Lettera di Michael Hoffman al governo cinese su Google e la censura

Lettera di Michael Hoffman al governo cinese su Google e la censura

Lettera del revisionista americano Michael Hoffman al governo cinese riguardante Google e la censura:

Ambasciatore Zhou Wenzhong
Ambasciata di Cina
2201 Wisconsin Avenue, N. W.
Washington D. C. 20007

13 Gennaio 2010[1]

Caro Ambasciatore Wenzhong,
Re: Google vs. China

Nei notiziari di oggi leggiamo quella che appare come la commovente presa di posizione di Google, il gigante dei motori di ricerca di Internet, contro la “censura cinese”. I media statunitensi sono complici nella diffusione del mito farsesco sulla presunta presa di posizione di Google contro la censura.

Il fatto è che lo stesso Google pratica la censura sulla storiografia e sull’erudizione dissidenti. Agli scienziati, agli storici e ai giornalisti che in occidente studiano, e di conseguenza dissentono da, ogni aspetto del vasto corpus della storia della seconda guerra mondiale classificato con il neologismo di “Olocausto”, viene negato l’accesso all’opinione pubblica mediante varie forme di censura e di repressione. La ricerca investigativa dissidente da parte di studiosi e di giornalisti in questo campo viene chiamata con il termine – quasi teologico – peggiorativo e inesatto di “negazionismo dell’Olocausto”.

Presso Google, tutto ciò si manifesta con il rifiuto di pubblicare gli annunci pubblicitari dei libri e degli altri supporti mediatici “negazionisti” e con la censura di ogni forma di espressione qualificata come “negazionismo dell’Olocausto”.

Nel 2006, Google censurò dei video prodotti dal sottoscritto che riguardavano Auschwitz, Deborah Lipstadt e lo storico protestante Charles Provan. Nel caso del signor Provan, la video-intervista con lui venne censurata da Google perché Provan, che accetta la tesi delle camere a gas omicide presuntamente utilizzate dai nazisti, osò affermare nel corso dell’intervista videoregistrata che erano i detenuti giudei a far funzionare nel campo di concentramento di Treblinka le camere a gas omicide.

Dopo aver ricevuto numerose lamentele e proteste per la rimozione dei miei video di storia da “Google Video”, la compagnia Google non ha mai risposto a nessun reclamatore. L’arroganza e l’ipocrisia di Google non conoscono davvero confini.

I video di storia censurati da Google non contenevano invettive razziste di alcun genere. Né contenevano materiale pornografico. Sono stati censurati solo per il fatto che contraddicevano la versione americana ufficiale di ciò che accadde durante la seconda guerra mondiale.

Le scrivo per informare Lei e il popolo cinese che il tentativo di Google di presentarsi quale campione della libertà di parola contro la Cina, è un’impostura. Loro censurano e, ciò che è peggio, sono dei censori disonesti perché pretendono di essere dei sostenitori della libertà di parola quando di fatto sono colpevoli della stessa cosa per la quale accusano il governo cinese.

Cordiali saluti,
Michael Hoffman

Ex reporter, New York Bureau of the Associated Press
Box 849, Coeur d’Alene, Idaho 83816 USA
Email: [email protected]
[1] http://revisionistreview.blogspot.com/2010/01/hoffmans-letter-to-china-concerning.html

2 Comments
  1. senza considerare che in italia sono centinaia i siti "di scommesse" bloccati, così come i siti di pedopornografia. La censura però, per noi, in questo caso è giusta, mentre ci sembra ingiusta la censura cinese. A me questa distrofia cerebrale spaventa tantissimo perché ci porta a giudicare il demone vicino, senza rendersi conto che demoni lo siamo pure noi…

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    • Anonimo
    • 30 Gennaio 2010

    Comunque era gia' in rete la notizia che google e yahoo erano i fornitori dell'hardware del firewall cinese,quindi si deduce che le lamentele sono solo perche' ancora una volta gli usa non riescono nel tentativo di inscenare rivoluzioni colorate con twetter e simili.
    Si legge anche che i fondatori di google hanno avuto un aiuto finanziario da un ebreo-americano che gli ha permesso di diventare un colosso.
    Se poi analizziamo anche la collaborazione con le varie agenzie per la sicurezza americane si capisce che google e qualsiasi altro motore di ricerca americano non sono per la liberta' e la libera informazione.
    I soldi sono il motore dell'universo.
    Ciao.
    Giuseppe.

    Rispondi

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