Farnaz Fassihi e il Wall Street Journal sbugiardati da Michael Hoffman

Farnaz Fassihi e il Wall Street Journal sbugiardati da Michael Hoffman

LA REPORTER DEL WALL STREET JOURNAL RISPONDE ALLE ACCUSE DI MICHAEL HOFFMAN[1]
Mercoledì, 2 marzo 2011

Sulla rubrica di ieri di On the Contrary[2] abbiamo rimproverato il Wall Street Journal di aver omesso, nel servizio del giornale sul “movimento di opposizione” in Iran (“Iran opponents said to be jailed”, Wall Street Journal, 1 marzo) importanti fatti contestuali.

La reporter che ha scritto l’articolo del “Wall Street Journal” ha risposto. La nostra risposta segue alla replica della reporter.

Il 1 marzo 2011, alle 6:59, Fassihi, Farnaz [foto], ha scritto:

Caro Michael,
grazie della sua nota. I punti cui lei si riferisce come omessi non sono fatti, sono teorie messe avanti soprattutto dal governo iraniano a difesa della sua mano pesante contro l’opposizione. La ragione per cui non abbiamo approfondito le accuse dell’Iran secondo cui gli esponenti dell’opposizione sono agenti degli Stati Uniti e di Israele è che l’Iran non ha fornito prove che noi possiamo approfondire. [L’Iran] non ha presentato o provato queste accuse in tribunale né ha reso pubblica alcuna prova per sostenere queste dicerie.
Noi riferiamo con accuratezza le nostre storie e cerchiamo di tenerci alla larga da teorie del complotto e dalla retorica ripetitiva.
Distinti saluti,
Farnaz
Il 2 marzo 2011 Michael Hoffman ha scritto:
Cara Farnaz Fassihi,

È una “teoria del complotto” il fatto che lo scienziato iraniano Majid Shahriari sia stato ucciso da una bomba [foto] e che un secondo scienziato, Fereydoon Abbasi, sia stato gravemente ferito a Teheran il 29 novembre, e che anche la moglie del dr. Abbasi sia stata uccisa dall’attentato dinamitardo?

È una “teoria del complotto” che Seymour Hersch abbia riferito sul “New Yorker” quanto segue?
“Il Congresso ha accolto una richiesta del Presidente Bush di finanziare una significativa intensificazione di operazioni nascoste contro l’Iran, secondo correnti e pregresse fonti militari, congressuali e di intelligence. Queste operazioni, per le quali il Presidente ha chiesto 400 milioni di dollari, sono state descritte in una direttiva presidenziale firmata da Bush, e sono mirate a destabilizzare la leadership religiosa del paese…La direttiva era incentrata su…cercare di sovvertire il governo mediante un cambio di regime…In Iran, agenti della C. I. A. ed elementi regionali hanno le capacità linguistiche e le conoscenze locali per prendere contatti per conto degli operativi del JSOC (Joint Special Operation Command), e stanno lavorando con loro per inviare personale, materiale e denaro in Iran da un’oscura base dell’Afghanistan occidentale. Di conseguenza, al Congresso è stata fornita solo una visione parziale di come il denaro autorizzato può essere usato. Una delle missioni della task force del JSOC [è] di mirare a ‘obbiettivi molto importanti’…” (“The Bush Administration Steps Up Its Secret Moves Against Iran”[L’amministrazione Bush intraprende i suoi passi segreti contro l’Iran], The New Yorker, 7 luglio 2008).
È l’Iran che ha messo avanti tutto ciò, o Seymour Hersch?

È una “teoria del complotto” che il Mujahideen-e-Khalq, conosciuto in Occidente come il M. E. K. [foto] sia stato sulla lista dei terroristi del Dipartimento di Stato per più di un decennio, e tuttavia in anni recenti abbia ricevuto armi e intelligence, direttamente o indirettamente, dal governo degli Stati Uniti?

È una “teoria del complotto” che gli israeliani abbiano in programma di cercare il rovesciamento del governo iraniano?
È una “teoria del complotto” che il Telegraph abbia riferito quanto segue?

“Israele ha iniziato una guerra nascosta contro l’Iran come alternativa a bombardamenti militari diretti contro il programma nucleare di Teheran…L’elemento più drammatico del programma ‘decapitazione’ è il progettato assassinio di figure di vertice coinvolte nelle operazioni atomiche dell’Iran…Reva Bhalla, analista superiore di Stratfor, la compagnia privata di intelligence statunitense con forti legami con i servizi segreti del governo, ha detto che la strategia era di eliminare persone chiave…[Anche] ‘senza bombardamenti militari, vi sono ancora possibilità considerevoli di sconvolgere e danneggiare il programma iraniano e tutto ciò è stato fatto con un certo successo’, ha detto Yossi Melman, un preminente giornalista israeliano che si occupa di questioni di sicurezza e di intelligence per il giornale Haaretz”. (“Israel launches covert war against Iran”, The Telegraph [UK], 16 febbraio 2009).

È il governo iraniano che mette avanti, o “Haaretz” e il “Telegraph”?
Fingendo che gli Stati Uniti e Israele non abbiano programmi in corso per rovesciare il governo dell’Iran, lei dà la falsa impressione che l’Iran è al sicuro dalla sovversione e dal terrorismo stranieri e che la controversia sul movimento di opposizione sia una questione interna.
Lei fa la cronaca del movimento iraniano di opposizione in un vuoto. Lei serve l’agenda neocon, non la verità.
Vergogna!
Cordiali saluti,
Michael Hoffman 

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://revisionistreview.blogspot.com/2011/03/wall-street-journal-reporter-responds.html

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