Ebrei bianchi razzisti protestano contro le scuole senza segregazione razziale

Ebrei bianchi razzisti protestano contro le scuole senza segregazione razziale

EBREI BIANCHI
RAZZISTI PROTESTANO CONTRO LE SCUOLE PER BAMBINE SENZA SEGREGAZIONE RAZZIALE

Di Austin Cline, 27
giugno 2010[1]

Una delle più grandi manifestazioni di protesta mai svoltesi
a Gerusalemme non era sul conflitto con i palestinesi o sull’antisemitismo. No:
era opera di ebrei bianchi di origine esteuropea sconvolti che le loro figlie
avrebbero dovuto andare a scuola con bambine di pelle scura di origine
mediorientale e nordafricana. I bianchi – ebrei askenaziti – sostengono di non
essere razzisti, e di essere solo integralisti etnici perché non vogliono
mescolarsi con gli ebrei sefarditi. Ebbene sì, tutto ciò li fa sentire più
morali.

Il fatto innegabile è, però, che si tratta di ebrei bianchi
che protestano contro una decisione della Corte Suprema che desegrega le scuole
con bambini di pelle scura. La protesta ha coinvolto oltre 100.000 ebrei
bianchi solo nel centro di Gerusalemme.

Esther Bark, 50 anni,
che ha sette figlie, ha detto che la questione è quella di tenere le bambine
lontano dalle tentazioni del mondo moderno. 
“Metterle all’improvviso in un ambiente aperto non va bene per loro”, ha
detto.

I leader religiosi
sefarditi non hanno criticato pubblicamente la manifestazione o il
comportamento dei genitori askenaziti.

Nissim Zeev, un
deputato del partito politico ortodosso sefardita Shas, ha detto che la questione dovrebbe essere definita da un
tribunale rabbinico, e che la condanna al carcere dei genitori è “sconcertante”.
Ha sostenuto che le bambine sefardite hanno il diritto di scegliere di
frequentare una scuola mista.

“Tutti vogliono mandare
i loro figli nelle scuole askenazite”,  ha
detto un altro manifestante, Zion Harounian, 62 anni, un sefardita padre di
nove figli. “La qualità delle scuole askenazite è molto più alta. Sono politicamente
più forti, così hanno più soldi”.

Fonte: Yahoo[2].

Se questo è come trattano dei correligionari che sono
semplicemente un po’ differenti da loro in termini di discendenza etnica e di
colore della pelle, non c’è da meravigliarsi che trattino i palestinesi così
male. Sembra che non riescano a gradire, tollerare o solo trattare con un po’
di urbanità chiunque non si conformi
a dei pregiudizi estremamente ristretti. Come riuscirà qualcuno a conformarsi
per non essere pubblicamente fustigato e poi esiliato?

Questo è solo l’ultimo episodio di una lunga serie di conflitti
tra gli ebrei ultraortodossi e lo stato. I politici israeliani fanno sempre i
salti mortali all’indietro (o in avanti?) non solo per accontentare gli
ultraortodossi, ma addirittura per privilegiarli e costringere gli altri
cittadini israeliani a conformarsi alle aspettative degli ultraortodossi. Eppure,
qualche volta, non possono piegarsi a sufficienza – basta solo, ad esempio, una
certa indipendenza della magistratura per produrre conflitti come questo.

Cosa farà il governo israeliano? Prenderà delle misure per
annullare la decisione della Corte Suprema e quindi per aiutare gli
ultraortodossi a conservare il loro sistema di segregazione razzista? In questo
caso, ciò costituirà un ulteriore chiodo sulla bara di Israele come stato laico
e democratico. Più gli ultraortodossi vincono, più Israele diventa teocratico,
autoritario e illiberale – e le cose stanno andando già molto male. Quanto ci
vorrà prima che gettino la maschera e che si rivelino come la versione ebraica Dell’Arabia Saudita?

[1] Traduzione
di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://atheism.about.com/b/2010/06/27/racist-white-jews-protest-racially-integrated-girls-school.htm
[2] http://news.yahoo.com/s/ap/20100618/ap_on_re_mi_ea/ml_israel_segregated_school
(ma la pagina sembra che sia stata cancellata, n. d. t.). Ma vedi il seguente
articolo: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3906746,00.html

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