Lettera dal carcere di Gerd Ittner agli amici francesi

Lettera dal carcere di Gerd Ittner agli amici francesi

Gerd Ittner in Portogallo quand’era ancora libero
Da Bocage ricevo e traduco:
Qualche tempo dopo Natale, il prigioniero revisionista
tedesco Gerd Ittner ci aveva scritto di aver ricevuto un gran numero di
messaggi di auguri dalla Francia, cosa che ci aveva fatto molto piacere per
lui: un grande grazie, dunque, ai corrispondenti che hanno preso l’iniziativa
di scrivere. Il 17 marzo scorso ci ha dato l’incarico di diffondere la seguente
lettera a tutti i nostri corrispondenti (traduzione rapida):
Bayreuth
17 marzo
Miei
cari amici francesi,
un
cordiale ringraziamento per la numerosa corrispondenza che ho ricevuta e che
ancora ricevo da parte vostra. Ricevo delle lettere e delle cartoline dall’Italia,
dalla Svezia, dall’Inghilterra, dalla Croazia, dal Belgio, dall’Algeria, dagli
Stati Uniti – ma tra le lettere provenienti dall’estero le più numerose sono
quelle dalla Francia. Questa simpatia che viene d’oltre Reno mi fa molto
piacere e ha molta importanza per me.

Ma
essa mi mostra anche quanto i francesi siano sensibili alla questione dei
procedimenti giudiziari per reati d’opinione nella RFA [Repubblica Federale
Tedesca]. Questa sensibilità per ciò che accade nella RFA è decisamente
giustificata poiché quest’ultima, con i suoi procedimenti giudiziari contro i
dissidenti del pensiero e la sua censura delle opinioni sgradite è, a causa
della sua influenza economica e politica in seno all’Unione Europea, un
pericolo crescente, una minaccia sempre più sinistra per i paesi e per i popoli
dell’Europa. I procedimenti giudiziari per reati d’opinione sono oggi, nella
RFA, peggiori di quanto non fossero ai tempi della RDA [Repubblica Democratica
Tedesca]. Il declino di quest’ultima non ha portato la libertà ma una dittatura
oppressiva. Prima del 1990, nella Germania Ovest c’era più libertà d’opinione
di oggi! Con la scomparsa della RDA il popolo tedesco non ha guadagnato un po’
più di libertà d’opinione ma ha guadagnato una legge speciale e
anticostituzionale contro la libertà di espressione, e cioè l’articolo 130, che
è stato sempre più applicato […].

Chi
avrebbe pensato, nel 1989, quando cadde il Muro di Berlino, che vi sarebbero
ancora state, nel 2013, in Germania, delle persone perseguite e messe in
prigione semplicemente perché le loro idee non piacciono al regime? A che pro
essere venuti a capo della RDA se la costrizione, la censura e la caccia ai
dissidenti sono altrettanto spietate anzi persino peggiori nella RFA odierna?
Gli
uomini politici e i media della RFA deplorano la persecuzioni delle opinioni in
Cina e in Russia – quando nel loro stesso paese esercitano delle pratiche
identiche contro i propri stessi dissidenti! Non si potrebbe mettere più
chiaramente in evidenza l’ipocrisia degli uomini politici e dei giornalisti!
E
poiché stiamo parlando di menzogne, quale credibilità accordare a dei resoconti
storici che non si ha il diritto di sottoporre a critica e che non si possono
contestare con dei buoni argomenti? Per delle persone che riflettono e che sono
sincere, questi resoconti storici non hanno nessuna credibilità – poiché la
credibilità presuppone che un argomento sia sottoponibile alla critica, che se
ne possa dubitare, e che si possa esprimere liberamente la propria opinione.

NON
sono i revisionisti che temono la libertà di espressione e la discussione
aperta e non censurata sulla questione dell’”Olocausto”.
La
versione ufficiale dell’”Olocausto” può reggere solo grazie alla proibizione
delle opinioni, ai procedimenti giudiziari per reati d’opinione, alla
dittatura. Questo la dice lunga sulla versione ufficiale dell’”Olocausto”.

Io
sono qui, sotto la dittatura della RFA, incarcerato in quanto prigioniero
politico, unicamente per aver espresso delle opinioni che non piacciono al regime
e a una lobby internazionale. Vengo perseguito, sotto la dittatura della RFA, solo
in quanto dissidente, poiché combatto per il mio diritto alla libertà di
pensiero e alla discussione aperta – diritti garantiti a tutti gli uomini dalla
Convenzione dei diritti dell’uomo della Nazioni Unite. La dittatura odierna in
Germania umilia questi diritti e getta in prigione i dissidenti come me
solamente in ragione delle opinioni che vengono espresse.
Detto
altrimenti: in condizioni come queste, la versione ufficiale dell’”Olocausto”
che la dittatura ci presenta è una grave minaccia per la nostra libertà e per
la democrazia. Ora, la storia ci insegna che ogni regime che non sopporta la
libertà di espressione crollerà! I regimi che mettono in atto procedimenti
giudiziari per reati d’opinione e la censura sono condannati a sparire! La RDA
è crollata – la RFA seguirà! Essa non avvelenerà l’Europa con la sua dittatura.
La libertà vincerà! La libertà di pensiero per tutti gli uomini!

Miei
cari amici francesi, voglio ringraziarvi tutti ancora una volta con tutto il
cuore per i vostri sforzi in questa battaglia per la libertà, e sarei felice di
ricevere altre lettere dalla Francia.
Solo
la verità ci rende liberi! E il nostro coraggio è di riconoscerlo apertamente.
Viva
la verità! Viva la libertà di espressione! Viva la Francia!
Il
vostro amico tedesco

Gerd
ittner
JVA
St Georgen
Markfenallee
49
D-95448
Bayreuth
FINE

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