrei
abbiamo qualcosa piantato in ciascuno di noi che ci rende totalmente diversi da
ogni altra popolazione del mondo. Stiamo parlando di una popolazione presa e mandata
in campi della morte, che ha sofferto pogrom, e la decimazione di intere
famiglie. E poi sono venuti in America, l’unico posto che abbia mai permesso
loro di avere tutto il potere che volevano, e subito se lo sono preso. Vi
prego, non ditemi che ogni altra popolazione del mondo ha fatto questo. Solo
gli ebrei. E lo abbiamo fatto anche prima. Ecco perché gli ebrei vennero
schiavizzati in Egitto. Siamo troppo bravi. Esaminiamo la Torah: sta proprio
lì. E lo abbiamo fatto anche in Germania.
Questa capacità di avere successo, questa spinta interna,
non viene dagli anni dell’istruzione o da ogni altra sorta di fattori
condizionali, ma dalla scintilla interna che sta dentro ogni ebreo.
Ora, la ragione per cui gruppi come l’ADL e l’AIPAC odiano
ammettere tutto ciò è dovuta al fatto, prima di tutto, che si tratta di
organizzazioni profane. Tutta la loro agenda consiste nel dimostrare che ogni
ebreo è uguale ad ogni altra persona nel mondo. Non posso immaginare un’agenda
più bizzarra. No, noi siamo differenti. Siamo speciali.
Naturalmente, la gente ti odia quando dici questo. Presumono
che se qualcuno ti dice che gli ebrei sono speciali, tutto ciò implica in
qualche modo che sono migliori.
Ad essere onesti, non sono sicuro di cosa la parola “migliore”
davvero significhi. Quello che so è che essere speciale significa semplicemente
una persona che ha la responsabilità di comportarsi bene.

Penso che è questa la vera ragione per cui la maggior parte
degli ebrei teme così tanto di ammettere che c’è qualcosa di intrinsecamente
potente e buono che li riguarda. Non perché abbiano paura di essere speciali.
Ma perché hanno paura di essere responsabili. Significa che sono
inaspettatamente colpevoli quando creano putridi show televisivi che insozzano
l’atmosfera spirituale del mondo. Significa che le cose non possono essere
create solo per amore del divertimento o addirittura dell’”arte”.

Inaspettatamente, non possiamo rovinare il mondo.
La cosa interessante è che gli ebrei hanno fatto così tanto
per il mondo in così tanti altri modi. Hanno fatto progredire i diritti civili;
hanno aiutato a salvare vite nel Darfur, a Haiti e quasi in ogni altro luogo.
Ma non è abbastanza. Riparare il mondo fisicamente è solo
metà della battaglia.
La nostra battaglia più grande, la più dura, è quella di
elevare il mondo spiritualmente. E questo è ciò di cui le persone che
combattono con ogni fibra della propria anima per dimostrare che gli ebrei sono
esattamente come tutti gli altri hanno paura. Significa che non possiamo più
solo “esprimere noi stessi”. Dovremo cominciare a pensare alle cose che creiamo
e al modo in cui ci comportiamo. Significa che dovremo cominciare a lavorare
insieme. Significa che dovremo portare un altro, e noi stessi, ad un livello
più alto.
Ma il tempo è arrivato. Non dobbiamo più cambiare i nostri
nomi. Non dobbiamo più mimetizzarci come camaleonti. Possediamo un intero
fottuto paese.
Al contrario, possiamo essere orgogliosi di ciò che siamo, e
nello stesso tempo consapevoli della nostra enorme responsabilità – e
opportunità.
Questo articolo è
stato scritto con un nome fittizio.
Obama con Abe Foxman, direttore dell’ADL

2 Comments
    • Anonimo
    • 17 Gennaio 2014

    Peccato che gli americani, non ebrei, non credano di essere comandati da ebrei.
    Sono talmente bambinoni e gasati dal loro orgoglio da "superpotenza" che ritengono di autogestirsi e di comandarsi tramite quella pseudo-democrazia con elezione pseudo-diretta del presidente. In realtà il presidente è quanto di più incompetente vi sia tra i politici,ma vine messo là da un gruppo astuto di gestori che decide chi debba salire alla presidenza e chi no. Ed il presidente deve poi pagare il tributo richiesto dai gestori omaggiandoli e facendo leggi per loro !
    E guarda caso, sono spesso banchieri ebrei…

    Marius miles

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