Il Museo della Shoah: un ecomostro a Roma

Il Museo della Shoah: un ecomostro a Roma

Ho ricevuto ieri una mail con la seguente notizia: “IL MUSEO DELLA SHOAH – UN ECOMOSTRO A ROMA”. Ecco il testo:

“Un ecomostro costruito ai piedi di Villa Torlonia. Un enorme parallelepipedo, nero come l’inferno, che terrorizzerà i residenti e soprattutto i bambini del quartiere Nomentano, che rischiano financo i maxi schermi esterni con il programma H24 della trasmissione di video sulla deportazione degli ebrei”.

Da un articolo di Tommaso Martini (http://www.sindromedistendhal.com/Alzheimer/Memoria-08/museo-shoah-roma.htm ) apprendiamo però che le cose stanno anche peggio: il parallelepipedo non verrà costruito “ai piedi” della Villa, ma proprio dentro il parco (“3mila metri quadrati all’interno del parco della villa”, e cioè di un’area verde di 14 ettari: uno dei polmoni di Roma). L’articolo, pur da una prospettiva celebrativa, ricorda le proteste degli abitanti della zona che “hanno cercato di opporsi alla cementificazione del parco”. In effetti, dal blog “Via Torlonia” (che esprime le posizioni del COMITATO RESIDENTI PER LA SALVAGUARDIA DI VIA ALESSANDRO TORLONIA) apprendiamo ulteriori, sconcertanti particolari:

“La costruzione sarà di tre piani, di cui uno seminterrato, per non dare ombra ai palazzi circostanti. In tutto 10 metri d’altezza su circa 1.300 metri quadrati di base, che ne svilupperanno circa 2.500 di spazi calpestabili, per mostre permanenti e temporanee, percorsi audiovisuali, una sala conferenze di 150 posti, una biblioteca. All’esterno si presenterà come un parallelepipedo nero e lucido con un’enorme facciata liscia incisa dai nomi degli ebrei italiani deportati nei campi di concentramento dai nazisti. Facciamo un po’ di conti? 10 metri quadrati in elevazione, più almeno cinque in interrato = 15 metri di altezza x 1.300 mq di superficie… fa 19500 mc. Quasi ventimila metri cubi di cemento e si ha il coraggio di dire che sarà una struttura a basso impatto ambientale?” (http://viatorlonia.blogspot.com/2007/03/il-progetto-per-il-museo-della-shoah.html ).

La data di inaugurazione dell’ecomostro dovrebbe essere quella del 16 Ottobre 2010. Il Presidente della Fondazione Museo della Shoah è il Premio Nobel Elie Wiesel (sulla carriera di questo eminente falso testimone dell’Olocausto vedi le puntualizzazioni di Robert Faurisson: http://www.ihr.org/leaflets/wiesel.shtml ).

12 Comments
  1. Una museo sulla " leggenda " dell'olocausto, non dimentichiamolo! Poi, quanto alla deportazione degli ebrei, certamente è stata delittuosa; ma ricordiamoci anche dei nostri IMI. Ottocentomila soldati italiani furono deportati da Rommel, ma nessunn museo al mondo li ricorda.

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    • Anonimo
    • 18 Giugno 2009

    veramente non fu Rommel …

    e poi il 90% – più o meno bene in arnese – ritornò a casa …

    mentre nei campi titini fu il contrario: il 90% – piuttosto male in arnese – restò da qualche parte laggiù.

    per non parlare dei campi di prigionia in Russia, di quelli non si sa nulla …

    tornando a bomba, Ecomostro dell'Olocausto: come lo chiamiamo?

    Ecocausto? Olomostro?

    facciamo un sondaggio?

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    • Anonimo
    • 18 Giugno 2009

    io preferisco il secondo, magari con la acca davanti:

    HOLOMOSTRO!

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    • Anonimo
    • 18 Giugno 2009

    Meglio: HOLOMO$TRO

    Ovvero: HO£OMOSTRO

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  2. Il fatto da mettere in evidenza è che ne sarà direttore un tizio , tale pezzetti marcello (presumo ebreo), che GIA' ricopre svariati incarichi, (ben remunerati spero per lui) in Italia ed all'estero.

    Con la fame di lavoro che abbiamo si da uno stipendio ad uno che già ne ha altri!

    Da tenere presente che il pezzetti( definito,non so da chi, il massimo conoscitore di Auschwitz,l'uomo che è stato oltre 100 volte ad Auschwitz(!!!) risulta "demolito" dalla critica di Carlo Mattogno.
    Si legga qui: http://www.vho.org/aaargh/ital/archimatto/articoli/oldil2/pez.html

    Con tutti i disoccupati che abbiamo…si poteva scegliere altra persona?

    Tanto a raccontare la trita olotiritera…è capace qualsiasi pappagallo.

    In ultimo: CHI ha stabilito che tale pezzetti marcello sarà il direttore del museo dell'olotruffa di Roma?

