Damasco e le armi chimiche: la disinformazione quotidiana del “Fatto”

Damasco e le armi chimiche: la disinformazione quotidiana del “Fatto”

Davvero esemplare, nella sua tendenziosità ideologica, la
pagina esteri del Fatto Quotidiano di
martedì 7 maggio: gli ultimi reduci germanici della seconda guerra mondiale, ormai
centenari, presentati – a prescindere – come aguzzini (DIETRO LE SBARRE L’ULTIMO AGUZZINO DI AUSCHWITZ) e i coloni
israeliani presentati invece come persone “normali” (POLIGONO E RABBIA: UNA GIORNATA IN COLONIA).
Ma la vera perla è quella dell’anonimo trafiletto
incastonato tra i due articoli:
TRA I RAID E SARIN, DAMASCO NEL MIRINO NEL MONDO.

Per capirne la malizia, sono sufficienti le prime due frasi[1]:

LE ARMI CHIMICHE di Assad sono lo
spauracchio e la chiave della crisi siriana. Carla Del Ponte, magistrato
italo-svizzero, ex presidente del Tribunale internazionale e attualmente in un
team di indagine dell’Onu sui crimini di guerra sostiene che anche i
ribelli abbiano fatto uso di gas Sarin.
La chiave del pezzo (emblematico del livello del “Fatto”,
quando si parla di Damasco) è proprio quell’”anche”.
 
Carla Del Ponte
 
In realtà, la Del Ponte aveva detto qualcosa di molto
diverso:
Per
il momento noi abbiamo solo elementi sull’uso di armi chimiche da parte degli
oppositori
. Poi, quando la commissione speciale potrà condurre l’inchiesta,
si potrà stabilire se anche il governo ha fatto utilizzo di queste
stesse armi[2].
E questo sarebbe un modo corretto di riportare le notizie?
Non è finita. Il detto quotidiano si è ben guardato dal
portare a conoscenza dei suoi lettori – sempre a proposito di quella che chiama
“crisi siriana” – almeno altri due elementi gravissimi:
 
1.      
Che le armi chimiche usate in Siria potrebbero essere state un’operazione “false
flag” di Israele
, come ha riferito il 4 maggio il quotidiano israeliano “Haaretz”[3].
Haaretz ha infatti riportato l’opinione di Lawrence
Wilkerson
, già capo di stato maggiore di Colin Powell, secondo cui “le
prove che sia stato il regime di Assad ad aver usato le armi chimiche sono inaffidabili e
che i perpetratori potrebbero davvero essere stati sia i ribelli che Israele”.

2.      
Che nei bombardamenti contro Damasco – che pur
il trafiletto in questione menziona –  Israele abbia utilizzato l’uranio
impoverito. “
Russia Today” ha infatti riferito l’opinione di un ufficiale
dell’esercito siriano, secondo cui Israele ha usato “un nuovo tipo di arma … Quando è avvenuta
l’esplosione si è sentito come un terremoto … poi è apparso un enorme fungo di
fuoco dorato. Questo ci dice che Israele ha usato bombe all’uranio impoverito”[4].

E che quella dell’ufficiale siriano non sia solo un’opinione
è dimostrato dal seguente video, dove la sagoma che si vede sembra proprio
quella di un fungo atomico (un grazie a Barbara Cloro della segnalazione):

 

Ancora una volta, quella del “Fatto” si conferma come la
forma più maliziosa di disinformazione praticata in Italia: ancora una volta,
le notizie vere (che su tale quotidiano non mancano) servono a garantire quelle
false (quasi sempre concentrate, guarda caso, nella sezione esteri) … 

Antonio Padellaro e Marco Travaglio
[1] I grassetti
in rosso di questa come delle citazioni che seguono sono miei.
[3] Former Bush administration official: Israel
may be behind use of chemical arms in Syria
(“Ex funzionario dell’amministrazione
Bush: può essere che vi sia Israele dietro l’uso di armi chimiche in Siria”): http://www.haaretz.com/blogs/west-of-eden/former-bush-administration-official-israel-may-be-behind-use-of-chemical-arms-in-syria.premium-1.519172
[4] ‘Israel used depleted uranium shells in air
strikes’ – Syrian source
(“Fonte siriana: ‘Israele negli attacchi aerei ha
usato bombe all’uranio impoverito’”): http://rt.com/news/syria-israel-uranium-air-strike-847/
 

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