Radio Spada “scomunicata” da Sodalitium

Radio Spada “scomunicata” da Sodalitium

Dal blog del Centro studi Federici:

http://federiciblog.altervista.org/2015/06/12/comunicato-dellistituto-mater-boni-consilii-radio-spada-un-parere-e-un-consiglio/
 

COMUNICATO DELL’ISTITUTO MATER
BONI CONSILII: “RADIO SPADA”: UN PARERE E UN CONSIGLIO

12 giugno 2015

Centro studi Giuseppe Federici –
Per una nuova insorgenza

Numerosi fedeli ci hanno chiesto
informazioni e valutazioni su “Radio Spada”  

Radio Spada” si presenta come un “sito di
controinformazione” cattolico (dal 2012) e una casa editrice (dal 2013); di
fatto è qualche cosa di più, giacché si parla di uno “spirito radiospadista”, e
di una “visione e missione” di Radio Spada, che è infatti una associazione alla
quale si può aderire diventando Soci mediante tesseramento a pagamento. 

L’ “Istituto Mater Boni Consilii” non avrebbe
motivo di occuparsi e preoccuparsi delle attività di “Radio Spada” (in vari
casi anche degne di approvazione) più di quanto non lo faccia per numerosissimi
altri siti o case editrici nati in questi ultimi anni nel variegato mondo
“tradizionalista”, se non fosse per una peculiarità di “Radio Spada”.
L’associazione in questione conta infatti, tra i fondatori e i più attivi
collaboratori, numerosi amici che notoriamente condividono la posizione
dell’Istituto “Mater Boni Consilii” sulla situazione attuale dell’Autorità
nella Chiesa (Tesi detta di “Cassiciacum”, di Mons. M.L. Guérard des Lauriers
o.p.). Questa collaborazione ha fatto credere a molti, e fa credere ancora ad
alcuni, che possa esistere, tra “Radio Spada” e il nostro Istituto, una qualche
collaborazione o amicizia o identità di vedute. Un articolo recente di “Radio
Spada” ha d’altronde pubblicamente posto il problema delle “collaborazioni
interne al ‘movimento di resistenza’ al neomodernismo”, collaborazioni che non
dovrebbero escludere i difensori della Tesi di Cassiciacum, come pure, tra i
“sedevacantisti”, quelli avversi alla Tesi di Mons. Guérard des Lauriers.
Al fine di evitare ogni possibile equivoco, e
di consigliare quei fedeli che hanno fiducia nel nostro Istituto (sia quelli
che hanno aderito a “Radio Spada”, sia quelli che potrebbero farlo in futuro),
dopo ripetuti tentativi fatti in privato alle persone interessate, siamo giunti
alla conclusione che sia opportuna e inderogabile una pubblica presa di
posizione.
L’Istituto “Mater Boni Consilii” dichiara
dunque di non avere nulla a che vedere con “Radio Spada”, di non condividerne i
principi, e di sconsigliare pertanto a chi condivide la nostra posizione
l’iscrizione a “Radio Spada” o la collaborazione con la medesima associazione.
Il motivo principale di questa decisione
risiede nel programma stesso di “Radio Spada”, sia in quanto casa editrice
cattolica, sia in quanto sito di controinformazione:
“Questo progetto editoriale nasce dalla
collaborazione di un gruppo di giovani, dall’unione polifonica di energie e
sensibilità differenti, per la difesa e la diffusione della comune Fede
cattolica, dei principi e dei valori della Civiltà cristiana” (dalla
presentazione delle Edizioni Radio Spada)
“Radio Spada non è espressione di un solo
punto di vista, ma è gestito da più persone – più voci che vogliono
rappresentare sensibilità ecclesiali diverse, sempre nell’alveo della
bimillenaria Tradizione della Chiesa. Chi legge RS, lo può notare chiaramente:
è un esperimento felice e ben riuscito (e speriamo continui così). Poi ognuno –
negli ambiti di propria pertinenza ecclesiale – agisce iuxta propria principia.
Non si tratta di pluralismo, ma di pluralità: più voci che vogliono tendere ad
un unico Fine, la maggior gloria di Dio e la salvezza delle anime”. (dalla
presentazione del sito Radio Spada)
Un esponente del consiglio direttivo di Radio
