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  1. Interessante il seguente link:
    http://www.unostambeccoadamanhur.it/2012/09/08/0re-14-30-17-00-capitolo-ottavo-i-magici-templi/
    da cui ho tratto la seguente citazione:
    "Poi, venne l’estate del 1992.
    Era la mattina del 3 di luglio. Furetto e io abitavamo insieme da alcuni mesi, a Magilla, poco distante da Casa del lago; al mattino arrivammo a Damjl e trovammo in parcheggio un’aria strana, e alcuni capannelli di cittadini che parlavano fittamente. Venimmo subito informati di ciò che stava succedendo: di primo mattino, il Procuratore della Repubblica in persona, da Ivrea, si era presentato alla Porta del Sole con 60 carabinieri, con l’obiettivo di trovare i Templi. Una segnalazione alla Procura, da parte di un gruppo di ex damanhuriani, ne aveva segnalato l’esistenza.
    Chi era alla Porta del Sole, quel mattino, trattenne a lungo il fiato per la piega che avrebbero potuto prendere gli eventi. Poi, dopo una mattinata di tensione, Falco, arrivato nel frattempo alla Porta del Sole, prese i telecomandi delle porte a scomparsa e aprì i Templi dell’Umanità.
    Il Procuratore ispezionò tutta la struttura.
    Poi, prese una decisione che andò al di là delle nostre aspettative, e ci permise di trasformare un’apparente sconfitta nell’inizio di una nuova fase della nostra storia: pose l’opera sotto sequestro ma, in considerazione del suo valore, la affidò alla nostra tutela per tutte le manutenzioni delle quali necessitava. Inoltre, mantenne il riserbo nei confronti della stampa sulla scoperta dei Templi, il che ci permise di avere il tempo di trovare noi la maniera giusta per parlarne al mondo.
    Sapevamo che avremmo dovuto superare molte prove per poter continuare a costruirli, abbellirli, utilizzarli. Ma provammo anche una nuova forma di speranza: i Templi erano stati scoperti e, proprio per questo motivo, potevano ora essere presentati al mondo intero. Il loro messaggio di amore per la Bellezza, l’Armonia, la Spiritualità non avrebbe potuto rimanere senza effetto.
    Il magistrato era il Procuratore Bruno Tinti, che negli ultimi anni è salito agli onori della cronaca anche come autore del pamphlet “Toghe rotte”, sull’amministrazione della giustizia in Italia. Nel marzo del 2008 sono stato, insieme a lui, ad altri magistrati e ad altri damanhuriani, tra i relatori di un convegno organizzato dall’Accademia dell’Equilibrio, intitolato “Leggi scelte o subite”".

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