Kareem Abdul-Jabbar: una schiacciata contro Israele!

Kareem Abdul-Jabbar: una schiacciata contro Israele!

LA LEGGENDA DEL BASKET KAREEM ABDUL-JABBAR NON VISITERÀ ISRAELE, SEGNANDO UNA SCHIACCIATA SECCA A FAVORE DEL BDS[1][2]

Di Nora Barrows-Friedman, 29.06.2011
Kareem Abdul-Jabbar, il leggendario giocatore di basket che, durante la sua ventennale carriera come all-star dell’NBA, ha fatto più punti, bloccato più tiri, e vinto più premi come MVP[3] di ogni altro giocatore della storia fino al suo ritiro nel 1989, ha rinunciato a venire in Israele a causa di “proccupazioni suscitate dalla violenza nel giorno della Nakba”.
Secondo la US Campaign to End the Israeli Occupation[4], ad Abdul-Jabbar era stato proposto di mostrare il suo nuovo film documentario sulla segregazione razziale nel basket, On the Shoulders of Giants[5], a un pubblico israeliano in una visita promossa dal ministero degli esteri israeliano e dal consolato israeliano di New York. Egli avrebbe dovuto anche partecipare al “Spirit of Freedom Award” del Jerusalem Film Festival.
La US Campaign ha riferito oggi[6] che
In una corrispondenza privata la US Campaign to End the Israeli Occupation ha confermato che l’ex star dei Los Angeles Lakers ha deciso di non visitare Israele, a causa di preoccupazioni emerse “dopo la violenza del Nakba Day”. La commemorazione di quest’anno della Nakba ha avuto come risultato la morte di 12 palestinesi disarmati dopo che le forze israeliane avevano aperto il fuoco[7] contro i profughi che cercavano di esercitare il loro diritto al ritorno riconosciuto a livello internazionale.
Kareem Abdul-Jabbar, grazie per aver definito “orribile” Israele! Le istituzioni culturali israeliane come il Jerusalem Film Festival vengono cinicamente usate per brandire Israele come un faro di progresso culturale e tecnologico, distogliendo l’attenzione dalla sua politica di occupazione e di apartheid. Per questa ragione, il boicottaggio culturale di Israele è una componente chiave del crescente movimento – a guida palestinese – per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (BDS[8]) contro Israele fino a quando essa non si conformerà al diritto internazionale.
Da quando Abdul-Jabbar ha confermato la sua decisione di non visitare Israele, più di 100 gruppi palestinesi della società civile e associazioni di solidarietà al boicottaggio hanno firmato una lettera di ringraziamento, esortandolo a “tenere duro sulla sua decisione e a non permettere che il suo buon nome dia un’aria di legittimità alle violazioni da parte di Israele dei diritti umani”.
La US Campaign afferma che i firmatari della lettera di ringraziamento includono la Palestinian Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel[9] (PACBI), il Boycott! Supporting the Palestinian BDS Call from Within (Israel)[10] la Organization for Black Struggle[11], sei associazioni americane islamiche, quattro associazioni ebraiche, 14 gruppi universitari, e dozzine di altre associazioni membri della US Campaign. Viene fatto parimenti notare che le star americane del cinema Meg Ryan e Dustin Hoffmann “hanno similmente declinato l’annoscorso l’invito al Jerusalem Film Festival dopo gli attacchi mortali alla prima Gaza Freedom Flottilla[12].
CHIARIMENTO
Questo post del blog è stato leggermente rivisto per chiarire che, in primo luogo, Kareem Abdul-Jabbar non ha mai confermato la sua visita in Israele. 

[1] Boycott, Disinvestment, Sanctions: movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele.
[2] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/blog/nora/basketball-legend-kareem-abdul-jabbar-cancels-israel-appearance-slam-dunk-bds
[3] Most Valuable Player: giocatore migliore.
[4] Campagna americana per far cessare l’occupazione israeliana.
[5] Sulle spalle dei giganti.

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