Jo Ann Wescott: i palestinesi, angariati e uccisi con i soldi degli americani!

Jo Ann Wescott: i palestinesi, angariati e uccisi con i soldi degli americani!

La mia amica facebook Jo
Ann Wescott ha pubblicato sul social network alcune emblematiche foto
della vita quotidiana dei palestinesi sotto il tallone di ferro di “Israele”.
Le riproduco qui con la traduzione dei suoi commenti: 
Bambine palestinesi sul terrazzo crivellato di pallottole
della loro casa nel campo profughi di Rafah, nella zona meridionale di Gaza.
Ecco la loro vita quotidiana e le loro aspettative. L
Manifestante palestinese gesticola in cima alla barriera di
separazione un attimo dopo aver gettato a terra un frammento del muro di
cemento, durante una protesta contro la barriera in Cisgiordania…woah!
Un attivista palestinese sopra la controversa barriera di
separazione, eretta da Israele, durante una protesta nel campo profughi di
Al-Amari, vicino alla città di Ramallah, in Cisgiordania, per ricordare il 20°
anniversario della caduta del muro di Berlino. Il muro dell’Apartheid è
illegale e Israele la passa liscia. Jimmy Carter ha scritto un grande libro su
tutto ciò. Intitolato: Palestine Peace not Apartheid[1]
Membri della famiglia palestinese Hamouda riposano tra le
macerie della loro casa, nella zona devastata di Jebaliya est, in una foto
scattata il 26 gennaio 2009. E oggi per molte famiglie palestinesi tutto questo
continua…
Palestinesi evacuano una famiglia dopo che il gas
lacrimogeno, lanciato dalle truppe israeliane, aveva riempito la loro casa
durante una protesta, per l’accesso all’acqua, nel villaggio di Nabi Salah, in
Cisgiordania. L’acqua viene usata dai coloni israeliani del vicino insediamento
di Halamish e viene reclamata da entrambe le parti. Il rapace stato sionista
concede ai palestinesi solo il 15% dell’acqua. E lì ci sono molti più
palestinesi che ebrei.
Bambina palestinese con una candela durante una protesta,
per commemorare il Giorno dei Prigionieri, alla porta di Damasco di
Gerusalemme, fuori della Città Vecchia. La commemorazione annuale del Giorno
dei Prigionieri avviene di sabato, per onorare i palestinesi incarcerati da
Israele, per la maggior parte bambini L
Protesta per il diritto all’acqua…Israele detiene l’85%[2]
e li lascia morire di sete…E l’acqua che lascia loro è piena di sostanze
chimiche velenose…
Quanti siano i palestinesi tormentati e umiliati, come la
donna nella foto, va al di là dell’immaginazione. E questi israeliani non si
lasciano sfuggire un’occasione[3].
I loro poveri figli possono tornare da scuola come non tornare. Cose orribili
accadono ai palestinesi quando questi israeliani li catturano. Tutto ciò è reso
possibile dal denaro americano. Gli americani si svenano affinché  Israele possa angariare, terrorizzare, e
uccidere un intero altro popolo.
Questo povero ragazzo è legato eppure il soldato continua a
minacciarlo con il fucile puntato sul viso. Gli israeliani sono molto
coraggiosi quando la loro vittima è debole o inerme. Le vittime preferite dagli
israeliani sono i bambini e i ragazzini.
 

[2] Nota di
Andrea Carancini: la cifra dell’85% è valida due volte: essa vale infatti sia
per l’acqua potabile che per l’acqua marina a disposizione dei pescatori.
Dall’articolo Israel Steals 85% of
Palestinian Water
[Israele ruba l’85% dell’acqua palestinese]: “Jamil
Matawir, vice-ministro dell’Ambiente dell’Autorità Palestinese, ha detto
domenica che Israele controlla fino all’85% dei pozzi palestinesi e delle
risorse acquee sotterranee, e che ciò colpisce in modo negativo l’ecosistema
palestinese” (http://occupiedpalestine.wordpress.com/2012/01/09/israel-steals-85-of-palestinian-water/
). Dall’articolo UN:
Israel cuts access to 85% of Gaza fishing waters
[Le Nazioni Unite: Israele
taglia l’accesso all’85% delle acque da pesca di Gaza]: “Un recente rapporto
pubblicato martedì dall’Office for the Coordination of the Humanitarian Affairs
[Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari] (OCHA) ha mostrato che il
35% delle terre coltivabili e l’85% delle acque da pesca di Gaza sono
totalmente o parzialmente inaccessibili a causa delle misure militari
israeliane” (http://mondoweiss.net/2011/10/un-israel-cuts-access-to-85-of-gaza-fishing-waters.html
).
[3] Nota di
Andrea Carancini: a chi obbiettasse che non tutti gli israeliani sono razzisti,
si può rispondere che ciò è certamente vero ma è altrettanto vero che la
popolazione israeliana sta assumendo un atteggiamento verso i non ebrei sempre
più razzista, come dimostra un sondaggio dell’anno scorso (Israele: il 55% è d’accordo coi rabbini razzisti: https://www.andreacarancini.it/2011/01/israele-il-55-e-daccordo-coi-rabbini/
).
4 Comments
    • Anonimo
    • 9 Marzo 2012

    If you want your blog to have any credibility then I suggest you dont quote Jo Ann Wesscott. That woman is a known lunatic and anti Semite. She should be medicated and nobody in the pro Palestinian movement wants to be associated with her.
    She is crazy and is known by the police for harassing her neighbours.

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  1. Fatto sicuramente minore, ma significativo per comprendere il dibattito sui diritti dei palestinesi in Occidente: a New York un produttore di film porno, Michael Lucas, ha imposto alle associazioni gay della città di non parlare della Palestina, minacciando, in caso di disobbedienza, di tagliare tutti i fondi con cui le finanzia (link: Scontro tra LGBT a New York). Insomma, non solo non si vuole difendere i diritti dei palestinesi, ma non si vuole neppure che se ne parli…

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  2. Grazie dell'interessante informazione!

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  3. @Anonimo: Love so much the kind and gentle people like Jo Ann!

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