Spada esemplificava così detto programma, nel quadro di un ipotetico
coordinamento dei siti cattolici:
“Radio Spada è gestito da più persone e non è
espressione di un solo punto di vista. Ci scrivono cattolici “generici”,
tradizionalisti di varie obbedienze, cani sciolti, amici del Motu Proprio,
ratzingeriani, lefebvriani, sedevacantisti et ultra. Chi lo legge, lo può
notare chiaramente: è un’esperimento felice e ben riuscito e speriamo continui
così. Poi ognuno negli ambiti di propria pertinenza agisce iuxta propria
principia” (sul blog di Messa in Latino, 10 gennaio 2013).
A prima vista, il proposito manifestato da
Radio Spada sembra apprezzabile, invitando alla concordia, alla collaborazione
e all’amicizia tutti i cattolici di sensibilità “tradizionale” in vista di
finalità comuni. Un esame più attento mette in evidenza, però, l’applicazione
pratica di un metodo che non esiteremmo a considerare “ecumenista” e
“modernista”, se i collaboratori di Radio Spada non si dichiarassero per
l’appunto avversari dell’ecumenismo e del modernismo. Per l’ecumenismo, bisogna
guardare a ciò che unisce piuttosto che a ciò che divide, anche in materia di
fede; e per il modernismo, le differenze dottrinali sono questione di
sensibilità e di sentimento religioso. Divisioni che toccano la fede e la
morale sono ridotte a mere questioni di “sensibilità”, come se fosse questione
di sensibilità, per un cattolico, riconoscere o meno una data persona come
Romano Pontefice, accogliere o meno il suo magistero, assistere o meno alla
liturgia da lui promulgata. Nell’unione polifonica organizzata da Radio Spada
può suonare il sedevacantista, il lefebvriano, il ratzingeriano e persino la
militante (nel passato) del dialogo ecumenico e interreligioso che non rinnega
nulla (nel presente) del suo passato. Né vale obiettare che, finito il concerto
radiospadista, ognuno può rientrare negli “ambiti di propria pertinenza
ecclesiale” ed agire secondo i propri principi (iuxta propria principia). Senza
voler fare paragoni infondati, anche nelle Logge massoniche i fratelli possono
conservare i propri principi religiosi, a condizione di rispettare quelli degli
altri.
Poiché però ogni società ha nell’autorità la
causa della sua unità, e ogni ente ha una sua precisa finalità, anche “Radio
Spada” non può sfuggire a queste leggi. La “polifonia” programmatica di “Radio
Spada” diventerebbe cacofonia anarchica, senza una precisa finalità, in assenza
di un “direttore d’orchestra” che, al di là della pluralità degli orchestrali,
diriga i vari collaboratori in una ben precisa direzione. Qual è la musica che
il direttore fa suonare a così diversi orchestrali? Non lo sappiamo con
certezza: potrebbe essere quella dei movimenti Ecclesia Dei-Summorum Pontificum
o della Fraternità San Pio X (il che è lo stesso dopo che la Fraternità è stata
canonicamente riconosciuta dal “vescovo” di Buenos Aires), della quale sono
fedeli dichiarati, o di altre entità, o di Radio Spada stessa, finalizzata
pertanto a sé stessa. Una cosa è certa: questa “musica” non è quella del nostro
Istituto, che fin dalla sua fondazione ha fatto della dottrina comune a tutti i
suoi membri la base indispensabile di un comune lavoro.
Consigliamo quindi quei fedeli che nel
passato hanno mostrato amicizia e fiducia nel nostro Istituto, e che ora
sostengono Radio Spada, a non proseguire in un cammino che – seguendo un lento
ma sicuro “trasbordo ideologico”, rischia di portarli – come tanti altri prima
di loro – sulla sponda opposta a quella di partenza.
Verrua Savoia 12 giugno 2015, festa del S.
Cuore di Gesù

Andrea Giacobazzi, il commerciante di diamanti fondatore e leader di Radio Spada

One Comment
  1. Ormai assisto a queste prese di distanza tra cattolici di frangia con assoluta equidistanza …

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