Gaza: comunicato del Centro di Salute Mentale

IL BOMBARDAMENTO ISRAELIANO DANNEGGIA GRAVEMENTE LE STRUTTURE UMANITARIE

Comunicato stampa del Gaza Community Mental Health Programme, 30 Dicembre 2008[1]

Verso le 1 e 50 del mattino di martedì 30 Dicembre del 2008, i bombardieri israeliani F-16 hanno colpito un sito della polizia palestinese a Gaza, che dista 70 metri dall’edificio principale del Gaza Community Mental Health Programme (GCMHP) a Sheikh Ejleen a Gaza Beach. Il bombardamento è avvenuto nel quadro dei perversi attacchi militari che l’esercito israeliano ha intrapreso contro Gaza a partire dal 27 Dicembre 2008.

Il brutale bombardamento ha provocato la massiccia distruzione dell’edificio principale dell’ GCMHP, in cui sono crollati completamente e parzialmente i muri e quattro soffitti. Danni estremi sono stati inflitti alle mobilie, alle attrezzature, ai dispositivi elettrici ed elettronici come pure ai file e ai documenti che si trovavano nell’edificio di quattro piani, che contiene uffici, sale per le terapie, la biblioteca e i dipartimenti contabili e amministrativi.

Fortunatamente il custode, che si trovava nell’edificio, non si è fatto male. Era però in stato di shock a causa della forza delle esplosioni.

Di conseguenza, la tremenda distruzione dell’edificio e di quanto conteneva costringerà il GCMHP a sospendere la sua attività per qualche tempo.

Un certo numero di esponenti della direzione hanno visitato l’edificio per valutare i danni e per prendere dei provvedimenti che assicurino la protezione dell’edificio nei tempi difficili che Gaza sta vivendo.

Il Programma di Salute Mentale della Comunità di Gaza condanna quest’azione brutale e gli attacchi che a Gaza prendono di mira tutto. Ci appelliamo alla comunità internazionale affinché intervenga con urgenza e faccia ogni tentativo per proteggere la popolazione civile palestinese e le istituzioni di Gaza, che sono in pericolo reale di morte e di distruzione.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://electronicintifada.net/v2/article10072.shtml

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