Per la Germania non è mai finita con gli indennizzi ai “sopravvissuti dell’Olocausto”

Per la Germania non è mai finita con gli indennizzi ai “sopravvissuti dell’Olocausto”

La stretta di mano dopo la firma dell’ultima revisione

LA GERMANIA AMPLIA
GLI INDENNIZZI PER LE VITTIME DEI NAZISTI[1]

Di David Rising, 15
novembre 2012

BERLINO (AP) – Sessant’anni dopo che un accordo epocale
diede inizio agli indennizzi del governo tedesco alle vittime dei crimini
nazisti, gli amministratori del fondo e le autorità tedesche dicono che i
pagamenti ai sopravvissuti dell’Olocausto sono più che mai necessari poiché
stanno entrando nei loro ultimi anni di vita.

La maggior parte dei sopravvissuti dell’Olocausto hanno
vissuto da bambini traumi estremi – hanno sofferto gravi denutrizioni, e hanno
perso quasi tutti i loro parenti  – che
li hanno lasciati oggi con duri problemi psicologici e medici, e con una scarsa
o nulla rete di sostegno familiare per aiutarli a tirare avanti.

Nel riconoscere tutto ciò, il ministro tedesco delle Finanze
Wolfgang Schaeuble ha firmato ufficialmente giovedì per le revisioni dell’iniziale
trattato degli indennizzi del 1952, per aumentare le pensioni di coloro che
vivono nell’Europa orientale, e per ampliare il numero degli idonei ai
pagamenti. I contributi per l’assistenza domiciliare dei sopravvissuti sono già
stati aumentati.

“I sopravvissuti muoiono quotidianamente ma d’altra parte
chi è ancora in vita ha più bisogno di aiuto che mai”, ha detto prima della
cerimonia a The Associated Press Julius
Berman, Presidente della Conference on Jewish Material Claims Against Germany[2].

“Se una persona è uscita dai campi molto giovane ed è
riuscita a costruirsi una vita con le sue forze, l’impatto di ciò che è
accaduto all’inizio viene fuori adesso. Che sia a livello fisico o mentale,
loro sono più malati dei loro coetanei”.

Il sopravvissuto dell’Olocausto Roman Kent ha detto che la
sua esperienza è qualcosa che non potrà mai dimenticare.

“Solo aver visto le atrocità compiute al cancello di entrata
di Auschwitz-Birkenau è stato più che sufficiente a tenermi sveglio la notte
fino alla fine dei miei giorni”, ha detto.

Ma ha sottolineato di non ritenere le attuali generazioni di
tedeschi responsabili del passato, dicendo che oggi loro sono uniti in spirito
con i sopravvissuti dell’Olocausto.

“Entrambi, noi e loro, non vogliamo che il nostro passato
sia il futuro dei nostri figli”, ha detto.

Da quando l’accordo venne firmato nel 1952, la Germania ha
pagato – soprattutto ai sopravvissuti ebrei – un totale di circa 70 miliardi
di euro[3]
(89 miliardi di dollari) di indennizzi per crimini nazisti.

In base a una delle modifiche al trattato acconsentite dalla
Germania in precedenza, nel corso dell’anno, il paese erogherà pagamenti di
indennizzo ad una nuova categoria di vittime dei nazisti: circa 80.000 ebrei
che fuggirono per l’avanzata dell’esercito tedesco e delle squadre mobili della
morte, e che alla fine si stabilirono nell’ex Unione Sovietica.

Ognuno di loro, il 1 novembre, è diventato idoneo a ricevere
un pagamento, in una tranche, di 2.556 euro (3.253 dollari). L’emendamento ha
formalizzato anche un aumento delle pensioni dei sopravvissuti dell’Olocausto
che vivono nei paesi ex comunisti dell’Europa orientale per parificarle con
quelle di coloro che vivono altrove – 300 euro (382 dollari) al mese – rispetto
ai 200/260 euro (255/300 dollari) ricevuti finora.

Schaeuble ha detto a Inforadio,
prima della cerimonia della firma al Museo ebraico di Berlino, che dopo che la
Germania e la Claims Conference hanno rintracciato le ulteriori vittime che
vivono all’est, è stato un fatto naturale includerli nell’accordo sugli
indennizzi.

“Ancora non sappiamo i nomi di tutte le vittime”, ha detto
Schaeuble. “I crimini dell’Olocausto furono così inconcepibilmente enormi che
non si possono conoscere tutte le vittime o quelle con rivendicazioni, così c’è
sempre bisogno di nuovi aggiornamenti”.

La Germania quest’anno ha già aumentato del 15%, rispetto al
2011, i pagamenti per l’assistenza domiciliare ai sopravvissuti dell’Olocausto,
e ha accettato di aumentarli ulteriormente nel 2013 e nel 2014.

Gli indennizzi sono stati costantemente rivisti, a partire
dall’accordo del 1952, con negoziati annuali tra la Claims Conference e il
governo tedesco su chi ha il diritto di ricevere denaro e su quanto deve essere
pagato.

Tuttavia, persino 67 anni dopo la fine della seconda guerra
mondiale, c’è molto da rimettere a posto, ha detto Stuart Eizenstat, l’ex
ambasciatore americano presso l’Unione Europea, che funge da negoziatore
speciale per la Claims Conference.

“Una delle cose che mi guidano è che con tutto questo, i
migliori studi disponibili ci dicono che vi sono probabilmente 500.000
sopravvissuti vivi oggi nel mondo e metà di loro sono in povertà o al limite
della povertà”, ha detto a the AP. “Questa è una responsabilità in corso:
questa non è la fine della strada”.

Eizenstat ha detto che il dovere della Germania e delle sue
autorità è che il paese continui a riconoscere le sue responsabilità per i
crimini dell’era nazista: sia con i pagamenti degli indennizzi che con le sue
azioni.

“Sono stato molto colpito dal grado con cui hanno fatto i
conti con la seconda guerra mondiale e con le sue conseguenze, attraverso
l’istruzione obbligatoria dell’Olocausto; attraverso cose apparentemente
piccole ma importanti, come mettere delle targhe davanti alle case degli ebrei
che erano stati espulsi; come costruire un monumentale museo dell’Olocausto
proprio nel centro della Berlino riunificata”, ha detto.

“È un contrasto molto acuto rispetto a quanto il Giappone ha
fatto per riconoscere le sue responsabilità … è davvero impressionante”.

Il presidente della Conferenza Berman ha detto che il fatto
che il governo tedesco ha deciso di ospitare un evento per annunciare gli
ultimi risultati dei negoziati con la Claims Conference in un evento a Berlino
dimostra che esso rimane pieno di dedizione.

“Per me, la parte più significativa di questo evento … è che
il governo tedesco voleva … dire di nuovo non solo al mondo intero ma,
soprattutto, al popolo tedesco che non è finita”, ha detto.

[1]
Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo:
http://news.yahoo.com/germany-expanding-compensation-nazi-victims-100038111.html
[2]
Conferenza delle rivendicazioni materiali degli ebrei nei confronti della Germania.
[3]
Grassetti del traduttore.

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