Una lettera del 6 Ottobre di Vincent Reynouard

Una lettera del 6 Ottobre di Vincent Reynouard

Rilevato in una lettera di Vincent Reynouard – in prigione per reati d’opinione dal 9 Luglio! – datata 6 Ottobre, il seguente passaggio:

(…)
Ho saputo ieri (5 Ottobre) che il 29 Settembre, in seguito a una richiesta di rogatoria presentata dalla Francia, la polizia belga ha interrogato la persona presso la quale “Sans Concession” [mensile che pubblicava gli articoli di Reynouard] veniva stampato. In particolare, gli è stato chiesto se ero io che facevo il lavoro. Per ora, non ne so di più. Ma tutto porta a credere che verrà messo in piedi un nuovo caso, forse nella speranza di prolungare il mio soggiorno in prigione o di rimandarmici dopo la mia uscita.
Tutto ciò non mi turba affatto. È la guerra, e ognuno utilizza le armi di cui dispone: da parte revisionista, la richiesta di argomenti razionali; dall’altra parte, il ricorso ai giudici e a leggi fatte su misura per tentare di far tacere gli interroganti. Signore, signori, traete le vostre conclusioni…
I nostri avversari possono accanirsi su di me e, di conseguenza, sulla mia famiglia. Le loro infamie si ritorceranno presto o tardi contro di loro. La loro menzogna è già morta. Colpire quelli che rivelano che l’encefalogramma è piatto non serve a niente. Certo, questo ritarderà l’annuncio della notizia, ma il cadavere sta andando in decomposizione e verrà il giorno in cui l’odore insopportabile disturberà tutte le narici.
Ecco perché, dal fondo della mia cella, resto sereno. E continuerò a dirlo: “L’encefalogramma è piatto”. Semplicemente perché è DAVVERO piatto. Ciò che penso e credo peraltro non cambia nulla. È piatto, punto.
(…)

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