Abu Mazen si ricordi di Naguib Mahfuz!

Abu Mazen si ricordi di Naguib Mahfuz!

Abu Mazen
Che dire dell’ultima
dichiarazione di Abu Mazen?
Abu Mazen:
“L’Olocausto il più odioso crimine contro l’umanità”
Come captatio
benevolentiae mi è sembrata fin troppo
scoperta.
Nell’articolo, firmato
dall’esponente del B’nai B’rith Maurizio
Molinari[1]
,
mi ha colpito però l’ultimo passaggio:
“In
passato Abu Mazen era stato accusato di antisemitismo da parte di leader
israeliani, come il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman, per essersi
laureato a Mosca con una tesi nella quale sosteneva che vi fu una certa
cooperazione fra elementi del movimento sionista e la Germania nazista prima
dell’Olocausto. In più interviste, Abu Mazen smentì in seguito tale
interpretazione storica, affermando che non voleva negare la Shoà e
riconoscendo lo sterminio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale”.
“Una certa
cooperazione fra elementi del movimento sionista e la Germania nazista prima
dell’Olocausto”. Perché, non è vero? Ormai, viviamo in tempi per cui dire la
verità
su certi fatti viene subito etichettato come “antisemitismo”. Un
clima che mi fa venire in mente, per contrasto, una vecchia (e, forse,
dimenticata) presa di posizione: quella del Premio Nobel egiziano per la
letteratura Naguib Mahfuz, non particolarmente noto per essere un estremista …
«LA DUREZZA DI ISRAELE
MI FERISCE»
Di Naguib Mahfuz, 2002
Non
ricordo di essermi mai sentito tanto ferito come questa volta per la selvaggia
offensiva israeliana nei territori palestinesi. E per il successivo
accerchiamento del capo dell’Autorità palestinese, trattato in modo così
umiliante. Gli è stata bloccata persino l’erogazione dell’acqua e della
corrente elettrica, e poi gli è stato chiesto di condannare il terrorismo. Ciò che
Israele sta facendo è la peggiore forma di terrorismo. Perché è un terrorismo
di Stato e non di singoli individui. Ecco perché la comunità internazionale non
deve restare silente.
Invece
quello che fanno i palestinesi va considerato pura autodifesa. Essi cercano il
martirio per la loro patria e la loro libertà. Noi dobbiamo, in questo
frangente, sostenere l’Intifada dell’eroico popolo palestinese. Dobbiamo appoggiarla
in tutti i modi, dopo che è stato dimostrato che è l’unico strumento per
restituire la speranza a un popolo che subisce una delle peggiori occupazioni,
in un’epoca in cui il colonialismo non esiste più.
I
palestinesi non hanno alternative di fronte alla malvagità di Israele, non
hanno altri strumenti fuorché la lotta armata , dal momento che tutti i loro
sforzi per la pace sono stati sabotati e Sharon ha fatto abortire l’iniziativa
araba per una soluzione pacifica violando tutte le leggi internazionali. Egli ha
tolto ogni significato alla vita dei palestinesi. Perché allora criticarli se
vanno incontro alla morte cercando di conferire alla loro esistenza quel
significato nella vita di tutti i giorni? Invadendo i territori Israele ha
dichiarato una guerra selvaggia ai palestinesi. Una guerra in cui sono state
violate tutte le regole. Eppure i palestinesi hanno gli elementi per vincere,
mentre la situazione di Israele peggiora sempre di più. Dal punto di vista
economico, sociale e psicologico.

Naguib Mahfuz

[1] Su Maurizio
Molinari vedi Emmanuel Ratier, MISTERI E
SEGRETI DEL B’NAI B’RITH,
Verrua Savoia 1995, pp. 320-329.
In particolare, si veda la nota 46 a p. 329, da cui
apprendiamo che Molinari è stato, tra l’altro, redattore diplomatico dei
quotidiani (ultra-atlantisti) Il Tempo e
La Voce Repubblicana
Il capitolo sul B’nai B’rith in Italia è disponibile anche
in rete: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=16953

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