La TAV e il gambero di Trilussa

La TAV e il gambero di Trilussa

No TAV versus Progresso.
Le ragioni dei manifestanti contro le manganellate del
Potere.
È davvero necessaria l’Alta Velocità, come sostengono i mammoniti
del centro-sinistra-destra, oppure ha ragione chi parla di Alta Voracità?
La disputa non è solo ambientale e sociale ma ha anche delle
implicazioni filosofiche.
Da questo punto di vista mi sembra che porti un arguto
elemento di riflessione una vecchia poesia di Trilussa, ER GAMBERO E L’OSTRICA[1]:

–       
Ormai che me so’ messo
Su la via der Progresso,
–        Disse er gambero all’ostrica – nun vojo
Restà vicino a te che sei rimasta
Sempre attaccata su lo stesso
scojo. –
L’Ostrica je rispose: – E nun t’abbasta?
Chi nun te dice ch’er Progresso
vero
Sia quello de sta’ fermi? Quanta gente,
che combatteva coraggiosamente
pe’ vince le battaje der
Pensiero,
se fece rimorchià da la prudenza
ar punto de partenza?… –
Er gambero, cocciuto,
je disse chiaramente: – Nun m’incanti!
Io vado all’antra riva e te
saluto. –
Ma, appena ch’ebbe fatto quarche
metro
Co’ tutta l’intenzione d’annà
avanti,
capì che camminava a
parteddietro.

Trilussa

[1] La
traggo dall’edizione in due volumi delle Poesie
scelte
, Mondadori, 1969, volume secondo, p. 179.

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