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    • Anonimo
    • 20 Giugno 2009

    Avete ragione, i campi di concentramento die nazisti erano molto più rispettosi dell'ambiente: pieni di verde, con le piscine e forse anche gli animatori.

    Siete ridicoli.

    Rispondi
    • Anonimo
    • 20 Giugno 2009

    Anonimo ha detto a proposito della deportazione dei militari italiani a partire dall' otto settembre '43- "veramente non fu Rommel …( a deportare i militari italiani).
    Io insisto nella mia affermazione: chi comandava il teatro di guerra nell'Italia del nord nei giorni seguenti l'armistizio? Rommel!Egli aveva ai suoi ordini oltre cinquecentomila soldati tedeschi.

    A riprova della mia asserzione contenuta nel primo commento a questo articolo, copio e incollo alcune notizie a riguardo:
    GLI INTERNATI MILITARI ITALIANI CATTURATI DAI TEDESCHI DOPO L'8 SETTEMBRE

    15.1. Quanti sono i militari italiani internati dai tedeschi?

    Con l'armistizio dell'8 settembre 1943 l'Italia interrompe l'alleanza con la Germania di Hitler e mantiene una situazione di incertezza del proprio status internazionale fino alla dichiarazione di guerra alla stessa Germania, resa pubblica il 13 ottobre, che trasforma il nemico di ieri in "cobelligerante" degli alleati; questi ultimi, infatti, rifiutano di considerare l'Italia loro alleato, sottolineando che si tratta del nemico di ieri sconfitto che ora combatte al loro fianco.

    La Germania attua il suo piano che tende a mettere fuori gioco l'Esercito italiano nelle zone di occupazione subito dopo l'armistizio, nel pomeriggio dell'8 settembre, disarmando in totale oltre un milione di soldati italiani; di questi circa 200.000 riescono a fuggire oppure ottengono rapidamente la liberazione in seguito a specifici accordi intervenuti tra i comandanti tedesco e italiano; altri muoiono nel corso dei trasferimenti verso i luoghi di destinazione oppure aderiscono a vario titolo alle forze nazifasciste; circa 650-700.000 raggiungono i luoghi di deportazione in Germania, in Polonia, in Bielorussia e in Ucraina; altri 100.000 rimangono nei Balcani.

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  3. È un'offesa a tutto il popolo italiano, alla sua storia. Il dominio degli ebrei non può giustificare tale mostruosità. Roma non può essere colonia di Israele. Lo scempio va impedito.
    Ed il falsario Wiesel va denunciato: gli deve essere impedito di diffamare il nostro popolo e la Germania.

    Luciano

    Rispondi
  4. "Presidente della Fondazione Museo della Shoah è il Premio Nobel Elie Wiesel". Sì, Wiesel,quindicenne ad Aushwitz, uno dei testimoni chiave dell'olocausto.Nel suo libro autobiografico "La Notte" assicura die di aver veduto geyser di sangue ebraico scaturire direttamente dal suolo del Campo di prigionia.
    Un testimone degno benn degno del "Nobel della menzogna olocaustica".

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    • Anonimo
    • 25 Giugno 2009

    Togliamo per un secondo
    i significati politici…
    ma lo avete visto?
    Nero,razionale,squadrato…
    fa davvero schifo!
    Una delle città più belle
    del mondo con una simile
    bruttura architettonica.

    Rispondi
  5. Cito dall'articolo:"Minimizzare la Shoah toglie agli ebrei una parte della loro umanità? Al nipote del deportato morto nel campo, cosa cambia il fatto che suo nonno sia morto insieme ad altri cinquecentomila o a sei milioni? Cosa cambia il fatto che suo nonno sia morto gasato o fucilato? Di sfinimento o di malattia? Se fossi quel nipote avrei voglia di sapere, ma che sia avvenuto in un modo o nell’altro, tutto ciò non cambierebbe nulla al mio dolore…Nessuno contesta i morti individualmente, nessuno dice a questo nipote “no, tuo nonno non è morto, il numerus clausus è raggiunto, e se non è tornato è perché ha preferito non tornare, approfittando per rifarsi una vita altrove…”. Allora qual è questa sofferenza così terribile che deve proibire ogni ricerca, ogni tentativo di discussione del numero o del modo in cui gli ebrei sono morti durante la seconda guerra mondiale? E perché colui che tenta di farlo diventa un criminale?".

    Professore, provi per un momento ad immaginare che Faurisson abbia ragione; che sia nel vero. Quale sarebbe la conseguenza? La conseguenza sarebbe apprendere che gli ebrei, -non tutti ovviamente ma assunti come categoria- ci abbiano deliberatamente ingannato per sessantacinque anni? A quale scopo e finalità continuerebbero in questa farsa? All'opposto, si sente di assumere che Faurisson sia impazzito?

    Rispondi
    • Anonimo
    • 29 Giugno 2009

    Si noti che la deportazione degli ebrei romani avvenne solo dopo che Mussolini era stato rovesciato.

    Rispondi

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